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US Open: Nardi manca nei momenti importanti, Bautista Agut lo batte 3 set a 0

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R. Bautista Agut b. L. Nardi 7-5 7-6(3) 7-6(5)

Finisce subito l’avventura di Luca Nardi allo US Open, sconfitto ­dal n. 67 ATP Roberto Bautista Agut per 7-5 7-6(3) 7-6(5) in tre ore e 16 minuti. Tre set tirati, come suggerisce il punteggio, in cui Nardi – sempre partito in svantaggio – non ha saputo sfruttare i cali dell’avversario. È appena il quinto match vinto sul duro da Bautista Agut quest’anno (a livello di main draw ATP) e anche in questa occasione non ha certo offerto la continuità nell’arco dell’intera sfida come spesso gli riusciva in passato. Nei momenti più delicati, tuttavia, l’ex top 10 ha regalato davvero pochissimo, mentre Luca non ha saputo opporre la stessa solidità.
Il nostro ha avuto la possibilità di allungare la sfida contro il classe 1988 quando ha servito per la seconda partita; ci sono stati però il doppio fallo sul secondo punto che ha mostrato un appiglio all’avversario e soprattutto il dritto inside-in in rete sul set point, errori poi replicati nel successivo tie-break. Il terzo parziale ha avuto un andamento quasi fotocopia, con tanto di turno di battuta azzurro per portarlo al quarto, ceduto però a zero.

Primo set: Bautista parte meglio, Nardi si riprende, ma la spunta lo spagnolo con solidità

Primo game subito insidioso per Bautista Agut, capace di raggiungere gli ottavi in questo torneo nel 2014 e nel 2015. Nardi tiene bene lo scambio e talvolta accelera nelle diagonali sorprendendo lo spagnolo. Quest’ultimo, però, rimane molto bene nello scambio e parte in vantaggio nel punteggio. Due doppi falli e altrettanti errori con colpi a rimbalzo costringono subito dopo l’azzurro, evidentemente poco centrato in battuta, a regalare il break. Luca, che arriva a New York dopo qualche settimana di stop a seguito del ritiro a Washington a causa di un infortunio al gomito, non sembra riuscire a trovare bene il tempo con il dritto. L’avversario, invece, non commette alcuna sbavatura, rimane solido e si mette in tasca il 3-0. L’esordio nel tabellone principale dello US Open parte quindi in salitissima per l’italiano.

Ottime accelerazioni offrono a Nardi il suo primo gioco del match. Con pazienza poi il pesarese manovra bene gli scambi anche in risposta. Aspetta il momento giusto e apre il varco. Contro-break acciuffato (anche grazie a un paio di doppi errori dell’iberico). Il pareggio arriva poco dopo, in seguito a una palla break cancellata magistralmente dal classe 2003 azzurro, che tiene quindi la battuta ai vantaggi. Siamo 3-3. Non c’è però il sorpasso: lo spagnolo sale 4-3 e poi 5-4. Nardi gli sta dietro comportandosi molto bene nei giochi al servizio, dove spesso trova soluzioni uno-due intelligenti e molto concrete.

Avanti 6-5 Bautista mette il pilota automatico nel braccio. Non sbaglia più una palla e al contempo riesce pure a dettare legge negli scambi. Luca corre, recupera, ma offre set point e l’iberico non perdona. Dopo cinquantacinque minuti, RBA chiude il primo parziale 7-5.

Secondo set: Nardi rimonta, sorpassa, arriva a set point ma finisce per sciogliersi al tie-break

A partire col naso avanti nella seconda frazione è sempre il tennista spagnolo. Con attenzione il giocatore italiano lo segue nello score. Nel quarto gioco però Bautista trova ancora molta profondità con i colpi a rimbalzo. Luca non riesce ad ammortizzare le ribattute e cede il servizio a 30. Ci prova a riprenderselo nell’immediato giungendo a palla break, ma la solidità dello sfidante non fa sconti. Bautista alterna soluzioni di fino a quelle di potenza e allunga 4-1. Luca ce la mette tutta per non perdere né la concentrazione, né tantomeno la cattiveria agonistica. Non scende di livello, con il dritto opta per soluzioni accurate – che stupiscono l’avversario – e si riprende il break alla terza chance.

L’aggancio arriva giusto pochi minuti a seguire, con Nardi che recupera da 0-30 dopo aver pure ricevuto un warning per ball abuse. I giochi iniziano a farsi tutti molto combattuti, ma alla fine la spunta sempre chi è al servizio. Tranne nell’undicesimo gioco. Qui l’azzurro costruisce con pazienza i punti, mattoncino per mattoncino, e riesce a penetrare nelle mure di RBA, che subisce parecchi vincenti. Va da sé, break Nardi e opportunità di andare a servire per il set. La lucidità cala nei primi frangenti e Luca concede due palle break. Ritorna in sé e le cancella con autorità. Arriva il set point, ma qui il tennista tricolore esagera con il dritto. Sempre con questo colpo fatica a controllare nel frangente successivo e regala a Bautista l’opportunità di giocarsi il tie-break.

Nardi parte subito 2-0 procurandosi un mini-break, ma lo restituisce all’istante con l’ottavo doppio fallo. L’iberico rimane in scia e in seguito, servendo bene, attua pure il sorpasso. Dritto di Luca in rete e si gira sul 4-2 in favore dello spagnolo. Ennesimo gratuito del pesarese e il vantaggio diventa sempre più pesante: 5-2 con doppio mini-break. Uno dei due Nardi riesce a recuperarlo, ma ormai è troppo tardi. Scoraggiato, lascia andare il secondo parziale – con il nono doppio fallo – con il punteggio di 7-6(3). Dopo due ore e sei minuti lo score dice 2-0 per Bautista Agut.

Terzo set: vedi il secondo (Michelangelo Sottili)

Partenza di nuovo in salita per Luca che però recupera subito e da 0-2 infila cinque game consecutivi di cui tre in lotta con un Bautista che appare affaticato, con tanto di doppio fallo sulla palla del secondo break. Sul 5-2, l’azzurro praticamente lascia il game di risposta e, al servizio, non ritrova la concentrazione e continua a perdere punti – una seconda fuori bersaglio, l’errore di dritto in uscita, poi RBA prende in mano la situazione. Undici punti di fila per lo spagnolo, 5 pari.
Roberto tira il fiato, ma la sua esperienza gli permette di riaccendersi immediatamente ed è di nuovo tie-break. Si cambia sul 4-2 Spagna, un rovescio e un dritto ottimamente direzionati sono stati sufficienti per il mini-allungo. Luca c’è, tiene i suoi due turni e annulla un primo match point sul 4-6, ma sbaglia in palleggio sul successivo e Bautista Agut raggiunge al secondo turno Ben Shelton, facile vincitore di un Dominic Thiem – di cinque anni più giovane dello spagnolo – al suo ultimo torneo dello Slam.

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