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US Open, il disincanto di Sinner: “Nell’ultimo periodo ho imparato chi è mio amico e chi no”

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Dopo la vittoria conseguita al primo turno dello US Open contro lo statunitense Mackenzie McDonald, Jannik Sinner si è intrattenuto negli studi di SuperTennis rilasciando alcune dichiarazioni piuttosto interessanti. Tanti i temi toccati dal numero uno del mondo. Dal periodaccio attraversato per le accuse di doping, alle successive polemiche: “Diciamo che l’ultimo periodo non è stato semplice.“. Ha sottolineato Jannik. “Piano piano, giorno dopo giorno, io e il mio team stiamo cercando di ritornare alla normalità. Sono molto contento di ciò che ha detto Matteo (Berrettini ndr), per esempio. Ci conosciamo bene, ci rispettiamo molto e sappiamo di come siamo fatti, anche umanamente. Ci stimiamo. Per quanto riguarda il tennis, le cose non cambiano da un giorno all’altro ma lavorando molto, piano piano. Diciamo che sono molto contento.

Continuando a parlare della questione doping, il tennista altoatesino si è lasciato ad andare ad un’analisi oltremodo lucida: “Quel che penso io, è che non ho fatto nulla di male. Perché sono una persona molto onesta. Chi mi conosce ha visto in campo un Sinner meno sorridente, anche se ho vinto tante partite. Grazie soprattutto al supporto delle persone che mi sono state vicino. Sono molto grato di questo ed è solo grazie a loro se ho continuato a lottare in questi momenti non semplici.

Poi, l’attenzione di Sinner si è spostata sullo Slam statunitense e sulle sue condizioni fisiche: “Fisicamente non sono preparato al cento per cento. Anche perché era impossibile con tutto quel che ho attraversato. Sono qua, però, perché cerco di fare del mio meglio. Mentalmente, sono cose che ti bloccano un po’. Questo lo percepisco anche in campo. Adesso son qua, al secondo turno e devo ritrovare un po’ me stesso, il mio ritmo. Sono convinto che ritornerò alla normalità, ma non chiedermi quando...”

Disincanto e lucidità, invece, hanno rappresentato il mood preponderante della chiosa finale di Jannik: “Ho imparato chi è mio amico e chi no. Questa è la cosa che ho visto subito. Ho imparato quanto sia importante lo Sport, ma anche quanto sia importante la vita privata. La vita al di fuori del tennis. Ci sono cose peggiori di quel che ho dovuto passare io. Non puoi controllare sempre tutto. Ho imparato a vedere le cose in maniera un po’ più leggera e le polemiche mi hanno un po’ condizionato sul campo.

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