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US Open, Alcaraz al secondo turno: “New York è una follia. L’energia dell’Arthur Ashe non ha eguali”

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Carlo Alcaraz ha vinto la 60esima partita a livello Slam su 70, eliminando Li Tu al primo turno dello US Open in quattro set: 6-2 4-6 6-3 6-1.
Sembrava un primo turno al quanto facile per la testa di serie numero 3. Invece, Li Tu, australiano di origine cinese è riuscito ad allungare la partita più del previsto dando non poco fastidio allo spagnolo. In particolare nel secondo parziale, dove Alcaraz ha commesso 18 errori non forzati prima di arrendersi 6-4 e vedersi costretto ad allungare la partita almeno fino al quarto set.

Ma il pericolo è rientrato in fretta e Alcaraz può già pensare al secondo turno, dove incontrerà l’olandese Botic Van De Zandschulp. Il numero 74 del ranking ATP non ha mai vinto neanche un set nei due precedenti incontri sul cemento e Alcaraz è nettamente favorito.

D: Primo turno molto intenso, cosa pensi della partita?
Alcaraz:Prima di tutto, sono davvero felice di aver superato il primo turno e di potermi migliorare il prossimo. Ovviamente mi sentivo bene in campo. Penso di aver colpito bene la palla. Ci sono alcune cose che devo migliorare se voglio andare avanti, ma ovviamente il merito è anche suo. Ha giocato davvero un buon tennis e oggi mi ha sorpreso un po’ nel secondo set. Dopodiché, lascio il campo contento della mia prestazione”.

D: Dove credi di aver fatto più difficoltà nel secondo set? Cosa non stava funzionando?
Alcaraz:La differenza più grande sono stati gli errori non forzati. Nel primo set ne avevo commessi due, nel secondo parziale: 18. Lui ne frattempo ha iniziato a giocare molto meglio, serviva bene ed era molto più aggressivo”.

D: Cambiando soggetto, come descriveresti la tua rivalità con Djokovic?
Alcaraz:Abbiamo un’ottima rivalità. Tutte le volte che scendiamo in campo uno contro l’altro, giochiamo un livello di tennis altissimo. Contro di lui ho giocato alcune delle partite più intense della mia carriera. Anche fuori dal campo abbiamo un ottimo rapporto, parliamo tanto sia tra di noi che con i nostri rispettivi team. In campo nessuno può essere amico, ma fuori da lì, ho tante amicizie e una di queste è proprio quella con Novak”.

D: Tu qui hai già avuto molto successo, ma com’è la sensazione di giocare in uno stadio così grande rispetto agli altri? Come riesci a prendere l’energia del pubblico?
Alcaraz: Qui è a New York è una follia. La gente ti da un’energia che non puoi trovare su altri campi. Come ho detto in campo, per me è un grandissimo onore poter giocare qui. Giocare sull’Arthur Ashe è un privilegio, una sensazione unica. Per riuscire a gestirla, io cerco di entrare in campo e di pensare che è un posto come un altro. Provo a pensare solamente al mio gioco, a muovermi bene”.

D: Tu sei un grande fan del golf. Abbiamo visto che qui a New York hai giocato spesso con Casper Ruud. Come ti sei avvicinato al golf e cosa pensi che porti al vostro tennis?
Alcaraz:Con Casper ci siamo detti spesso che avremmo voluto giocare insieme e qui finalmente ce l’abbiamo fatta. Lui gioca in modo incredibile, è nettamente a un altro livello rispetto a me. Siamo entrambi d’accordo che il golf ti aiuta veramente a staccare, ci aiuta a disconnetterci e di conseguenza a diventare migliori. È un modo per pensare ad altro e avere una vita che non riguardi il tennis 24 ore su 24”.

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