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US Open: Cobolli regola un coraggioso Duckworth, grande prova mentale dell’azzurro

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[31] F. Cobolli b. J. Duckworth 6-1 4-6 6-4 6-4

Miglior inizio non poteva esserci per Flavio Cobolli che nella delicata sfida contro James Duckworth riesce ad avere la meglio in quatto set. Il punteggio di 6-1 4-6 6-4 6-4 inquadra alla perfezione ciò che è stata la partita e le impressioni che ha dato. Dopo un set vinto a testa con parecchio merito, l’italiano ha conquistato il passaggio del turno nei due successivi dove non ha lascia scampo ad ulteriori interpretazioni del match.

1° set: inizio show di Cobolli

Un ottimo inizio da parte del tennista italiano che inaugura il suo US Open con un break alla prima possibilità avuta contro l’australiano. Il classe 1992 “rischia” di rimettere tutto in parità al termine di un altro game lottato da oltre 10 punti, ma alla fine a differenza di Cobolli non riesce a convertire il break point. Situazione che invece l’italiano si conquista immediatamente, addirittura a zero, portandosi dunque sul 3-0. Cobolli appare molto concentrato e attento, concedendo pochissimo e approfittando di un Duckworth disastroso a servizio. Eppure quel poco che regala Cobolli rischia di pesare, come ad esempio la palla break sul 30-40 nel sesto game, la seconda della partita in favore del numero 70 al mondo. Nemmeno stavolta però Duckworth riesce a strappare il servizio e a quel punto crolla mentalmente sul suo quarto game di battuta dove concede la bellezza di tre break point che valgono inoltre anche il set. Al terzo tentativo, Cobolli ringrazia e muove il risultato con un convincente 6-1. Come vi dicevamo, il grande punto debole di Duckworth è stato il servizio: oltre ai 4 doppi falli e le 0 palle break convertite su 2, l’australiano ha smesso a referto solamente il 7% di punti con la seconda di servizio vale a dire 1 su 15. Questo, anche e soprattuto a livello mentale, ha pesato come un macigno per James che si trovava praticamente condannato ogni volta che non entrava la prima. Ne approfitta eccome Cobolli che in appena 33 minuti mette in archivio il primo set.

2° set: la rinascita di Duckworth

Si sa, il primo game del secondo set è spesso il più difficile per una serie di fattori. Cobolii rischia grosso concedendo due breakpoint consecutivi a Duckworth, ma con un ottimo servizio limita i danni. Duckworth in questo secondo set risulta molto più a suo agio, anche sul servizio dove passa da un punto vinto sulla seconda di servizio su quindici al tre su tre nel primo quarto d’ora. Cobolli perde un po’ di confidenza con la pallina e al quinto game accade ciò che non doveva succedere: il tennista italiano, in un game abbastanza consolidato sul 40-15, getta alle ortiche il vantaggio e una volta arrivato sul 40-40 sbaglia due volte regalando il primo break all’australiano dopo quarto breakpoint salvati su cinque. Duckworth ha cambiato modo di attaccare, andando molto più a rete e prendendo spesso alla sprovvista Cobolli che non riesce più a giocare con quella sicurezza che lo aveva fatto dominare il primo set. Da una parte ce lo si poteva anche aspettare dato che l’australiano è tutt’altro che un avversario debole. Rispetto al primo set stiamo vedendo tutt’altro giocatore, abile a gestire ogni situazione con il massimo della tranquillità e capace di vincere la maggior parte degli scambi. Dopo aver sprecato il primo set point, complice anche il cambio di ritmo che Cobolli sta provando ad applicare, Duckworth porta a casa il secondo set per 6-4.

3° set: l’azzurro risale la china

Comincia male il terzo set di Cobolli che dopo aver salvato una palla break con un rovescio meraviglioso, in quella successiva è proprio lo stesso colpo ad andare fuori. Tanta fretta da parte dell’italiano, a causa probabilmente più dello stato mentale che fisico, con poca continuità complice anche un Duckworth che merita il break. Per la prima volta nell’incontro, sembra regnare l’equilibrio per quanto concerne la fase centra del set con i due tennisti che migliorano le percentuali di sevizio e lo mantengono. A fare la differenza sono state le due palle break all’ottavo game che hanno completamente cambiato l’inerzia della partita a favore di Cobolli. D’altronde, a volte nel bene a volte nel male, nel tennis può cambiare tutto all’improvviso. Nel momento più difficile per l’azzurro, ecco la chance enorme per ribaltare il match che l’italiano non spreca per nulla al mondo. Galvanizzato dal break, dopo aver tenuto il servizio, va a 40-0 nel turno di battuta di Duckworth che al secondo breakpoint alza bandiera bianca. Il terzo set coincide con il miglior risultato per quanto riguarda i colpi vincenti di Cobolli (13) e per il peggior numero degli errori non forzati di Duckworth (14). Quello che più interessa oltre ai numeri è l’atteggiamento completamente sovvertito da parte di Cobolli.

4° set: gioco, partita e incontro per l’azzurro

Il quarto set tra l’italiano e l’australiano comincia con un certo equilibrio alla base dato che entrambi i tennisti hanno la proprio idea di tennis e sembrano orientato per una maggior gestione a servizio. Al quinto game, porta spalancata per quanto riguarda l’australiano che invece di conquistare il bonus, vanifica tutto e vanificando l’effetto sorpresa. Il break rischia di arrivare nel momento peggiore con l’azzurro che sfiora il punto che avrebbe potuto dire tantissimo. Alla fine, come detto, l’australiano cade proprio nel momento di massima tensione, mettendosi alle spalle il gran tennis dimostrando al primo set e offrendo chance troppo ghiotte a Cobolli che affonderà il vincente tra Zizou Bergs e Pavel Kotov. Molto meglio la prestazione gara in corso di Cobolli che nonostante l’impegno sulla carta batte un Duckworth incapace di mostrare continuità all’interno del suo match. Il secondo set dell’australiano sarebbe dovuto essere il punto da cui ripartire per la rimonta finale, invece è stato solamente un fuoco di paglia, un vano tentativo di rimettersi in carreggiata. Prova di forza mentale non indifferente di Cobolli che anche se nel momento più complicato non si è arresa e ha girato dalla sua la partita.

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