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Wimbledon: Comesaña, l’argentino che non ti aspetti

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Il giorno del sorteggio del tabellone di Wimbledon, mentre venivano estratti dall’urna uno per uno i nomi di tutti i partecipanti, a un certo punto il giudice arbitro ha annunciato il nome di Fransisco Comesana (anglicizzando il nome attraverso la eliminazione della “ñ” spagnola), e ci siamo chiesti: chi è costui? Subito abbiamo pensato a un qualificato, e invece no, Comesaña è entrato nel tabellone di Wimbledon per meriti di classifica, grazie al ranking n. 87 raggiunto il 20 maggio. Numero partite giocate nel circuito ATP: zero.

Francisco Comesaña è nato a Mar del Plata il 6 ottobre 2000 e lì si è formato come tennista prima di trasferirsi a Córdoba e poi a Buenos Aires, dove attualmente si allena (presso il club GEBA). Come tanti che hanno scelto lo sport come attività principale nella vita, Comesaña non ha avuto un’adolescenza semplice: il giornale argentino MDZ, infatti, racconta che dopo aver iniziato a giocare a tennis a 7 anni sotto l’ala di Horacio Zeballos (il padre del doppista), a 15 anni è stato vicino ad abbandonare lo sport e a 20, tra problemi fisici e risultati negativi, aveva anche smesso di giocare. “Ho avuto difficoltà a recuperare da un infortunio, ho avuto attacchi d’ansia, nervosismo. Praticamente sono stato una settimana senza mangiare né dormire. È stato prima di andare a vivere a Córdoba“, ha raccontato. Poi ha iniziato ad allenarsi con Facundo Arguello, ma ha perso 12 incontri di fila e ha deciso di prendere una nuova direzione nella vita.

“Quando è arrivata la pandemia, non ho giocato a tennis per molti mesi e non sapevo se avrei giocato di nuovo. E all’inizio del 2021 ho avuto un momento molto difficile a causa del problema al polso che non potevo ho avuto attacchi di ansia, nervosismo”, ha raccontato al quotidiano La Capital di Mar del Plata alla fine dell’anno scorso.

Dopo i primi passi nel professionismo con Facundo Arguello, nel 2022 trovò Sebastián Gutiérrez, l’allenatore di Sebastián Báez che ora guida anche Comesaña. Un grande successo di Sebastián Gutiérrez, al di là degli approcci tattici strategici per ogni partita, è stato quello di puntare sulla convinzione del giocatore, di fargli capire e vedere che può svilupparsi perfettamente in campo con una grande naturalezza e con un’enorme capacità.

Nel 2023, Comesaña ha vinto il Challenger di Liberec, nella Repubblica Ceca un torneo che si sarebbe dovuto giocare sulla terra battuta, ma a causa delle forti piogge, a partire dalle semifinali si è giocato sul cemento indoor. “Il supporto della mia squadra è stato molto importante anche perché si trattava di condizioni a cui non sono abituato“, ha detto nell’agosto dello scorso anno, dopo aver sollevato quello che era il suo quarto trofeo Challenger.

Quest’anno, il giocatore di Mar del Plata ha deciso provare il grande salto nel circuito maggiore. Ma i suoi primi tre tentativi non hanno avuto successo: ha perso contro Thiago Agustin Tirante all’ATP 250 di Cordoba, a Santiago del Cile contro il peruviano Juan Pablo Varillas e contro Francisco Cerundolo a Rio de Janeiro. Tutti al primo turno.

Arrivava quindi a questo Wimbledon con solo tre partite nel circuito, tutte sconfitte, anche se ad aprile aveva fatto un fugace passo nella Top 100 dopo il titolo al Challenger di Oeiras, in Portogallo. Ma non gli importava. Anche se era stato costretto a saltare il suo primo Major al Roland Garros a causa di un infortunio, Comesaña è arrivato all’All England con il suo tatuaggio sul braccio destro e i suoi orecchini in entrambe le orecchie, ma vestito di bianco per l’occasione, per rubare la scena. Non gli importava che fosse la sua prima partita nel main draw di un Grande Slam, e nemmeno che l’unica partita in carriera sull’erba fosse stata la sconfitta nelle qualificazioni di Eastbourne contro il britannico Charles Broom (n. 183 ATP). “Le cose accadono per una ragione e credo che ci insegnino qualcosa per renderci più forti. Devo ritirarmi da uno dei tornei più belli, ma continueremo a recuperare e a lavorare per le prossime sfide“, aveva scritto una volta saputo dell’impossibilità di giocare al Roland Garros.

Quella sconfitta [a Eastbourne] gli ha semplicemente dato le informazioni necessarie per cercare di lavorare contro il tempo e arrivare nella migliore forma possibile al suo primo torneo importante” ha scritto l’ex tennista pro Javier Frana sul giornale argentino Clarin. “Fran Comesaña ha una bella personalità. Ha un sorriso fresco e uno sguardo molto espressivo, che allo stesso tempo rivela il suo dono per le persone. Di fronte agli inciampi e alle dure lezioni che ha dovuto affrontare, c’era sempre la speranza di uscirne rafforzato e di crescere. Ma per avere successo ci vuole molto di più. Fran ha un ottimo servizio per la sua potenza e un grande slice, per la varietà e l’uso che ne fa. Ma soprattutto perché lo gestisce molto bene ed è uno di quelli che è riuscito a rivalutarlo come strumento capace di costruire un punto.”

Poichè è un giocatore dall’enorme talento, Fran trova un plus nella sua velocità di movimento, nella sua condizione fisica, in quella mano sensibile che gli permette di passare da un’enorme accelerazione a un drop o di dover ricorrere alla volée, ma sempre con una buona visione per scegliere ciò che è opportuno nei momenti in cui manca il tempo e gli spazi sono chiusi. Ma, soprattutto, il suo grande merito è la capacità di adattamento. Nel giro di pochi giorni è passato dall’avere una prima esperienza negativa a Eastbourne a capire che aveva le risorse, i colpi e assolutamente tutto per iniziare a dominare l’erba, supportato dalla sua grande lettura del gioco”.

A Wimbledon Comesaña ha sconfitto al primo turno la testa di serie n.6 Andrey Rublev, e poi ha superato anche il secondo turno l’australiano Adam Walton (n. 101 ATP), cementando così la sua posizione nei Top 100 e intascando un assegno di almeno 143.000 sterline (circa 169.000 euro).

Ho cercato di godermi ogni momento – ha detto a ESPN dopo la vittoria del primo turno – sapevo che era un match difficile. Non avevo mai giocato su un campo come questo, così pieno. Anche il pubblico ha fatto la sua parte. Ho avuto situazioni in cui ero molto più nervoso. Questa volta mi sono sentita parte del momento, ho giocato punto per punto, ero in sintonia con la mia squadra. Una volta vinta, mi sono rilassato e mi sono goduto i festeggiamenti.

Sabato è arrivata la sconfitta con Musetti. Ma probabilmente Comesaña il suo torneo l’aveva già vinto da un po’.

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