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US Open, Dimitrov: “15 anni fa il tennis era un po’ più lento, oggi va tutto più veloce”

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Ha rischiato di gettare alle ortiche un vantaggio di due set a zero, ma alla fine Grigor Dimitrov è riuscito a venire a capo dell’amico Andrey Rublev, sconfitto al quinto dopo oltre tre ore e mezza di battaglia. Il bulgaro raggiunge così il suo secondo quarto di finale Slam in stagione dopo quello conquistato a Parigi: è soltanto la seconda volta che accade – la prima dieci anni fa – eppure la prima preoccupazione di Grisha è stata contenere l’esultanza e abbracciare Andrey. Servirebbero più uomini come lui, non soltanto nel tennis. Di seguito quanto raccontato dal n°9 del mondo in conferenza stampa.

D: Quanto è difficile affrontare un caro amico come Rublev?
Grigor Dimitrov: Non è mai facile sfidare un buon amico, non solo Andrey, ma chiunque mi sia particolarmente vicino nel tour. Certo siamo professionisti e sappiamo che cosa c’è in palio, però ieri è stata una partita dove sono riuscito a contare su molti aspetti del mio gioco, sapevo che avrei dovuto fare meglio dell’ultima volta. Le ultime quattro settimane sono state parecchio sfidanti per me a livello fisico, non riuscivo a fare determinate cose che di solito faccio prima di uno Slam, quindi avevo un po’ messo un punto interrogativo su me stesso. Sono però riuscito a spingermi un po’ oltre, sto continuando a migliorare e sono convinto di poter giocare ancora meglio.

D: Quest’anno sei rientrato in top10, hai raggiunto due quarti di finale Slam… Qual è il segreto dietro questa tua resurrezione dopo i 30 anni?
Grigor Dimitrov: Non ci sono segreti e nemmeno scorciatoie, anche se ho provato a cercarle. L’aspetto principale è che non me ne sono mai andato, non ho mai smesso di crederci e di lavorare. Ho avuto dubbi, certo, però quando riesci a vincere queste piccole battaglie con te stesso ti viene data una spinta ulteriore per far meglio e cogliere le opportunità che si presentano. Non ho mai dato peso all’età: sono qui, il corpo tiene e il gioco credo migliori. C’è ancora qualcosa in me da spremere non soltanto per giocare meglio, ma anche per vincere questi grandi eventi e mantenere vivo il sogno.

D: Tiafoe sarà il tuo prossimo avversario. Vi siete affrontati già qualche volta, ma parecchio tempo fa. Che sensazioni hai per quella partita?
Grigor Dimitrov: “Frances sta giocando alla grande, ma per me sarà soltanto un’altra partita. Lui si è costruito una grande fiducia nelle ultime settimane, vedi Cincinnati. È ad un livello molto alto, sarà una partita dura ma sento di poter ancora crescere.

D: Non tutti hanno la fortuna di poter vivere 15 o più anni di carriera ad alti livelli come hai fatto tu. Mi dici 2/3 cose che sono cambiate durante questi anni nel tennis?
Grigor Dimitrov: “Sicuramente i giocatori! Buona domanda però, non ci ho mai pensato. Credo il tennis nel complesso sia cambiato, non è più come giocavamo una volta, forse tempo fa era un po’ più lento. Per me questa è la differenza principale, è difficile essere obiettivi e trovare altre cose quando sei ancora coinvolto. Oggi è tutto più veloce, tutti fanno meglio e tirano più forte. Non saprei indicare le altre due cose, ma magari se mi rifai la stessa domanda tra 5/6 anni saprò risponderti meglio!”.

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