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Parigi 2024, Errani/Paolini: “La medaglia? Vietato nominarla. La voglia di fare bene è stata più forte degli ostacoli”

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Per un attimo il primo set, perso dal 5-2, proprio come capitato a Jasmine Paolini nel singolare, ha fatto mal pensare. Ma l’esito è stato diverso e Sara Errani e Jasmine Paolini sono state più forti della paura, dei presagi negativi e del tifo avverso del pubblico: al super tie-break hanno superato le francesi Garcia/Parry 5-7 6-3 [10-8] spingendo ai quarti il loro sogno olimpico. La tensione è alle spalle e le azzurre, ai microfoni di Ubitennis, si lasciano andare a sorrisi e gioia. Anche se la testa va già alle prossime avversarie che usciranno dalla sfida tra le inglesi Boulter/Watson e le brasiliane Haddad Maia/Stefani. Domani Jas e Sara si studieranno il match con la consapevolezza che, comunque vada, non le aspetta un match facile. In caso di vittoria la medaglia sarebbe a un passo: ma vietato pensarci ora.

D: Jasmine hai ripensato al set di singolare perso sul 5-2 anche nel doppio?

Paolini: “Certo che ci ho pensato e non ho imparato la lezione (ride). E poi nel doppio le cose sono molto veloci quindi bisogna stare lì punto su punto. Eravamo tre contro uno: io giocavo con le altre nel primo set. È stata dura accettare quel risultato e rimettersi in carreggiata però ce l’abbiamo messa tutta e sono contenta che alla fine il terzo set sia andato così perchè il super tie-break è un terno al lotto. Prima dell’ultimo passante incrociato di dritto mi sono fatta coraggio e imposta di spingere: sapevo che col lungolinea avrei sbagliato. 

D: E tu Sara quando hai deciso di fare due servizi da sotto?

Errani: “Sul momento, ho avvisato Jasmine prima di farli. Siamo state brave: è stata dura ricaricarsi, loro giocavano bene”.

D: Col pubblico come è andata?

Errani: “Col pubblico è stata dura. Ovvio sapevamo che sarebbe stato contro però c’erano anche tanti Italiani, quindi cercavamo di rimanere cariche”. 

D: Come avete fatto a ritrovarvi?

Errani: Abbiamo sofferto: è stato un match lunghissimo, più di due ore. Tanta umidità, tanto caldo, tanta stanchezza, c’era di tutto anche il tifo contro. Però la voglia è tanta e quindi quella ci porta avanti e spinge a continuare a lottare”.

D: A un certo punto hai risposto basta a una persona che ti ha detto coraggio

Errani: “Era mio fratello”. (Ride)

D: Cominciate a sognare una medaglia?

Errani/Paolini: “No, no, no, non si nomina neanche”.

D: Il prossimo match come ve lo aspettate?

Errani/Paolini: “Chiunque vincerà, sarà più difficile di questo. Domani guarderemo la partita per studiare le avversarie”.

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