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ATP Montreal, Shapovalov: “Dopo la squalifica non ho dormito per due giorni”

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Denis Shapovalov è pronto per giocare all’Omnium Banque National présenté par Rogers. Entrato nel tabellone principale del Masters 1000 di Montreal con una wild card, esordirà contro un qualificato. “Squalificato” è stato invece Denis dall’ultimo torneo a cui ha partecipato, ma il classe 1999 canadese ha potuto tirare un sospiro di sollievo dopo che la preposta commissione dell’ATP ha accolto il suo appello evitandogli la perdita di montepremi e punti, automatica in caso di default. Proprio poco dopo che la decisione era stata resa pubblica dall’ATP, Shapovalov ha parlato con i media a Montreal, dove pressoché ogni domanda ha riguardato la vicenda che, com’è comprensibile, Denis non ha vissuto benissimo, tutt’altro. Ecco il suo racconto degli ultimi giorni.

“Sono stati un paio di giorni interessanti. Innanzitutto voglio dire che è stata dura per me, ero parecchio stressato dopo [la squalifica], faticavo a dormire. Sono grato alla commissione per aver deciso di ridarmi punti e montepremi. Penso che sia ingiusto quello che è successo. Come ho detto, ho usato un linguaggio volgare ma non era diretto verso qualcuno. Il replay neanche mostrava quella situazione, lì parlavo con il mio angolo e non ha nulla ha che fare con la questione.
Non avevo ricevuto sanzioni per violazione del codice durante il match, quindi questa avrebbe potuto essere una ‘oscenità udibile’ o come volete chiamarla. Non si doveva arrivare a tanto. È stato spiacevole, non solo per me ma anche per Ben. Credo stessimo giocando un gran match, peccato sia dovuto finire così. Non era necessario, secondo me. Ovviamente ho ricevuto una multa piuttosto pesante [36.400 euro] a cui cercherò di oppormi.
Certo merito una qualche multa per il linguaggio usato, ma appunto penso che l’ammontare sia considerevole per qualcosa che quasi nessuno ha sentito. Comunque sono felice che mi restituiscano punti e soldi e di potermi lasciare alle spalle la cosa, perché ero davvero stressato, è stata dura per tutti nel mio team.”

Il connazionale Vasek Pospisil, anche fondatore della PTPA insieme a Novak Djokovic, ha twittato, “questa regola deve essere cambiata, è ridicolo che qualcuno perda punti e prize money per questo”.

D. Cosa ne pensi di come la questione della “disciplina” è trattata e credi che il tuo caso possa essere di aiuto nella discussione?

“Di sicuro la regola va cambiata per impedire che qualcosa del genere capiti per praticamente nulla. Ci sono decine di esempi con giocatori che hanno fatto di peggio e non sono stati penalizzati o solo con piccole sanzioni. Non c’è coerenza nelle regole. Dev’esserci qualcosa per proteggere i giocatori. Apprezzo Vasek e Sascha per aver preso posizione, così come Ben durante e dopo il match, negli spogliatori, per essere dalla mia parte, perché ovviamente stavolta è toccato a me ma potrebbe succedere a chiunque. Dobbiamo essere protetti meglio.”

D. Tutto questo potrebbe essere una motivazione per te per affrontare questa settimana?

“Davvero non ho dormito per due giorni, mi era impossibile recuperare, ma ora è tutto più facile dopo la decisione della commissione e potrò concentrarmi sul torneo. Però dopo quel match non ero nemmeno sicuro di giocare questa settimana. Non sto dicendo di essere un angelo in campo, meritavo la violazione del codice [con warning], ma sarebbe dovuta finire lì.”

D. Com’è stato l’iter?

“Non sono sicuro, ma non penso che sia in vigore da molto tempo questa cosa che puoi appellarti. Rublev era stato l’unico a farlo con successo prima di me. Ho giocato dei match tosti e sarei potuto tornare a casa con un saldo negativo e zero punti. Questo deve cambiare.”

D. Cosa ti ha detto il supervisor? E l’arbitro?

“L’arbitro non mi ha detto molto, ha chiamato il supervisor appena mi ha sentito dire qualcosa, non ne ha discusso con me. In pratica, quando chiami il supervisor la decisione è già presa. [Ndr: l’arbitro lo chiama quando si prospetta una potenziale squalifica, ma non è detto che quella sia la decisione, vedi per esempio Medvedev allo scorso Wimbledon, Brooksby a Miami 2022, Bedene a Cincinnati 2020.] Il supervisor ascolta l’arbitro, quindi era pressoché finita per me. Il supevisor viene messo in una posizione scomoda, non è che possa arrivare in campo e dire, ‘no no, continua a giocare’. Deve ascoltare l’arbitro [che gli espone i fatti, ndr]. Ancora fatico a credere che l’episodio sia arrivato a tale conclusione.”

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