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WTA Palermo, Bronzetti: “Paolini è d’ispirazione per tutti, spero in un futuro di poter ambire a quei traguardi”

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Dal nostro inviato a Palermo

Lucia Bronzetti, come Martina Trevisan, è giunta al Country Time Club di Mondello spinta dalla felicità del trionfo: il WTA 125 di Contrexeville è il booster in vista dei Giochi Olimpici. Nel frattempo a Palermo la riminese ripartirà dalla stessa avversaria battuta nei quarti francesi: la transalpina Jacquemot. Vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate dalla finalista del torneo nell’edizione 2022, in occasione della conferenza stampa pre-torneo.

D. Paolo Vannini, Corriere dello Sport: Senti ti faccio la stessa domanda che ho fatto a Martina Trevisan, fermo restando che voi un po’ di risultati li avevate già ottenuti. Tu ad esempio avevi fatto finale proprio qui a Palermo due anni fa, tuttavia esiste in questo momento un effetto Paolini nel movimento femminile per cui anche voi vi sentite più motivate e avete nello stesso giorno, quello successivo alla sua finale, portato a casa due titoli

Lucia Bronzetti: “Beh, sicuramente [Jasmine, ndr] ha fatto delle cose straordinarie. E’ entrata nei record sia italiani che mondiali, quindi il suo buon momento è d’ispirazione per tutti, sia lei come giocatrice sia com’è migliorata e noi proviamo ad accodarci provando a fare il meglio che possiamo. Il tennis italiano è in grande forma con lei, Sinner ma anche Musetti che ha fatto semifinale e penso che sia una spinta per tutti“.

Cipriano Colonna, Ubitennis: Complimenti intanto per il successo di ieri. Volevo chiederti, hai chiuso al nono match point, cosa ti è passato per la testa in quei minuti visto che avevi anche il ricordo di Rabat dove eri avanti 5-0, due match point, avevi servito tre volte per il match. Come si affrontano quei momenti a livello mentale in campo, quali sono le difficoltà?

Lucia Bronzetti: “Sicuramente Rabat è stata una bella batosta che ancora un po’ mi porto dietro. Quando devo chiudere il match, mi ritornano sempre un po’ i mostri di quella partita. Cerco di pensare al lavoro, di provare a pensare a quello che devo fare in campo e poi c’è anche un’avversaria di là che non molla e gioca molto bene, quindi non è facile e può capitare. Nel torneo [nel titolo WTA 125 appena vinto, ndr] è successo diverse volte, anche al 2°T vincevo 5-1 e poi sono andata al terzo. Sono orgogliosa poi di come ho affrontato la fine del match, perché non è facile in una finale riprendere un secondo set così. Alla fine era quasi conclusa, poi tanti match point che secondo me non li ho neppure giocati male. Sono fiera di come ho gestito tutto e di essere riuscita a vincere“.

D. Due anni fa a Palermo fu una bellissima finale, forse il tuo trampolino di lancio nel circuito WTA?

Lucia Bronzetti: “Si, sicuramente qua ho dei bellissimi ricordi. Ho fatto bellissime partite, poi è un posto in cui mi piace tanto giocare. Si sta bene, è uno dei miei tornei preferiti. Non vedevo l’ora di tornare già a Contrexeville, speravo di arrivare più tardi possibile ma non vedevo l’ora. Quindi spero di poter fare bene e di andare avanti il più possibile“.

D. Paolo Vannini, Corriere dello Sport: E’ curioso che rigiocherai di nuovo contro Jacquemot, che hai appena battuto in rimonta nei quarti. In questi casi, quando si rigioca dopo così poco tempo che sensazioni si hanno e che considerazioni ti senti di fare

Lucia Bronzetti: “E’ stata una partita tosta, difficile, molto combattuta e da un lato è positivo perché la conosco, avendoci già giocato so meglio come affrontare la partita, che cosa fare meglio rispetto alla volta scorsa. Dall’altro lato anche lei ovviamente ha gli stessi vantaggi, quindi mi aspetta un’altra bella sfida, un’altra bella lotta e poi spero che rivada bene“.

D. Ti va bene il serale, meglio giocare di sera.

Lucia Bronzetti: “Si, preferisco perché fa caldo e quest’anno è il primo giorno che posso dire di aver visto il sole, perché a Contrexeville ieri eravamo col piumino. Qua invece fa molto caldo, quindi giocare un primo turno la sera è meglio anche per adattarmi alle condizioni“.

D. Paolo Vannini, Corriere dello Sport: Pennetta e Vinci sono arrivate ad una finale Slam ad oltre 30 anni, Paolini ha 28 anni quindi insomma le italiane maturano più tardi e dunque anche tu potresti arrivare a traguardi ancora più prestigiosi di quelli che hai raggiunto fino adesso.

Lucia Bronzetti: “Speriamo, lavoro per questo e credo che tutte le tenniste lavorino per ambire a quei traguardi lì. Sicuramente è un sogno ed è molto difficile farlo. Per cui tanto di cappello a loro che ci sono riuscite, a Jasmine che ha fatto addirittura due finali Slam e quindi spero in un futuro se l’hanno fatto loro, di poterlo fare anch’io. Questo penso sia una spinta in più“.

D. Obiettivo di questa seconda parte della stagione?

Lucia Bronzetti: “L’obiettivo è quello di continuare a lavorare come sto facendo, non mi pongo mai obiettivi di classifica. Provo a cercare di lavorare al meglio e poi se si lavora bene i risultati arrivano“.

D. Le Olimpiadi le giocherai sia in singolo sia in doppio e che prospettive ti dai. Diciamo che questo torneo diventa anche appunto un test per Parigi, oppure il fatto che la terra sia un po’ diversa, la superficie è leggermente diversa fa sì che non lo sia?

Lucia Bronzetti: “Sicuramente le condizioni sono diverse, però è sempre terra quindi giocare più partite possibili sulla terra aiuta ad arrivare più preparati a questo evento e appunto giocherò sia singolo che doppio insieme a Cocciaretto. Speriamo di poter onorare la maglia dell’Italia al meglio“.

D. Paolo Vannini, Corriere dello Sport: Com’è sta Elisabetta perché ha rinunciato al torneo, siete preoccupati da questo virus o si è ripresa ad allenarsi? Vi allenerete insieme o direttamente a Parigi?

Lucia Bronzetti: “Si, ha ripreso ad allenarsi. L’ho sentita oggi che mi ha scritto per il risultato a Contrexeville. Sta meglio, era un virus pesante. Speriamo si riesca a riprendere per le Olimpiadi, per lei quali ecco dovrebbe star bene. Ci vediamo direttamente a Parigi

D. Guido Fiorito, Giornale di Sicilia: La terra di Parigi è diversa dalla nostra, è più veloce?

Lucia Bronzetti: “Si è un po’ più veloce, devo dire che qua le condizioni sono abbastanza veloci. La palla rimbalza tanto, su quello è simile forse però a Parigi rimbalza un po’ meno però c’è meno terra ed è più compatta. Quindi i campi forse sono un pochino più veloci“.

Cipriano Colonna, Ubitennis: Come ti stai approcciando a questa doppia transizione che stiamo vedendo in questa stagione. Una particolarità unica, quindi terra, erba e adesso di nuovo terra. Secondo te, quali sono gli accorgimenti da attuare in campo che possono portare dei risultati immediati

Lucia Bronzetti: “Beh, conoscere bene il proprio lavoro e quello che devi fare su ogni superficie è molto importante per riuscire ad adattarsi il prima possibile. Sicuramente il cambio di superficie non è mai facile, personalmente riesco adattarmi meglio da veloce a terra che da terra a veloce però ci sono delle linee base a cui ti affidi. Per esempio, sul veloce bisogna stare più basse e il rimbalzo anche è più basso. I primi colpi sono ancora più importanti mentre sulla terra è più importante spingere con le gambe. Queste sono le cose principali, poi cerco di pensare tanto al lavoro e a quello che devo fare per riuscire ad adattarmi il più in fretta possibile“.

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