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Finale spettacolo Sinner si arrende a super Alcaraz (Crivelli). Nole sta con Sinner (Cocchi). Il punto debole (Semeraro). A Pechino terzo trionfo di Bolelli e Vavassori (Nizegorodcew)

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Finale spettacolo Sinner si arrende a super Alcaraz ( Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

I nuovi giganti. Ormai non è più solo sport, ma un romanzo epico che ogni volta si snoda attraverso pagine memorabili molto vicine alla leggenda, illuminate dalla bellezza del talento e dal pathos di una rivalità destinata a segnare un`epoca. Sinner e Alcaraz sono i degni eredi della generazione dorata dei Federer, dei Nadal, dei Djokovic e ormai non appare certo blasfemo sostenere che a fine carriera potranno sedere con loro nell`empireo; intanto, ogni loro sfida è magia pura, un concentrato di emozioni sublimato da un livello tecnico impagabile e ammantato da un`aura di rispetto difficile da immaginare tra due avversari così arcigni. Oggi, Jannik e Carlos sono il tennis, e tutto il resto del mondo rimane fuori.

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E del resto, in un confronto tra titani, accade che nel momento migliore di uno, l’altro estragga da tutte le sue fibre le energie per ribaltare l`inerzia: succede a Jannik nel primo set da 5-2 sotto e poi con i due set point annullati nel tiebreak vinto, replica Carlos nel tie-break del terzo, infilando sette clamorosi punti consecutivi di un coefficiente fuori categoria dallo 0-3 d’acchito che sembra condannarlo alla sconfitta. Per
alzare il quarto trofeo stagionale (e il 16° in carriera, come il rivale) Alcaraz, da lunedì di nuovo al numero 2 del ranking, avrà bisogno di 55 vincenti e di 24 punti su 35 a rete, la variabile vincente di giornata. I

MIGLIORI – La Volpe Rossa, che abdica dopo il titolo del 2023, manca invece un po` al servizio nei momenti caldi, ma la sua esibizione resta favolosa anche alla luce della situazione esterna contingente, con il torneo capitato nella stessa settimana dell`inatteso ricorso della Wada. Di cui peraltro non dirà una parola a commento del ko, consapevole che il campo è l`unico giudice: «Queste sono partite che possono concludersi con qualsiasi risultato ed è ovvio che sono dispiaciuto che non sia girata in mio favore. Carlos ha giocato meglio nei momenti importanti, ma resto orgoglioso di quanto fatto qui durante questa settimana, è stato un torneo in crescendo anche se ci sono senza dubbio alcuni aspetti su cui dovrò migliorare. Lo farò cercando sempre di diventare un giocatore e una persona migliore. Il lavoro non finisce mai».

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Nel penultimo Masters 1000 di stagione potrebbero incrociarsi in semifinale, ma Alcaraz è rimasto estasiato dall’11° episodio della loro saga: «Quando Jannik ed io ci affrontiamo, penso che sia qualcosa di grandioso per il tennis. È sempre un duello molto intenso, equilibrato, con ottimi punti e ottimi scambi. Penso che grazie a questo tipo di partite, le persone che non guardano il tennis si appassionano. Quando riesci a battere il miglior giocatore al mondo, senti che stai facendo tutto nel modo giusto, che stai facendo un ottimo lavoro». E la botta tremenda della finale olimpica persa ora è solo un ricordo: «Durante i tornei americani non avevo neppure voglia di prendere in mano la racchetta, non mi allenavo. Sono stati due mesi difficili, per questo adesso sono felice». E a coach Ferrero è scappata perfino qualche lacrima. L`effetto dei giganti.

Nole sta con Sinner (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

La voce del saggio, dell`ultimo dei Big3, si fa sentire. Novak Djokovic parla da Shanghai, dove tornerà in campo per la prima volta dopo l`uscita di scena al terzo turno dello Us Open, e si schiera dalla parte di Jannik Sinner, dicendosi seriamente preoccupato di quello che sta succedendo al mondo del tennis. Nole, che ha fondato la Ptpa, un sindacato alternativo che mira a tutelare i tennisti soprattutto di seconda fascia, quelli che fanno più fatica a sbarcare il lunario soltanto con la racchetta, questa volta appoggia il ragazzo che gli ha strappato il numero 1 al mondo e parla di un sistema ormai in tilt: «È abbastanza ovvio che abbiamo un sistema che non funziona bene, se ne stanno accorgendo anche le persone che non seguono il tennis» ha detto durante il media day del Masters 1000 cinese.

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Il campione di 24 Slam, che in questi giorni cercherà di agganciare l`ultima posizione utile per qualificarsi alle Finals di Torino, ha ammesso di essere positivamente sorpreso dalla reazione di Sinner e dai risultati che sta raggiungendo nonostante, ormai da mesi, viva una situazione psicologicamente molto pesante: «Sinner sta giocando a un livello elevatissimo, ha conquistato due Slam quest`anno e vinto tante partite. Mi auguro che potremo tornare a parlare soltanto di questo, di tennis. Tutta questa situazione non è positiva per il nostro sport, spero che questo caso si risolva prima possibile. Qualunque sarà la decisione, mi auguro che venga presa molto in fretta». Sindacalista Djokovic già alla vigilia dello Us Open aveva parlato del caso Sinner. Proprio in quei giorni, infatti, era uscita la notizia della positività e dell`assoluzione del numero 1 al mondo da parte della Itia, l`International Tennis Integrity Union.

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Insomma, potrebbe capitare a chiunque una contaminazione involontaria: «È una situazione davvero complicata. Jannik mi sta simpatico. Non penso che sia una vicenda che getti una cattiva reputazione sul tennis». Anche Alcaraz alla vigilia della (male aveva espresso solidarietà all`altoatesino: «Sto dalla sua parte, spero che molto presto tutto possa essere risolto, e Jannik possa concentrarsi di nuovo soltanto sul tennis e sul suo lavoro». Tra i primi a credere fermamente nella correttezza di Sinner anche Sascha Zverev, che lo ha definito «un ragazzo eccezionale. Lo conosco bene anche fuori dal campo. Con lui ho sempre avuto un buon rapporto, e di sicuro quello che è successo non cambierà l`opinione che ho di lui». Tutti per Jannik.

Il punto debole (Stefano Semeraro, La Stampa)

Il tarlo spagnolo sorride e rosicchia, denti larghi e bicipiti in vista, maledettamente simile a quello che per vent`anni ha scavato vaste gallerie nelle sicurezze di Roger Federer: si chiamava Rafa Nadal. Lo stesso trattamento che Carlos Alcaraz sta riservando a Jannik Sinner. Jan è numero uno del mondo dallo scorso giugno, ha perso appena 6 partite sulle 65 che ha giocato, e tre di quelle sconfitte gliele ha inflitte l`amico Charlie. Su tre superfici e tre continenti diversi: a marzo il cemento outdoor di Indian Wells, a giugno la terra del Roland Garros, ieri il «duro» indoor di Pechino. È stato il solito match strappacuore ed extralarge fra i duellanti della generazione Z, che si tirano per la giacchetta spartendosi il presente (due Slam a testa quest`anno) e inseguendo il futuro.

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Ancora un match quasi vinto e scivolato via alla distanza, l`incubo di quel famoso quarto di finale perso a New York nel 2022 che si rinnova. «Jannik per me è sempre il più forte del mondo – dice Carlos con l`ammirazione un po` paracula dei vincenti – e mentalmente è una bestia. Potevamo vincere entrambi in due set, lui poteva farcela in tre. Una partita equilibratissima, un livello incredibile». Jannik ha l`attenuante, non da poco, delle notti insonni e dei lunghi mesi estivi passati fra le ambasce del caso Clostebol (che ancora attende l`esito del ricorso della Wada) mentre Alcaraz pasteggiava fra Parigi e Wimbledon. Resta quel tarlo: Jan è il numero 1 meritatamente e per distacco – 4000 punti proprio su Carlos, tornato nu- mero 2 Atp – ma «l`Altro» lo batte spesso, quasi sempre: 7 volte su 11 incontri.

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Il calendario incalzante del tennis li rimetterà di fronte già a Shanghai, il penultimo «1000» della stagione iniziato ieri, e stavolta dalla stessa parte del tabellone, quindi con la possibilità di vedere una nuova puntata del «clàsico» moderno in semifinale. Tre a zero Alcaraz e palla al centro. Il girone di ritorno 2024 per i due fenomeni è ancora molto lungo

A Pechino terzo trionfo di Bolelli e Vavassori (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

Simone Bolelli e Andrea Vavassori suonano la terza sinfonia stagionale. La coppia azzurra, ormai a un passo dalla qualificazione matematica alle Nato ATP Finals, ha conquistato a Pechino il titolo numero 3 (dopo Buenos Aires e Halle) di un`annata fin qui fantastica. “Wave” e “Bole”, già finalisti a Melbourne e al Roland Garros, si sono presi la rivincita su Heliovaara e Patten, che li avevano sconfitti a Wimbledon, con il punteggio di 4-6 6-3 10-5. Il match, molto equilibrato, è girato sul 3-3 del super tie-break, quando il duo italiano ha vinto una serie di 6 punti consecutivi.

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Oggi Matteo Berrettini dovrebbe affrontare l`australiano Christopher O`Connell intorno alle 8.30 (diretta Sky Sport). Più tardi Mattia Bellucci avrà una ghiotta occasione contro il lucky loser britannico Billy Harris. 

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