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Parigi 2024 – Due argenti che vanno oltre le medaglie

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Giornata apparentemente interlocutoria ma che comunque ha sapute regalare grandi emozioni, nonostante non siano arrivate medaglie d’oro per l’Italia. Non importa in alcuni casi, non sempre è il colore della medaglia ad emozionare ma ciò che quella medaglia significa, rappresenta. Nel caso specifico parliamo della medaglia d’argento proveniente dal canottaggio, specialità 4 di coppia, anche questa da annoverare tra le storiche discipline dello sport olimpico italiano: gli azzurri Luca Chiumento, Luca Rambaldi, Andrea Panizza e Giacomo Gentili si piazzano al secondo posto (5:44.40) dopo l’Olanda (prima con 5:42.00) e davanti alla Polonia (terza con 5:44.59), conquistando così quella medaglia che mancava da Pechino 2008. Una medaglia dal sapore particolare, dalla dedica speciale. “Ho finalmente vinto quella medaglia che dovevo vincere per Pippo. Non c’ero riuscito a Tokyo, ma oggi ce l’ho fatta“. Così Giacomo Gentili, uno degli azzurri del 4 di coppia che hanno ottenuto la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi 2024. Una medaglia dedicata al compagno di squadra Filippo, per tutti Pippo Mondelli, morto, a 27 anni, nel 2021 per un tumore. Sulla barca, con Gentili, anche Andrea Panizza, Luca Rambaldi e Luca Chiumento. “Alla famiglia Mondelli – ha raccontato Panizza – avevo promesso che avremmo vinto una medaglia olimpica sul quattro di coppia: ci siamo riusciti e Pippo sarà fiero di noi“.

La seconda medaglia di giornata è quella d’argento conquistata da Silvana Maria Stanco italiana nata in Svizzera da genitori irpini, emigrati in Svizzera proprio dopo il terremoto che distrusse tutto. Non i sogni e le speranze di una famiglia e di una ragazza che dalle delusioni ha sempre tratto la forza per rialzarsi, come nel 2016 a Rio quando nonostante la qualificazione ottenuta, l’allora ct Pera le preferì Jessica Rossi. Ecco, la medaglia di oggi è figlia anche di questa storia di sacrifici e bocconi (tanti) amari ingoiati. Ma oggi c’è solo spazio per la gioia. “E’ un’emozione veramente unica, una cosa fuori dal normale. Ancora non capisco bene cosa ho fatto, comunque posso dire che ho lottato su ogni piattello, poi quando siamo rimaste in tre e ho capito che avrei preso una medaglia mi sono ‘scaricata’ moltissimo anche se volevo ancora combattere”. E’ un secondo posto che per l’azzurra è anche una rivincita sulla finale di Tokyo: “Fui quinta – ricorda – e rimasi molto delusa. Mi dissi che non potevo rimanere così, e che dovevo lavorare su me stessa. L’ho fatto tanto, anche a livello mentale“. 

Passato alle note dolenti o perlomeno alle cose poco piacevoli, bisogna fare un salto dalle parti della piscina olimpionica, quella piscina che tante gioie ci ha riservato nei giorni scorsi e che oggi è foriera di rimpianti. Il più grande di sicuro è quello di Simona Quadarella, medaglia di legno nei 1500 stile libero, la sua gara, vinti dalla signora della specialità, la primatista del mondo Katie Ledecky, per intenderci una delle nuotatrici più forti della storia. Simona è rimasta fuori dal podio per meno di tre secondi, dopo una gara testa a testa con la tedesca Gose che, nelle ultime due vasche ha salutato ed è andata a vincere il bronzo. Argento per la francese Kirpichnikova. Delusione anche per Thomas Ceccon nei 200 metri dorso, che dopo l’oro nella distanza dimezzata, non riesce ad accedere alla finale di specialità. Peccato. Restando in acqua, brutta sconfitta anche per la pallanuoto femminile che dopo il ko subito dalla Francia subisce anche la sconfitta ad opera degli Stati Uniti, sconfitta pesante nel punteggio e nella forma: un 10-3 che non lascia spazio ad interpretazioni. 

In chiusura due parole sul fenomeno Leon Marchand, vincitore di due medaglie d’oro nel giro di un’ora, nei 200 metri farfalla prima e nei 200 metri rana poi. Un campione che ha mandato la Francia in visibilio e che segnerà i nuovi limiti del nuoto mondiale. 

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