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Sinner-Paolini ottavi di qualità (Ercoli). La seconda vita di Paul (Azzolini). Dimitrov, un altro spettacolo (Bertellino)

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Sinner-Paolini ottavi di qualità (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport Stadio)

Gli US Open entrano nel vivo e l’Italia brilla nel segno dei suoi fari guida Jannik Sinner e Jasmine Paolini. Il numero 1 del mondo e l’attuale numero 5 WTA, nonché finalista dei recenti Roland Garros e Wimbledon, sono pronti ad affrontare la seconda settimana. Nessuna formalità: entrambi dovranno fare sul serio con due ottavi affascinanti quanto insidiosi, quelli contro Tommy Paul (nel cuore della notte italiana ultimo match sull’Arthur Ashe) e Karolina Muchova (1° match dalle 17 italiane sull’Armstrong). Nel frattempo, si può già celebrare la vitalità di un movimento che dal Roland Garros 2019 ad oggi ha sempre visto almeno un atleta italiano, tra maschile e femminile, raggiungere gli ottavi. […] «In ogni Slam il primo obiettivo è raggiungere la seconda settimana, poi bisogna alzare il livello – le parole di Jannik, che ha commentato anche le eliminazioni di Alcaraz e Djokovic -. Nel tennis non puoi permetterti di avere un calo. Le loro sconfitte sono la dimostrazione che giochiamo uno sport imprevedibile e impronosticabile. Non c’è niente di scontato e chiunque è agli ottavi se lo merita». Dopo il convincente successo su O’Connell […] c’è lo scoglio Tommy Paul sulla strada verso l’ipotetico quarto contro Danil Medvedev (impegnato con Nuno Borges). Il numero 1 del mondo guida 2-1 nei precedenti contro il ventisettenne del New Jersey, avversario insidioso che potrà permettergli di alzare l’asticella, come giocargli un brutto scherzo. Già messa alla prova in questo US Open, Jasmine Paolini ha risposto presente. I tre set vinti contro la campionessa dell’edizione 2019 Bianca Andreescu e il successo del terzo round su Yulìa Putintseva, intervallati dal ritiro di Pliskova dopo 3 punti al secondo round, certificano il valore di chi è a tutti gli effetti una nuova protagonista del tour: «Sto vivendo un anno pazzesco negli Slam, soprattutto se ripenso a com’erano andati prima del 2024. La classifica mi permette di giocare sui campi principali davanti a tanta gente, voglio tenere questo livello». Ora […], si profila un incontro insidioso contro Muchova. La tennista ceca dal tennis vario e creativo, n. 52, in termini di classifica sta pagando lo scotto dell’operazione al polso di inizio anno. Ma quando sta bene, è una delle più continue del circuito: già n. 8 del mondo, è stata finalista al Roland Garros 2023 e ha raggiunto le semifinali a Melbourne e a New York. […] Jasmine è all’altezza della sfida, all’orizzonte la possibilità di un quarto con una tra Wozniacki e Haddad Maia.

La seconda vita di Paul. «Ma Sinner fa bam-bam» (Daniele Azzolini, Tuttosport)

La seconda vita di Paul. Titolo risaputo, se siete d’accordo. Letto, riletto e straletto, tutto sta a mettersi d’accordo su chi sia il Paul di cui andiamo a rovistare nell’archivio dei fatti privati. A me interessa il tennista […]. Un dato è certo, per quanto possa apparire inconsueto, di Paul che saltellano gaiamente da una vita all’altra, come un surf fra le onde, ce ne sono quanti volete. […] Ce ne sarebbero a decine, ma eccomi al tennista, di cognome Paul e di nome Tommy, anche lui oltre la seconda vita agonistica, forse in attesa di dare forma compiuta a una terza, che potrebbe essere quella dell’affermazione definitiva. Magari non subito, visto che il Paul in questione è chiamato nella nostra notte (Ashe Stadium) alla sfida degli ottavi di finale con il nostro Sinner. Talento precoce, terzo tra gli juniores, individuato da Roger Federer come uno dei migliori investimenti in terra americana per la sua Team8, agenzia di manageriali che cura l’immagine di atleti in cerca di buoni contratti pubblicitari (Del Potro fu il primo, poi Zverev e Coco Gauff), declassato però dalla federazione americana con una nota a margine sulla sua scheda personale. «Il ragazzo soffre di un’accentuata sensibilità all’alcool». Non era vero, ma il frutto di un momento di sconforto nella sua vita da giovane atleta pagato indubbiamente caro. Forse troppo. I flashback riportano a otto anni fa. Tommy ne ha 18 e ha deciso di diventare un tennista professionista. È a quella decisione […] che si aggrappa per non cadere in depressione. In campo non riesce a fare ciò che negli allenamenti gli viene senza sforzo, e si sente trascurato dalla Usta. Mai una wild card, le danno ad altri, a lui niente. C’è la strada delle qualificazioni, gli rispondono, è quella che serve per crescere. È il 2017 quando finalmente ottiene un invito agli US Open, ha una discreta classifica (159) e si è dato da fare nei Challenger per meritarla. Un buon sorteggio gli pone di fronte Taro Daniel, n. 151. Il match è una corrida. Tommy va avanti due set a uno e crolla […]. Il sogno di aprire una nuova fase della carriera svanisce, la realtà invece gli resta appiccicata addosso, dolorosa. Tommy si ritrova davanti a una bottiglia. Esagera. La mattina è iscritto al primo turno del doppio con Steve Johnson, mancano dieci minuti al via e lui non c’è. È ancora a letto, e quando riescono a entrare nella sua stanza il perché è lampante. Lo svegliano e lo trascinano in campo. Dall’altra parte ci sono Fognini e Bolelli, e non c’è partita. Finisce 6-0 6-0. Il giudizio della Usta sull’episodio lo avete letto. È duro. E va dritto nel profilo del giocatore. Tommy rimbalza indietro e riparte dai tornei più piccoli. Ha talento, una buona visione di gioco, un dritto che fa male, un rovescio solido negli impatti e ha gambe che gli permettono di prendere svelto la rete. Il 2020 è l’anno delle qualificazioni, il 2021 dell’ingresso nei primi 100. E nel 2023 […] semifinale agli Australian Open raggiunta battendo Struff, Davidovich Fokina, Brooksby, Bautista Agut e Shelton. Ma ha di fronte Djokovic e trova modo di impegnarlo solo nel primo set. Da quel momento, però, la sua vita nel tennis cambia. Numero 12, ora 14, Paul si mantiene in alto grazie alle variazioni che imprime al suo tennis. Le stesse che vuole sperimentare oggi, contro Sinner «Da fondo campo Jannik gioca un tennis quasi inarrivabile», spiega. «Io lo chiamo tennis bam-bam, perché lui è sempre sulla palla ed è velocissimo nel colpirla. Abbiamo giocato a Toronto, l’ultima volta, un’esperienza che non intendo ripetere. Inutile che mi metta a far baruffa con lui da fondo. Devo gestire io il gioco e farlo senza dargli la possibilità di prendere ritmo, sennò, addio». […] È il terzo americano sulla strada del n. 1, dopo McDonald e Michelsen […]. Ashe Stadium, in notturna, la prima di Jannik nel torneo. La crescita di Sinner, messa in mostra nel match contro O’Connell, è in cerca di certificazione. Poi ci saranno i quarti contro Medvedev, quasi una finale anticipata.

Dimitrov, un altro spettacolo (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Nemmeno in questa stagione Andrey Rublev supererà il tabù dei tornei Slam dove non è mai andato oltre i quarti. Ieri uno dei talenti più cristallini degli ultimi 15 anni, l’ormai 33enne Grigor Dimitrov, lo ha fermato e con merito negli ottavi. Match a ondate, giocato dai due che si affrontavano per l’ottava volta in carriera nel massimo circuito, con il russo in vantaggio al via 4-3. Il bulgaro […] ha vinto il primo set giocato in modo perfetto e ha iniziato a instillare il dubbio nel sempre nervoso avversario e amico, che proprio nella prima frazione si è martellato la mano con la racchetta tanto da dover richiedere un veloce medical timeout. Nella seconda Dimitrov è stato bravo a recuperare un break di svantaggio e fermare il rivale quando è andato a servire sul 5-4 per chiuderla. L’epilogo si è avuto al tie-break, nel quale Dimitrov ha comandato e sigillato con classe la pratica portandosi due set a zero. Rublev ha provato la rimonta […], ma Dimitrov ha ritrovato forza e lucidità nel quinto parziale […]: «Ho iniziato bene poi lui è salito di rendimento e la partita è diventata difficile. Andrey è un combattente nato. La chiave alla fine è stata l’attenzione che ho usato nei momenti importanti del match. Ho ridotto anche gli errori gratuiti e nel quinto set sono stato bravo a mettere la testa avanti con un break. L’obiettivo è salire ancora di livello perché ogni partita a questo punto presenta difficoltà superiori. Ovviamente non mi sento ancora appagato». Il secondo giocatore a salire nei quarti è Taylor Fritz, che ha battuto in quattro set il finalista 2022 Casper Ruud. […] Il 26enne californiano […] è salito tra i migliori otto del torneo dove troverà il vincente di Nakashima-Zverev che si sono affrontati nella notte. Nel frattempo l’Italia a New York si riduce alle due stelle: Sinner nel maschile e Jasmine Paolini nel femminile. Nella notte scorsa Flavio Cobolli ha ceduto in tre set alla classe di Danil Medvedev 6-3 6-4 6-3. E prima Matteo Arnaldi si era arreso al combattente australiano Jordan Thompson 7-5 6-2 7-6 […]. Ieri Bolelli e Vavassori sono usciti negli ottavi del torneo di doppio, battuti dai tedeschi Krawietz-Puetz 6-4 3-6 7-6 (10-4). Oggi a inizio sessione Jasmine Paolini avrà il suo daffare contro Karolina Muchova […]. La prima giocatrice ad approdare nei quarti è invece la 26enne spagnola Paula Badosa […]. L’iberica, che ha scelto nel 2015 di gareggiare per la Spagna nonostante possieda il doppio passaporto (l’altro è americano), ha avuto grandi picchi in carriera come dimostra il suo best ranking di n. 2 fatto registrare il 25 aprile 2022 e altrettante cadute. Soprattutto a causa di una serie di infortuni che ne hanno messo a rischio addirittura la carriera e si sono trasformati in problemi cronici alla schiena. Negli ultimi mesi, dopo aver anche pensato di smettere per non essere disposta a vivacchiare con una classifica ben distante da quella degna del suo potenziale e recente passato, è tornata tra le protagoniste del circuito. Ha centrato gli ottavi a Wimbledon, con tanto di pianto liberatorio dopo il successo del 3° turno contro Daria Kasatkina, ha vinto Washington, il quarto in carriera, e ha fatto semifinale nel Wta 1000 di Cincinnati.

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