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US Open, Sinner: “C’è una vita oltre al tennis ed è molto più importante. Kyrgios? Non gli rispondo”

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Dopo il successo rapido e indolore contro Alex Michelsen, Jannik Sinner si è presentato in conferenza stampa per parlare della partita, ma anche dei temi più caldi di questi giorni. Una conferenza fiume, in cui il n°1 del mondo ha toccato diversi temi, dall’odio social a Nick Kyrgios, passando per gli insegnamenti che ha ricevuto da questa esperienza che non auguro a nessuno, ma che mi ha reso una persona migliore. Di seguito le parole di Sinner, prima nella parte in italiano, quindi in quella in inglese.

D: 50 vittorie sono un traguardo importante. Possiamo dire che contro Michelsen è arrivata la vittoria un po’ del sollievo?

Jannik Sinner: “Ogni partita è un po’ diversa, ovviamente avendo giocato due settimane fa contro Michelsen sapevo che cosa aspettarmi. Il livello non è lì dove voglio, ma stiamo cercando di trovare il mio ritmo pian piano. Cercherò di entrare in un ritmo un pochino più alto sfruttando il giorno libero, non mi sento ancora dove vorrei. A prescindere da tutto, comunque, la vittoria era importante e la stagione sta andando molto bene. Non siamo mai soddisfatti, cerchiamo di migliorare giorno dopo giorno e spero anch’io di sentirmi via via meglio in campo”.

Vanni Gibertini, Ubitennis: hai giocato relativamente poche partite sull’Arthur Ashe nella tua carriera. Oggi hai sbagliato un paio di smash e ho avuto la sensazione che facessi un po’ di fatica a capire la posizione della palla. C’è tanta confusione, il tetto è alto… quanto è complicato abituarsi ad un campo così diverso?

Jannik Sinner: “È diverso, sì, ma non è per questo che ho sbagliato gli smash, in realtà sono 4/5 giorni che faccio fatica con gli smash e anche al servizio non sto servendo benissimo. I colpi in generale non sono lì dove vorrei, ma questo mi fa anche capire che posso vincere partite anche in altri modi: la mentalità è molto importante. Mi focalizzo sulle cose che posso controllare, il resto cercheremo di trovarlo nei prossimi giorni”.

Luca Baldissera, Ubitennis: l’altro giorno eri a palleggiare di fianco ad Alcaraz, se ho capito bene Carlos scherzava sul fatto che suo fratello servisse meglio di te… Quel momento è stato proprio carino, come l’hai vissuto tu? Anche alla luce di quanto accaduto nell’ultima settimana…

Jannik Sinner: Ovviamente ancora non sono lì dov’ero a livello di divertimento in sé, però ogni giorno mi sento un po’ meglio, a prescindere dalle vittorie e dalle sconfitte. Anche nello spogliatoio comincio di nuovo un po’ a scherzare con la gente che mi conosce e mi rispetta. Ci sono vari momenti di divertimento nella giornata dove ritrovo un po’ il me stesso che conoscevo e che conosco da quando sono nato. È anche più semplice divertirmi nelle giornate in cui non gioco, nelle quali sono più rilassato”.

Di seguito invece le domande in inglese.

D: Sei il n°1 del mondo e sei ancora molto giovane. Che cosa hai imparato da tutto ciò che hai passato e come pensi ti abbia aiutato a crescere?

Jannik Sinner: “Sicuramente tutto questo mi ha aiutato a capire chi è mio amico e chi no, fa tutto parte di un’esperienza di crescita. Non auguro a nessuno questa esperienza, però così realizzi anche che c’è una vita oltre al tennis ed è molto più importante di quello che facciamo noi di solito, cioè colpire palle da tennis e andare in palestra. Alcune persone sono malate. Il tennis ovviamente è importante per me, mi ha fatto vedere chi sono e quanto è importante questo sport, però c’è una vita più importante al di fuori. Io cerco di circondarmi di persone sane, come i miei cari con cui mi sento tutti i giorni o coloro con cui mi sono aperto riguardo questa situazione. Sono persone molto importanti e io credo in questo periodo di essere cresciuto anche come persona.

D: Anche prima di ciò che è successo, che esperienza avevi con il mondo dei social e i messaggi di odio? Come reagivi? Te lo chiedo perché un paio di giocatori questa settimana hanno parlato delle loro esperienze…

Jannik Sinner: “Purtroppo c’è e ci sarà sempre un lato più oscuro dei social e questo è uno di quelli. Ognuno reagisce in maniera diversa: se oggi avessi perso mi sarebbero arrivati determinati messaggi, ma io proprio per questo cerco di stare sui social il meno possibile. Noi cerchiamo sempre di fare del nostro meglio: a volte vinciamo, altre perdiamo. Per me già solo provare a dare il massimo è una vittoria, indipendentemente dal risultato. Ci sarà sempre chi parlerà male di te, ma è anche per questo motivo che c’è la famiglia e ci sono le persone care“.

D: Stai pensando di ingaggiare nuove figure a tempo pieno per il tuo team? È stato difficile continuare a lavorare con il tuo vecchio staff durante questi mesi?

Jannik Sinner: “Sicuramente è stato strano. Non è questo il momento di parlarne, anche se stiamo cercando di capire chi potrebbe rappresentare l’opzione migliore. Non è facile trovare un preparatore atletico e un fisioterapista adesso, nel bel mezzo della stagione. Stiamo cercando di trovare le migliori persone possibili, spero di avere qualcosa in più dopo lo US Open”.

D: In questi giorni Nick Kyrgios sta facendo alcune interviste in campo, pur avendo detto molte cose negative su di te sui social. Come ti sentiresti se dovesse intervistarti sull’Arthur Ashe?

Jannik Sinner: “Non saprei, non voglio rispondere a ciò che ha detto lui. Ognuno è libero di dire ciò che vuole, se dovesse succedere vedremo. Sicuramente sarà un po’ diverso, ma non so bene che cosa dire. Sono abbastanza rilassato, sono uno che tende a dimenticarsi le cose piuttosto in fretta“.

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