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Binaghi traccia il bilancio olimpico: “Siamo i primi al mondo. Sinner? Fa sempre le cose giuste”

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Mancano ancora diverse gare prima della cerimonia di chiusura dei Giochi olimpici di Parigi 2024 di domenica con l’Italia che, alla ricerca delle 40 medaglie, indubbiamente aumenterà il proprio bottino. Qualche bilancio parziale può però già essere allestito: il tennis, ad esempio, doveva essere uno degli sport in grado di trainare la spedizione azzurra nella capitale francese e così è stato in effetti. L’oro di Errani/Paolini e il bronzo di Musetti ci hanno collocati dietro solamente alla sorprendente Cina nel medagliere della disciplina e in tal senso il massimo rappresentante del tennis italiano ha individuato la chiave di lettura per dare la misura dei risultati raggiunti: “Trovatemi un altro sport così popolare come il nostro che torna dall’Olimpiade al secondo posto nel medagliere. Ci dite sempre ‘siamo ottavi, noni’. Ecco, il tennis è secondo”.

Il Presidente della FITP Angelo Binaghi, intervistato dal Corriere dello Sport, ha così commentato settimana olimpica esprimendo tutto il suo orgoglio: “Roba da matti. Stiamo raccogliendo tutto insieme, è sempre difficile gestire questa mancanza di gradualità ma direi che le cose vanno molto bene. Avevamo già raggiunto e superato i record di Panatta e Pietrangeli e della squadra di Davis del 1976. Ora anche quello di De Morpurgo. Direi che mancano solo gli Internazionali d’Italia nel singolare”. In una fase di gloria continua per il tennis italiano, Binaghi ha così già ricevuto il regalo per festeggiare la sua prossima rielezione al vertice della Federazione. In assenza di candidati sfidanti, il 1° settembre l’Assemblea nazionale ratificherà l’inizio del suo settimo mandato. Ecco allora che il ruolo politico di Binaghi emerge inevitabilmente anche in questa intervista: “Nell’ultima graduatoria di Sport e Salute, quella che assegna i contributi alle federazioni, eravamo sesti o settimi. Vediamo cosa succede nella prossima, sono curioso, siamo lo sport che cresce e vince di più”.

La vigilia e i primi giorni di Olimpiade non erano stati granché promettenti per il tennis azzurro. Il forfait di Sinner, le difficoltà logistiche di Musetti, la precoce eliminazione di Bolelli e Vavassori e poi anche la sconfitta inaspettata di Paolini nel singolare. Le due medaglie vinte pesano molto anche per questo e Binaghi, che ha ricordato anche l’assenza di un giocatore come Berrettini, lo ha sottolineato: “Abbiamo sei giocatori tra i primi 50 del mondo: si può avere una tonsillite senza che i risultati ne risentano”. E a proposito di Sinner ha aggiunto: “Non ho parlato con Jannik, non ne ho bisogno, lui è un libro aperto. So cosa sta facendo e lui è uno che fa sempre le cose giuste.

Il presidente federale ha poi speso qualche parola sui medagliati: “Il bronzo di Musetti vale oro: davanti ha due extraterrestri come Djokovic e Alcaraz. Lui è stato il primo degli umani. Quello di Errani è un premio alla carriera, alla costanza e alla passione che ci mette da sempre”. Il calendario del tennis, però, non ammette pause e relax e l’avvicinamento allo US Open è già iniziato. A New York l’Italia dovrà confermare il suo ruolo di potenza di vertice del tennis mondiale: “Ci andiamo con Sinner numero 1 del mondo, Paolini numero 3 della Race e tutti gli altri in grande forma – ha detto Binaghi – Musetti l’abbiamo visto a Parigi, Berrettini nei tornei precedenti […]. Singolare maschile, femminile, i doppi. Siamo ovunque. Ci aspettano 15 giorni di grande tennis gratis, in chiaro e in diretta sul nostro canale tv: un’occasione da non perdere”. Vietato fermarsi, insomma.

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