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US Open: Sinner impone la legge del più forte, seconda finale Slam [VIDEO]

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[1] J. Sinner b. [25] J. Draper 7-5 7-6(3) 6-2

Nel rispetto del pronostico che lo vedeva largamente favorito, Jannik Sinner ha superato in tre set il n.1 britannico Jack Draper dopo una partita per due set estremamente equilibrata, soprattutto grazie al britannico che è riuscito a tenere una velocità di crociera elevatissima, imposta da Sinner, per oltre due ore. Lo sforzo però gli è costato carissimo: nonostante la temperatura gradevole e l’umidità per nulla fastidiosa, Draper ha iniziato a sudare copiosamente fin dall’inizio, si è dovuto cambiare le scarpe zuppe di sudore a metà secondo set ed è arrivato addirittura a vomitare in campo diverse volte. 

Nonostante buona parte del match si sia disputato sul piano degli scambi violenti da fondocampo, il preferito da Sinner, Draper è comunque riuscito a tenere testa al n. 1 del mondo per lunghissimi tratti, arrivando solo nella seconda partre del match ad accorciare i punti per risparmiare energia.

Nella parte più concitata del secondo set c’è stato un lieve brivido per Sinner, che nel rincorrere una palla verso il “LED wall” in fondo al campo è caduto all’indietro infortunandosi leggermente il polso sinistro, cosa che però non si è dimostrata di una gravità tale da condizionare l’esito del match.

LA PARTITA – Un diritto lungo e un doppio fallo nei primi due punti tradiscono l’emozione di Draper, per la prima volta su un palcoscenico di questa importanza. Ma l’emozione dura un attimo, e il servizio gli viene in soccorso.

L’inglese sembra a proprio agio al ritmo da fondo di Sinner, il quale è già bello vispo al servizio e prova subito a inchiodare il mancino Draper sulla diagonale rovescia con il proprio diritto.

Sul 3-3 Sinner spinge con la risposta, punisce uno sventato tentativo di serve and volley sulla seconda di servizio e alla prima chance incassa in break su un diritto largo di Draper. Ma nemmeno il tempo di finire il karaoke su Whitney Houston suggerito dal DJ al cambio di campo che quattro gratuiti di Sinner rimettono subito la situazione in parità.

Al primo passaggio da brivido del match, sul 4-5, Sinner esce bene dal 40-40 vincendo un lungo scambio ad alta velocità da fondo, che sorprendente Draper appare ben disposto ad accettare. Nel gioco seguente Draper si ritrova sotto di una palla break da 30-0 ma dapprima si salva con il servizio, poi però, alla terza occasione del game, concede a Sinner il break con il sesto doppio fallo (terzo nel game).

Questa volta Sinner non si fa pregare e dopo 56 minuti chiude il parziale.

E mentre il sole fa capolino dietro le nubi, si inizia a domandarsi quanto mai potra resistere Draper a questo ritmo forsennato di scambi da fondo. Nel game iniziale, che dura quasi 10 minuti, l’inglese rintuzza il tentativo di allungo di Sinner cancellando due palle break, poi subito dopo manca un’occasione per il 2-0, ma mentre Sinner sembra fresco come una rosa, Draper appare certamente più stanco. Sono 24 i punti giocati dal britannico sui suoi primi due turni di servizio del set (con tre palle break in complesso), ma per il momento resiste.

Sul 3-2 si accendono i riflettori, anche se in sono nemmeno le 17, e dopo che Draper ha salvato ancora un’altra occasione del break per Sinner, sempre velocissimo dal canto suo a liquidare i suoi turni di battuta in pochi minuti.

Draper si cambia le scarpe zuppe di sudore sul 3-3 e inizia a trovare più successo e continuità con le palle corte che nel primo set gli erano state tutte nemiche. Nel produrre il suo massimo sforzo Draper finisce per vomitare sul campo un paio di volte subito dopo aver chiesto l’intervento del medico al successivo cambio di campo, senza però riuscire ad ottenere nemmeno una palla break.

Nel nono game succede l’incredibile: nel corso di un punto super-spettacolare vinto da Sinner con un passante violentissimo su uno smash di Draper, l’altoatesino cade all’indietro e appoggia male il peso sul polso sinistro facendosi male e dovendo così chiedere il medical time-out al cambio di campo.

Nonostante tutto il trambusto e una nuova vomitata di Draper sul campo si arriva al 6-6 dopo un’ora e 22 minuti di gioco solo per il secondo set. Ma il tie-break è un monologo di Sinner, che lo vince 7 punti a 3 e si porta così avanti per due set a zero dopo 2 ore e 25 di partita.

Nel terzo set Draper prova con le unghie e con i denti a tenersi aggrappato al match, anche solo per portarlo fino alla fine. Nel game d’apertura viene graziato da una volée di diritto di Sinner che finisce in rete sulla palla break, ma sul 2-3 la sua stop volley è troppo lunga e il suo avversario lo infila in lungolinea per l’allungo decisivo.

Dopo tre ore e tre minuti Draper getta la spugna, non prova neanche a correre sulla risposta incrociata di Sinner e va a rete a dare la mano al suo avversario che conquista così la sua prima finale a New York e domenica giocherà “fuoricasa” per il secondo titolo dello Slam personale.

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