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ATP Amburgo, Zverev: “Il servizio ora funziona bene, ma non è sempre stato così”

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Dal nostro inviato ad Amburgo

Sempre scortato dal fratello Mischa, Alexander Zverev si è presentato in conferenza stampa soddisfatto della sua ultima prestazione. In semifinale al Hamburg European Open il tedesco ha sconfitto in due set piuttosto agevoli lo spagnolo Pedro Martinez, qualificandosi per la sua seconda finale consecutiva nel torneo di casa. Prossimo avversario: Arthur Fils. Del suo sfidante all’ultimo atto e di altre tematiche il teutonico ha parlato ai giornalisti. Qui sotto le sue dichiarazioni.

Andrea Binotto, Ubitennis: Nel 2023 hai sconfitto Fils in semifinale in questo torneo, mentre domani lo ritroverai in finale dopo un anno esatto. Come vedi questo scontro a un anno di differenza?

Zverev: “È un giocatore molto giovane, talentuoso e aggressivo. Ha il talento e le potenzialità per essere uno dei migliori tennisti al mondo. Sta a lui, però, riuscire a realizzare al massimo queste sue potenzialità. Il modo in cui colpisce la palla è incredibile e, considerando il fatto che è arrivato in finale questa settimana, mi aspetto lo faccia anche contro di me. Nell’essere aggressivo è sicuramente uno dei migliori al mondo. Non vedo l’ora di giocare contro di lui perché, solitamente, i due che arrivano in finale dovrebbero essere i migliori del torneo”.

D: Guardandoti indietro, anche solo cinque giorni fa, con il problema che hai al ginocchio avresti preso lo stesso il rischio di giocare se fosse stato un altro torneo, quindi non quello di casa? Considerando che le Olimpiadi sono dietro l’angolo.

Zverev: “Non penso che sarei proprio sceso in campo se avessi avuto il dolore dei giorni precedenti l’inizio del torneo. Il rischio comunque c’è ancora per tre-quattro settimane, perché questo è il tempo che serve ancora al ginocchio per guarire completamente. Ma non volevo stare fermo per così tanto: magari quattro o sei settimane. Non vedo nella terra rossa un pericolo per il mio ginocchio”.

“Il discorso era più se il dolore sarebbe stato così elevato da non permettermi affatto di giocare o di muovermi liberamente. Per fortuna prima del match di primo turno il dolore è diminuito e ora, con il passare dei giorni, sento che sta piano piano diminuendo sempre di più. Spero quindi che domani stia ancora meglio”.

D: Una cosa che ti funziona sempre bene è il servizio. Le tue percentuali con la prima sono le migliori del circuito nelle ultime 52 settimane. Quanto lavoro dedichi a questo colpo?

Zverev: “Il servizio è il colpo che mi è costato la finale dello US Open. Da quell’episodio mi sono detto che una cosa del genere non sarebbe più dovuta succedere. Qualche anno fa avevo parecchi problemi al servizio. È il colpo che ho allenato di più in assoluto. Ora funziona bene e spero che continui verso questa direzione. Ma non è sempre stato così: ci sono stati momenti in cui io non mi potevo affidare al servizio. Negli ultimi quattro anni l’ho allenato veramente tanto per portarlo al livello attuale”.

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