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ATP Bastad, Nadal: “Ho dato tutto. Tornare in finale è sempre bellissimo”

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Ancora eterno Rafael Nadal, vincitore in tre set sul qualificato Duje Ajduković, nonostante la battaglia da 4 ore con Navone e le pochissime ore di riposo.

Lo spagnolo, quindi, torna in finale dopo oltre due anni, dopo la finale al Roland Garros 2022 vinta in tre set proprio sull’attuale compagno di doppio, Casper Ruud. “È sempre bellissimo tornare in finale, – ammette a fine partita – ho vinto quattro partite consecutive ed è qualcosa non mi riusciva da due anni“. Rafa in Svezia ha già vinto, nel lontano, lontanissimo, 2005. Oggi, dopo 19 anni, torna in finale. Definizione di “eterno”.

Torna all’atto conclusivo di un torneo ATP nonostante gli infiniti problemi e infortuni, che tanto hanno condizionato i suoi ultimi 600 giorni. Nel 2024, per lui, era una vittoria riuscir a scendere in campo: “Sono successe tante cose. Sto ancora cercando di recuperare dopo il complicato intervento all’anca subito quasi un anno fa. Non è facile“.

Nonostante le difficoltà nel riprendere la propria miglior mano e forma fisica, lo spagnolo in questo torneo ha dato tutto: vittoria all’esordio con Borg, il set rimontato con Norrie, l’infinita battaglia con Navone e la semifinale vinta il giorno dopo: “Sto lottando. Ho dato tutto per arrivare dove sono oggi. Partite come quelle di ieri e oggi aiutano a migliorare tante cose in campo, e di questo sono contento. Vediamo se domani sarò in grado di giocare meglio“. In finale, dall’altra parte della rete, si attende il vincitore della sfida fra il boia del campione in carica, Thiago Tirante, e la testa di serie numero 7, Nuno Borges.

Per il ventiquattro volte campione slam, la sfida col croato è stata tutt’altro che semplice. Il classe 2001, qualificato, aveva dalla sua parte la leggerezza di chi non ha nulla da perdere: battuti Van Assche, Kotov e Monteiro, in un torneo, per lui, già da sogno. Cosi, con leggerezza, ha giocato il primo set, impressionando col rovescio da ogni parte del campo: “Penso che sia stata una partita dura. Quello dell’avversario era uno dei migliori rovesci contro cui io abbia mai giocato ed è arrivato qui con tanta sicurezza e fiducia. Ho cercato di allontanarlo dalla riga di fondo, ma è stato molto difficile. Ho trovato il modo di sopravvivere e di arrivare in finale dopo molto tempo. Sono molto, molto, felice di questo“.

Ora, serve chiudere il cerchio. Dal 2005, 19 anni dopo, ancora una volta, Rafa.

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