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US Open, Draper: “Sono una persona abbastanza ansiosa. Mi è venuta la nausea in campo ma non ho pensato al ritiro”

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Non è stato sufficiente un Jack Draper in versione bombardiere per scalfire Jannik Sinner in semifinale dello US Open. L’inglese è stato sconfitto in tre set con lo score di  7-5 7-6(3) 6-2 in favore del numero uno azzurro, che ha dato l’ennesima prova del suo talento alzando il livello nei momenti opportuni, e mettendo in K.O. tecnico Draper nel terzo set, il quale ha avvertito un drastico calo fisiologico dovuto alla forte umidità. Ecco le parole del britannico nella conferenza post-match:

D. I tuoi pensieri sul match.
Jack Draper: “Livello accettabile da parte di entrambi, soprattutto nei primi due set. Molto fisico. Credo che i primi due set siano durati circa 2 ore e 15. È stata molto dura accetatre il fatto che tutti e due i set non siano andati per il verso giusto. Jannik gioca sempre ad alto livello. Ho avuto occasioni qua e là e non le ho sfruttate. Quando giochi contro i migliori giocatori del mondo, bisogna farlo. Ovviamente non mi sentivo al meglio e ho faticato in alcuni momenti della partita, soprattutto verso la fine. Jannik mi ha sconfitto giustamente. Troppo forte per me oggi”

D. Può dirci se ha avuto problemi di stomaco o se la nausea era dovuta all’umidità?
Jack Draper: “Sì, ovviamente era estremamente umido oggi. Penso che sia stata una partita molto fisica. Ovviamente è per questo che Jannik è il giocatore numero 1 al mondo, perché quando si gioca contro i migliori giocatori, l’intensità è diversa. È un passo avanti. Penso che ovviamente sia una grande occasione per me. Oggi mi sono sentito più emozionato, un po’ più nervoso. Sono una persona abbastanza ansiosa. Penso che se si aggiunge tutto questo a volte ho un po’ di nausea in campo e mi sento un po’ male nei momenti difficili. Sì, non ho avuto alcun problema prima della partita, ma ovviamente è aumentato”

D. Hai pensato di ritirarti?
Jack Draper: “Oh. No, no, no, non ho intenzione di ritirarmi nelle semifinali di un Grand Slam. So che l’ultimo set, probabilmente da bordo campo o dalla TV è sembrato che…non fosse un granché. Ma alla fine della giornata, cerco sempre di dare il meglio di me. Nel secondo set non mi sentivo molto bene e, insomma, ho comunque spinto fino al tie-break. Ho lottato duramente. Sono orgoglioso di me stesso. Ho cercato di lottare il più possibile. Solo che non ci sono riuscito contro uno come lui”

D. Hai parlato della tua ansia. Hai 22 anni. Pensi che passerà con l’esperienza?
Jack Draper: “Sì, sto migliorando come giocatore e sto acquisendo sempre più esperienza. Questa è la cosa che mi sta aiutando quest’anno e che mi fa sentire meglio in generale. Più fai esperienza di alcune situazioni, più le cose diventano facili. Si prende tutto con filosofia. Ovviamente Jannik si è trovato in questa situazione un paio di volte, quindi può capire come ci si sente. È difficile, ovviamente sono un atleta, un tennista, e ci sono tanti atleti in giro. Tutti noi abbiamo delle cose che stiamo affrontando continuamente. Soprattutto il tennis, o qualsiasi altro sport, è estremamente mentale e fisico. Io cerco sempre di fare del mio meglio per continuare a evolvermi, per continuare a imparare, ed è sicuramente qualcosa che ho dovuto affrontare per tutta la mia vita. Credo di avere una mentalità piuttosto forte e consumo molte energie mentali perché lo desidero così tanto. Ma ovviamente questo non è necessariamente d’aiuto molte volte, soprattutto in questi incontri di cinque set, e l’ansia e le sensazioni possono accumularsi. È un mio punto di forza ma anche di debolezza, devo continuare a lavorarci”

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