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Sinner, un altro passo avanti (Azzolini, Olivero, Ercoli, Martucci). Paolini, Errani e Arnaldi avanti (Giammò)

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La rifondazione di Sinner (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Un giorno in più, verso un approdo migliore, che vuol dire e non dire, ma incoraggia a darci dentro, a cambiare, per quell`esigenza insopprimibile di sentirsi vivi. Se esiste un sole dell`avvenire per ognuno di noi, Jannik e Matteo li trovate lungo la strada che là conduce, indaffarati a ritrovarsi, eppure distinti e distanti come sono in realtà, uniti da un`amicizia che si è fatta strada nella reciproca volontà di capirsi. Aspirano entrambi a una rifondazione personale, ed è più complicata per Berrettini sebbene le ultime settimane abbiano preso di mira Sinner, spalancando le porte su quanto possa risultare infido e distruttivo il pensiero comune quando si limita a sentenziare senza comprendere, e senza operare dei distinguo. La sentenza Sinner, ancora lei… Da prendere a esempio per ottenere un futuro più equo nell`applicazione dell`intera legislazione anti-doping, una delle poche volte, forse l`unica, in cui la voce dell`atleta è stata ascoltata. Non dovrebbe essere così per tutti? Per uno Schwarzer che ci ha rimesso medaglie e carriera, a fronte di prove evidentemente manomesse? Dovrebbe… Salvo scoprire che l`equità cui si rifanno Kyrgios e i suoi adepti è quella che tutti devono sopportare il peggio. Più difficile per Berrettini, la rifondazione agognata. Perché è più lungo il percorso che dovrà riportarlo all`altezza di una concorrenza con cui non gli è stato più possibile misurarsi. C`è contraddizione tra la bella stagione del ritorno, foriera di tre vittorie (tutte su terra rossa), e la prova da sufficienza stiracchiata nel solo secondo set, fornita contro un Taylor Fritz che, in nome di un avversario ritenuto pericoloso ha elevato il livello del suo tennis fino a renderlo implacabile. Migliore nel servizio, nella risposta, nell`attenzione complessiva al gioco. «Lui ha giocato bene, decisamente meglio di quanto non abbia fatto io, e forse di quanto possa fare in questo momento», dice con onestà Berrettini, «la verità è che ho perso un po` di contatto con i giocatori del livello di Fritz». Di sicuro l`ha perso sul cemento. In più ci si è messo il solito infortunio, sotto forma di una flebite al polpaccio destro. «Sono guarito, ora sto bene, ma non mi sono potuto allenare come avrei voluto». La rifondazione Sinner punta a ben altri traguardi. Riprendersi la gioia della leadership, per esempio, apprezzata e coltivata per un mese appena, prima che (da aprile) avessero il sopravvento i pensieri negativi di una possibile condanna per un doping non voluto, che gli hanno consumato via via energie e fantasie. In questo percorso, il secondo turno con Alex Michelsen rappresenta un passo avanti. […] Di fatto pericoloso, il buon Alex, quando riesce a dare continuità a scambi brevi, puntando su servizio e dritto, e sui raid verso la rete. Come nel primo set, quello che Sinner ha più sofferto, che ha evidenziato anche un`ulteriore dote dell`americano, quell`istinto alla sopravvivenza che gli permette repentini riscatti dopo gli inevitabili errori di gioventù (tra i quali, la voglia di affondare subito i colpi). Introdotto il match con un break, Jannik ha subito dovuto cedere il proprio servizio. E la storia si è ripetuta di lì a poco, quando il numero uno si è portato 4-3 con un nuovo break e subito è stato riacciuffato sul 4 pari. Ma il terzo break è stato troppo anche per lo spirito guida di Michelsen e ha probabilmente cancellato molte delle aspirazioni dell`americano: 5-4 e set chiuso con il servizio successivo. E da li in poi, dodici game per Sinner, e appena due per l`americano. Si va a un terzo turno di media difficoltà, contro l`australiano Christopher O`Connell, affrontato e battuto quest`anno a Miami. Sinner prima del match con Michelsen ha inviato un video a Oliviero Toscani, il fotografo di molte grandi campagne pubblicitarie che da un anno è assediato da una malattia terribile,
un`amiloidosi che lo ha fatto dimagrire di oltre 40 chili. In un`intervista dei giorni scorsi al Corriere della Sera, Toscani aveva rivelato che una delle poche felicità è seguire i match di Sinner. Jannik gli ha risposto con un video nel quale gli dice di «essere onorato di far parte delle tue giornate». Su Inter e Milan «non sono molto d`accordo con te», Jannik è milanista, «ma spero che potremo vedere una volta un derby assieme». Un pensiero affettuoso verso una persona in grande sofferenza. Un modo per confermarsi una tra le poche superstar che mettano al centro di tutto la gentilezza. E in campo ha idee chiare: «Sono soddisfatto, sapevo che era un avversario difficile. All`inizio potevo giocare sicuramente un po` meglio, poi ho alzato un pochino il livello l`ho brekkato e ho conquistato il set e le cose sono cambiate. Devo migliorare un paio di cose, piccoli dettagli che a questo livello fanno la differenza: il servizio, i colpi da fondo, come andare a rete. Ancora non mi sento come voglio ma userò il giorno di riposo per trovare il ritmo. In campo mi sento sicuro, è un posto dove voglio essere felice. E lo sono. Alla fine questo sport mi ha dato tanto finora, mi ha fatto capire che persona sono».

Jannik domina e migliora ancora: “Ma voglio di più” (G.B. Olivero, La Gazzetta dello Sport)

Il “tutto e subito” nel tennis non funziona. Per migliorare servono tempo, pazienza e lavoro. Jannik Sinner ha iniziato gli Us Open senza sapere cosa aspettarsi da sé stesso, ha giocato malissimo per un`ora al debutto, poi ha cominciato a crescere e sta continuando a farlo. Nel secondo turno contro Alex Michelsen, è partito piano sbagliando molto e cercando di pensare solo al suo gioco e non al punteggio. Poi è salito di livello e ha dominato chiudendo 6-4 6-0 6-2 in 1h39`. Il passo avanti è stato evidente e regala discrete sensazioni in vista delle sfide più impegnative. Per Sinner quella di ieri è stata la cinquantesima vittoria nel 2024, con cinque tornei vinti. Jannik ha iniziato abbastanza male, non come contro McDonald ma mostrando ancora qualche impaccio. Dal punto di vista tattico, Michelsen non presentava grosse insidie perché gli piace tirare forte e non sporca quasi mai il gioco. L’americano, però, riusciva a gestire la diagonale di rovescio e per una mezzoretta ha sfruttato gli errori di Sinner. E soprattutto le distrazioni: l`azzurro si è trovato due volte avanti di un break, ma si è fatto subito raggiungere dall`avversario in entrambi i casi. Il rendimento al servizio era deficitario: nel primo set il 60% di prime in campo e il 25% di punti sulla seconda. Però anche Michelsen balbettava alla battuta e il break fatale è arrivato sul 4-4. Da quel momento Jannik ha infilato otto game consecutivi e quando l`americano ha spezzato la serie nera, l`incontro era abbondantemente compromesso. L`aspetto positivo della giornata è l`evidente crescita dopo l`inizio traballante. In generale Jannik è sembrato più sereno rispetto all`esordio e più concentrato sui suoi gesti tecnici. Anche più reattivo dal punto di vista fisico. Sinner sta mettendo insieme í vari pezzi per arrivare in buone condizioni alla seconda settimana del torneo. È vero che, dopo un avvio discreto, Michelsen è un po` sparito dal campo mostrando anche una strana difficoltà nel restare aggrappato a un match in cui non aveva nulla da perdere. Però Jannik ha alzato molto il livello sbagliando di meno e trovando soluzioni splendide, come alcuni rovesci lungolinea in open stance su cui aveva lavorato mercoledì in allenamento con Simone Vagnozzi e che possono inchiodare qualunque avversario. […] Nel primo set, il colpo meno registrato è sembrato il dritto: questione di distanze dalla palla, di timing al momento dell`impatto e forse anche di un po` di fretta, di ritrovarsi più che di fare il punto. E infatti quando Jannik ha piazzato lo strappo decisivo a inizio secondo set, la palla ha cominciato a uscire più rapida e precisa un po` in tutti i colpi, quasi a voler sottolineare che in questo momento il nostro tennista ha bisogno soprattutto di riacquisire fiducia in se stesso. Il prossimo avversario sarà l`australiano O`Connell, con il quale l`azzurro perse ad Atlanta nel 2021 e vinse a Miami pochi mesi fa. Non dovrebbe essere un test particolarmente impegnativo, soprattutto se Sinner continuerà a migliorare come accaduto tra primo e secondo incontro. […]

Sinner va di fretta: “Felice in campo” (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

Un`ora e trentanove minuti: Jannik Sinner va di fretta e traghetta gli spettatori italiani ai telegiornali della sera. Iniziato alle ore 18.00 italiane, prima sfida di giornata sull`Arthur Ashe, il match di secondo round contro Alex Michelsen non ha riservato le temute insidie teorizzate dopo il precedente di Cincinnati. Lo US Open del numero 1 del mondo rulla verso la pista di decollo con il 6-4 6-0 6-2 inflitta al californiano classe 2004, avversario che a un ceno punto del match ha avuto troppa fretta e che, in parte, ha pagato le tante fatiche della finale raggiunta la scorsa settimana a Winston-Salem (persa contro Sonego). L’allievo di Vagnozzi e Cahill ritrova qualche certezza e senza doversi inventare nulla di straordinario ottiene la 50a vittoria della sua stagione: «Ci sono ancora tante cose in cui devo migliorare se voglio andare avanti in questo torneo, ma come ho sempre detto New York è un posto speciale per me. Intanto sono contento di aver battuto un avversario tosto perché dopo Cincinnati sapevo cosa aspettarmi, ma qui ogni match ha la sua storia». L’altoatesino torna finalmente a parlare di futuro a medio termine, utilizzando quei giusti cliché che erano un po` mancati nell`avvicinamento all`ultimo Major della stagione. Jannik ha rotto il ghiaccio con maggiore sicurezza rispetto a martedì scorso, anche se nei primi 8 giochi ha fatto e disfatto come spesso gli è accaduto nel primo anno di circuito maggiore. L`azzurro infatti spreca due break di vantaggio, ottenuti nel 1° e nel 7° gioco, restituendoli immediatamente nei cambi campo successivi Nella prima mezz`ora Michelsen riesce a dar fiato al suo ottimo rovescio, ma Sinner, pur concedendo qualcosa, mantiene sempre la testa avanti. Solo un errore grave da segnalare: uno smash a rimbalzo sbagliato sul 40-40, che provoca il contro-break del 4-4. Tuttavia, sul 4-4 e 30-0 per Michelsen, Jannik ribalta il punteggio, strappando per la 3` volta il servizio all`avversario. Questa volta, chiamato a chiudere il set, è chirurgico e non lascia scampo. Nel parziale successivo l`italiano brekka altre tre volte il giovane rivale (a fine contesa sono 8 i break ottenuti), il tutto senza, concedere nulla al servizio e chiudendo 6-0. L`attenzione al match di Michelsen cala improvvisamente, e la fretta nel cercare soluzioni rapide non gli porta alcun beneficio. Sinner, trovata una condizione ottimale, brilla in risposta, costringendo lo statunitense a contendersi ogni punto nello scambio da fondo. Al servizio la prima palla paga, ma la percentuale del 57% in campo resta ancora bassa, soprattutto in vista delle fasi calde. Più che positiva, invece, l`attitudine a rete: dopo le remore nel match d`esordio, il pusterese quando ha aggredito con i piedi in campo ha trovato il modo di accorciare le fatiche in modo efficace. […] Domani l`ostacolo sulla strada per gli ottavi di finale è l`australiano Christopher O`Connell. […]

Sinner, la serenità del numero uno (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Sembra facile risolvere già sul 4-4 del primo set un match delicato contro un 20enne emergente di casa America come Alex Michelsen e riuscirci nel secondo turno degli US Open, dopo i mille pensieri che si porta ancora dietro malgrado l`assoluzione-doping. Sembra che tutto si risolva in uno-due colpi, perché, subito il 6-4, strappando anche un servizio al numero 1 del mondo, il ragazzone della California esce dalla partita, cedendo per 6-0 il secondo set e per 6-2 il terzo (sepolto da 31 errori gratuiti) ed arrendendosi dopo 100 minuti. Dietro questo successo in discesa c`è però molto altro: dalla capacità dell’altoatesino di trovare soluzioni, alla conoscenza dell`avversario – che ha incrociato un paio di settimane fa a Cincinnati -, dai 50 match vinti quest`anno (appena 5 sconfitte), di cui 30 sul cemento, un numero impressionante che tutti gli avversari conoscono bene, insieme ai 5 titoli ATP, col primo Slam in Australia. In questo momento il 23enne altoatesino non ha una gran fiducia e non gioca in modo sicuro e brillante come aveva fatto dagli US dell`anno scorso fino ad aprile a Montecarlo, per poi comunque regalarsi altre due perle ad Halle e Cincinnati. Ma, dopo aver tanto studiato coi suoi coach, le soluzioni gli tornano fuori quasi d`istinto, a sprazzi, magari nei momenti topici. Come il servizio, con l`81% di punti con la prima. E, contro McDonald e Michelsen, e probabilmente anche contro O`Connell nel prossimo terzo turno, sono atout decisivi. I campioni non sono mai soddisfatti, figurarsi Sinner: «Ci avevo appena giocato, sapevo che cosa mi aspettava. Devo migliorare un paio di cose ma sono molto contento di essere al terzo turno. All`inizio potevo giocare un po` meglio, ma ci conosciamo abbastanza bene. Ma dopo il break sul 4-4, ho alzato il livello. Posso migliorare nei dettagli, sia il servizio che i colpi da fondo, e anche nell`andare a rete. Non mi sento ancora come voglio, adesso ho un giorno di riposo per lavorare per trovare il ritmo». Matteo Arnaldi gioca la partita più solida della stagione dominando Safiullin per 6-2 6-4 6-4, mentre Cobolli supera Bergs 4-6 6-3 7-5 6-3: 4 italiani al terzo turno, è record. […] Contro il volpone Thompson, che approfitta della condizione incerta di Hurkacz dopo l`operazione al ginocchio, sarà una battaglia d`intensità offensiva. Mentre Mattia Bellucci, promosso dalle qualificazioni, dopo il colpaccio contro Wawrinka, cede al solido O`Connell dagli schemi semplici ma efficaci per 6-3 6-4 3-6 6-3. Jasmine Paolini approfitta della storta alla caviglia di Karolina Pliskov già dopo tre “15”, e ora incrocia la temibile Putintseva. Sara Errani elimina a sorpresa Dolehide 7-5 7-5 e ritrova Schnaider che ha battuto nella finale dell`oro olimpico di doppio. […]

Paolini, Errani e Arnaldi avanti (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

Se quello tra Isner e Mahut giocato a Wimbledon nel 2010 è stato il match più lungo mai giocato nella storia del tennis (oltre 11 ore spalmate su tre giorni), quello vinto ieri da Jasmine Paolini agli US Open contro la ceca Karolina Pliskova si candida a diventare il più breve. L’azzurra se l`è aggiudicato dopo soli tre punti giocati per il ritiro della sua avversaria, incappata in un infortunio alla caviglia che le ha impedito di proseguire il match. «Mi dispiace per lei, spero che si riprenda presto. Non abbiamo giocato, non è bello per il tennis. Non so cosa dire – ha commentato imbarazzata l`azzurra – Sono in una bella posizione, sono fortunata, non ho alcun motivo per lamentarmi. Certo, delle brutte giornate ci sono e ci saranno». Sperando non coincidano però con il suo prossimo impegno, un terzo turno contro la kazaka Putintseva, testa di serie n30 del tabellone. Approda al terzo turno anche Sara Errani grazie alla bella vittoria in due set contro l`americana Dolehide. Traguardo raggiunto grazie a due decisivi break ottenuti nei momenti clou di un match che l`ha vista costruire numerose occasioni che, se sfruttate, avrebbero chiuso anzitempo la contesa. «Sono contentissima – ha dichiarato Sara – Non me l`aspettavo questo risultato, per come venivo qui, per la stanchezza che mi sentivo addosso». Avrà a disposizione un giorno di riposo per recuperare prima di vedersela contro la russa Diana Shnaider n.18 del seeding. l`America continua a ispirare anche Matteo Arnaldi, capace di imporsi in tre set contro il russo Roman Safiullin e a un solo match adesso dall`eguagliare l`ottavo di finale giocato l`anno scorso al suo esordio a New York. Per riuscirci dovrà battere l`australiano Thompson che ha eliminato in tre set il n.7 del mondo Hurkacz.

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