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ATP Pechino, il tennis è in buone mani: Alcaraz batte Sinner al termine di un grande match e conquista il titolo

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[2] C. Alcaraz b. [1] J. Sinner 6-7(6) 6-4 7-6(3)

Carlos Alcaraz conquista il China Open di Pechino dopo aver battuto in finale il numero 1 del mondo Jannik Sinner con il punteggio di 6-7(6) 6-4 7-6(3) al termine di un’emozionante battaglia di 3 ore e 20 minuti: per lo spagnolo si tratta del 16esimo titolo della carriera e del quarto del 2024. Alcaraz, alla terza vittoria stagionale con Sinner in altrettanti confronti diretti, ha spezzato l’equilibrio del match grazie a cinque colpi vincenti consecutivi con i quali ha ribaltato il tie break decisivo del terzo set: Sinner, dal canto suo, ha disputato una partita da numero 1 del mondo, ribaltando un primo set che sembrava perso e recuperando uno svantaggio di 1-3, 15-40 nel corso del terzo parziale, per poi arrivare ad un passo dalla vittoria. Da quando è stata istituita questa categoria di tornei – ovvero dal 2009 – Alcaraz è il primo giocatore a conquistare un titolo 500 su tutte le superfici (Rio de Janeiro, Barcellona, Queen’s e, appunto, Pechino). Il match è cresciuto con il passare dei minuti a livello di spettacolo e non ha deluso le attese. Per Alcaraz è il quarto titolo del 2024, il sedicesimo della carriera. Jannik perde la prima partita dal Canada Open di agosto ma si conferma un campione considerando anche le condizioni mentali non facili dovute al periodo che sta attraversando.

Primo set: la grande rimonta di Sinner, che vince il parziale grazie alla classe dei numeri 1

Il servizio, come spesso accade nelle sfide tra Carlos e Jannik, non rappresenta un fattore decisivo, e fin dai primi minuti – nonostante la rapidità della superficie – i due protagonisti riescono a rendersi pericolosi nei turni di risposta: Sinner annulla tre palle break consecutive nel secondo game (1 pari), ne spreca una nel gioco successivo e alla fine, però, lo spagnolo scappa (4 a 1 prima e 5 a 2 poi). Il numero 1 del mondo, reduce da due prestazioni praticamente perfette al servizio con Lehecka e Bu, non riesce a mantenere una percentuale di prime palle in campo dignitosa, assestandosi addirittura al di sotto del 40% (alla fine del primo set riuscirà perlomeno ad arrivare al 50%): Alcaraz sembra avere margine, carica il solito dritto, attacca in controtempo ma la partita non decolla: l’italiano finalmente riesce a trovare un pizzico di equilibrio nei turni di servizio e, sul 5 a 3 per Carlos, alza il livello all’improvviso, sfoderando un game in risposta di pura classe. Due dritti vincenti in cross, una risposta clamorosa, la solidità dei momenti migliori, e arriva un magnifico controbreak (5-4 Alcaraz): Sinner si fa sentire, e la partita può entrare nel vivo. Il numero 1, ad un passo dal tie break, rischia di mettersi nei pasticci nel dodicesimo game, commettendo due doppi falli, entrambi da destra, ma una bella volèe di rovescio annulla il set point spagnolo: 6 pari. Il tie break è divertente: Alcaraz dipinge una smorzata e una stop volley, Sinner risponde con una difesa ai limiti dell’impossibile – ormai uno dei marchi di fabbrica – ma poi, sul 4 a 5, si consegna con un attacco troppo timido, e arrivano altri set point (stavolta due, e stavolta consecutivi: Jannik non si disunisce e indossa la maschera del numero 1, ovvero quella con la sua faccia. Ace e risposta vincente, in pochi secondi, come se fosse la cosa più scontata del mondo, e si cambia campo sul 6 pari: Alcaraz a questo punto può solo arrendersi, e regala il parziale con due brutti errori non forzati, il primo di dritto e il secondo di rovescio. 8-6 Sinner, 18esimo tie break vinto degli ultimi 19, e un set a zero dopo un’ora e 12 minuti di gioco.

Secondo set: Alcaraz, ad un passo dallla sconfitta, reagisce con un parziale di tre game consecutivi

I due protagonisti, reduci dalle fatiche nervose del finale del primo parziale, cominciano il secondo set con le marce basse, e il punteggio si stabilizza sui binari ordinati dei turni di battuta: la partita si asciuga e gli scambi si accorciano, perché Sinner passa dal 50% al 71% di prime palle in campo mentre il suo avversario, nel frattempo, sta ancora cercando di digerire i vantaggi sprecati e le occasioni mancate. Nel settimo game, un po’ all’improvviso, Jannik si ritrova a dover fronteggiare due palle break consecutive (3 pari, 15-40), ma reagisce alla grande, perché il servizio, con il passare dei minuti, ha guadagnato intensità, diventando una certezza: la temperatura del match si alza e lo spagnolo prende in mano la situazione. Nell’ottavo gioco succede di tutto: Alcaraz fa e disfa, si complica la vita da 40-15, annulla due match point travestiti da palle break (ace e servizio vincente al corpo), reagisce con la battuta agli sforzi di Sinner, che per un attimo pregusta la vittoria. E alla fine, lo spagnolo, all’ottava palla del 4 pari, sopravvive. E’ il momento decisivo del set, e forse della partita, perché nel game successivo Jannik -travolto dall’entusiasmo del rivale – inciampa ancora (un altro 15-40), e stavolta il dritto in cross non lo aiuta, scappando di qualche centimetro (5 a 4 Alcaraz): il campione in carica del Roland Garros e di Wimbledon scatena la sua adrenalina, non sbaglia più, carica sé stesso e tutto il pubblico, vince il punto migliore della partita e difende il servizio a zero, portando il match al terzo e decisivo set (6-4). 

Terzo set: Alcaraz prima si fa rimontare e poi vince il tie break decisivo grazie a sette punti consecutivi

Il terzo e decisivo set si apre come si era chiuso quello precedente: lo spagnolo ha guadagnato campo, ha ridotto il numero degli errori gratuiti e ha soprattutto preso in mano l’incontro dal punto di vista emotivo. Nel terzo game il numero 1 si salva ancora dall’ennesimo 15-40, ma alla fine cede la battuta, ai vantaggi (2 a 1 Carlos, che diventa 3 a 1): nel quinto game un altro giro e un altro 15-40, ma Jannik, in balia dell’avversario, riesce, in qualche modo, a sopravvivere (3 a 2 Alcaraz). Lo spagnolo sembra averne di più, muove il gioco a suo piacimento e le prime di servizio di Sinner hanno perso coraggio e velocità: l’epilogo sembra dietro l’angolo ma lo sport del diavolo fa lo sgambetto a Carlitos, che si controbreakka praticamente da solo nell’ottavo game. 4 pari, e partita miracolosamente riaperta: il match a questo punto diventa un’altra cosa, la concentrazione inquadra ogni punto, la tensione cresce, e lo spettacolo pure. Sul 5 a 4 Sinner sogna il colpaccio, ma si ferma a due punti dalla vittoria, perché Alcaraz è il padrone assoluto delle schermaglie a rete: il numero 1, ancora sul cornicione, cancella l’ennesima palla break, sul 5 pari, grazie alla solidità della prima di servizio. Si arriva così al tie break, perché una partita del genere ne ha bisogno: Jannik parte da campione (3-0 e servizio) ma Carlitos, con le spalle al muro, spegne la luce del punteggio e accende quella dell’istinto, disegnando tutti gli angoli del campo con cinque vincenti consecutivi (5-3 Spagna). La fortuna non aiuta il numero 1, e si arriva al 6-3, con Alcaraz che chiude con l’ultimo lampo di dritto, la firma finale sui sette punti consecutivi che hanno spezzato l’equilibrio di una partita emozionante.

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