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Wimbledon, Swiatek: “Mi abituo all’erba più velocemente rispetto al passato”

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Back in business. Iga Swiatek torna in campo dopo il quarto titolo al Roland Garros e di nuovo, per le avversarie, sono dolori. Anche se ci si trova contro Sofia Kenin, una campionessa Slam. Al primo turno di Wimbledon la numero 1 al mondo ha mostrato una buona (anche se non eccellente) condizione, che le ha permesso di superare la tennista statunitense in due set. Con l’obiettivo di fare meglio rispetto alle scorse edizioni – il suo miglior risultato ai Championships sono i quarti dello scorso anno – Swiatek si sta allenando duro su una superficie a lei non estremamente congeniale. Da numero 1 WTA, però, le aspettative rimangono comunque altissime sul suo conto. Vedremo se saprà soddisfarle o meno. Intanto, la polacca ha risposto ad alcune domande in conferenza stampa dopo la vittoria su Kenin. Di seguito, un estratto dell’intervista.

D: I tuoi risultati a Wimbledon migliorano ogni anno. Ti senti più a tuo agio ora sull’erba?

Swiatek: “Penso di sì. Quando cambi superficie nei primi incontri non ti senti mai completamente a tuo agio e devi accettarlo. Guardando però a come mi sto allenando vedo che sto migliorando ogni anno sempre di più. Allo stesso tempo, anche nell’abituarsi all’erba ci metto molto meno tempo. Quindi sì, sento di star progredendo su questa superficie, ma non cambia il fatto che sarà comunque molto difficile gestire il tutto, specialmente perché ci troviamo in uno Slam”.

D: Stai avendo tabelloni complicati sin da subito quest’anno negli Slam. Pensi che affrontare giocatrici toste già dai primi turni di aiuti?

Swiatek: “E’ una domanda difficile perché, da testa di serie che spesso nei tornei ha un bye, molte volte capita di dover affrontare i primi due match sapendo di averli sotto controllo. In questi casi però, con un tabellone del genere, non è così e bisogna essere prontissime già da subito. Chiaramente prendo ogni match con la massima professionalità, ma qualche volta sai proprio che avrai tutto sotto controllo”.

“È diverso, invece, quando al primo turno incontri una campionessa Slam o una tennista che sai essere in grado di esprimere un gran tennis. Non direi che è più facile quindi, dato che ad esempio al Roland Garros stavo per uscire subito contro Naomi Osaka. D’altro canto, quando vivi queste situazioni stressanti già a inizio torneo e poi riesci ad arrivare ai turni conclusivi, non ti senti così stressata perché hai già dovuto affrontare prima una situazione del genere e sai come affrontarla”.

D: Se potessi invitare a cena al ristorante, o anche a fare una passeggiata al parco, tre tennisti o tenniste, chi sceglieresti?

Swiatek: “Sicuramente Steffi Graf. Vorrei tanto parlare con lei e condividere alcune esperienze. Poi penso Maria Sharapova, perché credo che non ci siamo mai parlate dato che lei si è ritirata quando io stavo entrando nel panorama tennistico. Sento che lei abbia fatto ottime scelte di business fuori dal campo e che le stia tutt’ora gestendo bene. Sarebbe da prendere come esempio. Infine, Serena Williams”.

D: È il dritto di Steffi che ti ispira o la sua concentrazione e disciplina?

Swiatek: “La sua mentalità. È difficile comparare i nostri due stili: giochiamo in due ere tennistiche diverse. È ostico trovare similitudini, specialmente con il suo rovescio e il suo slice, la sua volée. Colpi che io non so giocare. Quindi sì, più per la sua mentalità”.

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