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Wimbledon, Lorenzo Musetti: “Spero di ritrovare completamente il mio tennis”

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Wimbledon, Lorenzo Musetti: “Spero di ritrovare completamente il mio tennis”

Il carrarese racconta: “Sono uscito dal secondo tiebreak da giocatore facendo svoltare il match”

Lorenzo Musetti, di testa e di cuore. Il classe 2002 di Carrara ha estromesso dal tabellone di Wimbledon Francisco Comesaña, 23enne argentino capace di strappare solamente un set, al tiebreak, a Musetti. Dopo tre ore e trentatre minuti Lorenzo ha ottenuto il biglietto per giocarsi l’ingresso ai quarti di finali contro il gigante francese Giovanni Mpetshi Perricard.

Prima domanda su quanto è stato difficile gestirla mentalmente: “È stata una giornata veramente lunga, già dalla partenza del match che era stata ritardata. Anche oggi si sapeva che sarebbe stata una giornata come il primo turno, molto complicata. Però sappiamo che il meteo è questo. Devo dire che quando sono rientrato nello spogliatoio nella prima pausa ero parecchio frustrato, arrabbiato di com’era andato il secondo set perché sinceramente me lo meritavo in termini di occasioni, ho avuto molte chance, due set point dove onestamente ha servito benissimo lui, però ho avuto altre palle break nell’arco del set, ma anche lì non sono riuscito a sfruttarle. Sapevo che se fossi entrato in campo sul 2-0 sarebbe stata un’altra cosa, infatti il set peggiore da parte mia è stato proprio il terzo dove sono riuscito ad agguantare un set point, però ho preso coraggio durante il tiebreak e credo che ne sono uscito da giocatore, facendo svoltare il match”.

Che differenza c’è con Parigi? Musetti spiega: “A Parigi la vivo con meno sofferenza, specialmente l’ultimo dove non avevo perso nemmeno un set, mi sentivo molto in fiducia a livello di campo quindi mi sono goduto tutto. A livello di vittorie, in uno slam su cinque set, era fondamentale portarsi alla seconda settimana con questo bagaglio di pazienza, sofferenza, lotta, nervosismo e tutto il resto. Wimbledon l’ho sempre detto che è stato il mio slam preferito perché ho sempre immaginato la figura di Roger affiancato a questo slam oltre alla tradizione. Sicuramente è stato un ottimo mese ma non è ancora finito, anzi, deve ancora iniziare una grande settimana“.

Infine un’analisi sul suo momento: “Il fatto che sono molto presente e faccio di tutto per portare a casa la partita è quello mi è mancato nell’ultimo anno. Troppe partite mi sono scivolate via perché mi lamentavo troppo di non colpire o giocare bene, che gli altri erano più bravi, quando spesso sono stato io a tirarmi indietro. Devo dire che questo è partito tanto dall’essermi messo alla prova giocando vari challenger. Le due finali a Cagliari e Torino mi hanno riportato un po’ nella lotta dov’è giusto stare soprattutto dopo il periodo che ho passato. A Parigi penso si sia visto un ottimo tennis anche con Djokovic. A Stoccarda e al Queen’s sono state due settimane ottime, qui a Wimbledon invece sto esprimendo a sprazzi un tennis comunque importante. Speriamo che dalla prossima settimana riesca a ritrovare completamente il mio tennis, però so già che ci sarà da soffrire quindi meglio essere già pronti che essere sprovvisti di pazienza”.

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