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ATP Gstaad, Berrettini: “Vorrei tornare in top 30 per essere testa di serie all’Australian Open”

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Matteo Berrettini, proprio nel posto che sei anni fa gli aveva consegnato il primo titolo nel circuito maggiore, conquista il nono trofeo ATP della sua carriera e il secondo su tre finali disputate in questa stagione. 6-3 6-1 lo score con cui, dopo soli 59 minuti, l’azzurro si è sbarazzato di Quentin Halys e si è proclamato campione nell’ATP 250 di Gstaad 2024, esattamente come accaduto nel 2018.

Un momento speciale per Berrettini, che sta dimostrando ancora una volta come tutti gli infortuni di cui ha sofferto non abbiano mai intaccato la sua voglia di vincere e la sua capacità di esprimersi a livello altissimo in tutte le circostanze. Intervistato a caldo dopo il trionfo, l’ex numero 6 del mondo ha raccontato le forti emozioni che sta provando in questo per lui bellissimo momento.

“È una sensazione incredibile – ha dichiarato il 28enne romano –, mi sembra di averlo vinto ieri qui il mio primo titolo in carriera, invece sono passati sei anni. È successo tantissimo nella mia vita e nella mia carriera in questo periodo, ma Gstaad resta per me un posto molto speciale, sono davvero molto felice”.

Questo successo è molto importante anche sul piano della classifica: Berrettini, infatti, rientrerà nella top50 per la prima volta dallo US Open 2023. “Quest’anno, quando ho iniziato la mia stagione a marzo, si pensava chiaramente alla classifica – ha ammesso il nostro portacolori. C’erano tanti dubbi legati al ranking e al fisico, ma quando la condizione psico-fisica è buona tutto viene di conseguenza. Sarebbe bello chiudere il 2024 in top30 per poter giocare l’Australian Open 2025 come testa di serie, spero di riuscire a far bene anche allo US Open e durante la trasferta sul cemento americano”.

Parole dolci anche nei confronti del suo avversario Halys, che ha un po’ pagato la difficoltà del trovarsi a disputare le prima finale della carriera nel circuito maggiore. Voglio vare le congratulazioni a Quentin, era la tua prima finale e posso solo immaginare le tue sensazioni adesso. Questo posto per me è sempre più speciale, ogni volta che torno sento sempre più amore e calore, lo apprezzo davvero tanto. Grazie a chi ha reso questo torneo possibile, il paesaggio è uno spettacolo. Voglio fare anche i complimenti ai raccattapalle, agli arbitri e ai fisioterapisti. Grazie alla mia famiglia, che mi ha aiutato a venir fuori a testa alta da un anno complicato: senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile”, ha affermato Berrettini nel corso della cerimonia di premiazione.

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