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Wimbledon: Perché Sinner-Berrettini è un duello storico. Il mio parere sulla sfida

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Del maligno sorteggio che ci ha impedito di sognare vasti orizzonti per due, per Sinner e per Berrettini, abbiamo già scritto e parlato abbastanza. Lamentandosene.

Se era certamente esagerato sognare di vederli di fronte in finale…, il favorito n.1 del seeding e il finalista del 2021, però nessuno in Italia avrebbe voluto vederli di fronte già al secondo turno.

Magra consolazione aggiungere che questo mercoledì Sinner e Berrettini giocheranno sul centre court. Un derby italiano nel centre court del tempio del tennis non c’era mai stato, in 137 edizioni dei Championships dal 1877 a oggi, quindi neanche nelle 56 di tennis open e secondo me – ma accetto smentite e scommesse – neppure sui campi centrali di 224 tornei open dello Slam disputatesi dal 1968.

Quindi Sinner e Berrettini scrivono una pagina di storia, anche se non così illustre come quella di Pennetta e Vinci all’US Open del 2015.

Ok dunque, facciamo buon viso a cattiva sorte almeno con questa “prima” assoluta, anche se alla fine restiamo dell’idea che questo beffardo sorteggio abbia rappresentato un vero spreco di…meravigliose opportunità.

Poiché la seconda giornata del torneo ha visto concludere tutte le partite di primo turno nei quali erano impegnati i 14 tennisti della spedizione azzurra, 10 uomini e 4 donne, possiamo intanto dire che tutto sommato i “nostri” si sono difesi piuttosto bene. Otto vittorie e 6 sconfitte.

Le vittorie sono sette per i ragazzi (mai così tanti italiani al secondo turno di Wimbledon), mentre Jasmine Paolini che aveva vinto il suo primo match a Wimbledon lunedì, è l’unica ragazza superstite. Non è una sorpresa, purtroppo, che lei sia l’eccezione di un movimento femminile in difficoltà: le tre ragazze eliminate al primo turno, Errani e Trevisan lunedì, Bronzetti martedì, sono tutte classificate fra l’ottantesima e la novantesima posizione nel ranking Wta.

Insomma direi che il tennis azzurro si è comportato piuttosto bene, perché mi pare giusto sottolineare che due delle tre sconfitte patite dai ragazzi sono state più che onorevoli. Entrambe venute al quinto set.

Dopo quella di Arnaldi con Tiafoe – con il sanremese che aveva vinto i primi due set ma poi, mentre saliva di rendimento Tiafoe è scomparso un po’ di scena negli ultimi 3 set nei quali ha raccolto solo sette game – c’è stata quella del bravissimo Bellucci che era riuscito a passare in vantaggio per due set a uno con Shelton fino al sopraggiungere dell’oscurità, ma poi alla ripresa del gioco è stato subito brekkato e a Shelton non è parso vero di ritrovare la incerta fiducia.

L’unica batosta cocente l’ha subita Nardi con l’argentino Etcheverry che non è neppure un grande specialista dell’erba. Per Nardi è lecito ormai – anche se è ancora giovanissimo – nutrire ancora qualche dubbio, più che sulla qualità del suo tennis, sulla sua solidità mentale. Troppe volte sembra incline ad arrendersi.

Le quasi contemporanee vittorie di Musetti sul francese Lestienne e di Darderi sull’inglese Choinski avranno come conseguenza un secondo derby azzurro: fra Musetti e Darderi, appunto. Non verranno programmati sul centre court come Sinner e Berrettini, e neppure in campi particolarmente prestigiosi (anche se in termini di classifica il n.25 contro il n.37 potrebbe essere un match di qualità superiore rispetto ad altri che magari otterranno una miglior vetrina), però ci garantiscono due italiani almeno al terzo turno. Insomma potrebbe andare peggio. Peggio è andata sicuramente per tanti anni. Anche se mai così male come nel ’92, quando perdemmo tutti gli 11 match di primo turno, sei donne e cinque uomini in quella che fu facile definire la Caporetto del tennis italiano.

Chi vincerà fra Sinner e Berrettini stasera – i bookmakers pagano la vittoria di Matteo 5 volte la posta in palio e forse…eccedono, mi pare che il nostro esperto in betting Pellegrino dell’Anno abbia annunciato l’esistenza di una quota maggiorata per chi punti su almeno un setvinto da Matteo – troverà al terzo turno il vincente di Griekspoor Kecmanovic e per chiunque vinca non sarà una sicura passeggiata.

Il vincitore dell’altro derby azzurro, Darderi-Musetti, invece potrebbe giovarsi del ko subito da Rublev. Il russo è stato sconfitto dall’argentino Francisco Comesana, 23 anni e n.122 del mondo. Comesana al secondo turno cercherà di vendicare la sconfitta patita dal connazionale Coria, battuto dall’australiano Walton. Ma, insomma, trovare al terzo turno Comesana o Walton per raggiungere gli ottavi di finale mi sembra una bella prospettiva. Musetti, finalista al Queen’s e semiifinalista a Stoccarda, più che il semiesordiente Darderi avrebbe dunque una discreta occasione per approdare agli ottavi e, forse, a Tsitsipas …che sull’erba con quei movimenti ampi e quei topponi esagerati non ha mai fatto il fenomeno.

Ma nella zona di Tsitsipas c’era Korda che ha perso dal francese Perricard che serve più o meno come quei giganti tipo Isner, Opelka, Karlovic e via dicendo. Se lo trovi in giornata col servizio sono dolori. E non ti ci diverti neppure.

Oggi sono quattro gli incontri che ci interessano da vicino con 5 italiani in campo. Oltre al già citato Sinner-Berrettini, che ci farà fare le ore piccole a meno che Medvedev con il francese Muller e la Osaka con la Navarro sbrighino rapidamente le loro pratiche, invece a mezzogiorno italiano c’è Fognini alle prese con Ruud: non ci ha mai vinto ma Ruud sull’erba non è granché. E’con Zverev uno dei top-8 a non aver mai raggiunto i quarti qui a Wimbledon. D’altra parte credo che…in Norvegia, dove non sono mai stato, ci sia più ghiaccio che erba.

Giocano secondo match invece Paolini con la belga Minnen, e Sonego con il vecchio Bautista Agut che qui ha fatto anche semifinale, ma tanto tempo fa.

Gli inglesi se la sono vista brutta con il loro Jack Draper che ha vinto solo al quinto set con il più debole dei fratelli Ymer, Elias, svedese d’Etiopia, ma sono contenti che hanno vinto Norrie (Facundo Diaz) e la Boulter (Tatiana Maria) e tristi invece per il doloroso forfait di Andy Murray che non se l’è sentita di scendere in campo. Chissà se l’ha fatto dubitare anche l’umidità della giornata che ha richiesto alcune sospensioni per pioggia. Il meteo non ci aveva azzeccato. Oggi sul campo n.1 gli inglesi provano a consolarsi con la più sorprendente regina di Slam, Emma Raducanu che affronta la belga Mertens e non avrà vita facile.

E’ sceso regolarmente in campo invece Djokovic che si è detto supersoddisfatto della sua prestazione. E ci credo. Certo il ceco Kopriva – che ha fatto solo 5 game – non poteva metterlo in difficoltà. L’unico problema di Nole è stato quello della ginocchiera rigida messa attorno al menisco operato: era grigia. Nole ha dovuto chiedere all’All England Club il permesso di indossarla nel tempio dei gesti bianchi. Ha anche promesso che se riuscirà a trovarne un’altra dalle uguali caratteristiche e bianca la sostituirà. Così si fa. Gli inglesi adorano il rispetto delle loro regole. E un po’ di sana deferenza. I lord dell’All England Club devono avere pensato che per il vincitore di 7 Wimbledon un’eccezione potevano anche farla. Però a Roger Federer, che a suo tempo aveva mostrato suole rosse sotto le Nike – mi sembra che allora giovasse ancora con quelle – gli fecero cambiare scarpe. E sì che Federer di Wimbledon ne ha vinti otto.

Che è poi, quest degli otto trionfi Brits di Roger, uno dei principali motivi per cui il pantagruelico Djokovic – lo è solo quando si parla di record – ha voluto giocare anche questo Wimbledon, dopo che a Parigi aveva fatto capire che “forse non sarebbe stata la scelta più saggia”  passare dalla terra rossa e l’accoppiata Musetti-Cerundolo all’erba e poi di nuovo alla terra rossa per l’agognato oro olimpico.

Ha vinto facile, facile per una volta, Zverev con Carballes Baena che mi ha ricordato con la sua prestazione incolore e rassegnata quando tutti gli spagnoli disertavano Wimbledon dicendo che “la Hierba es por las vacas”, ma ora con il campione in carica Carlitos Alcaraz (che oggi affronta Vukic) non possono più dirlo – e non avrebbero più dovuto dirlo, se non dai tempi di Manolo Santana, almeno dal 2008 (accoppiato al 2010) per il primo dei due trionfi di Rafa Nadal.

Se qualcuno scopre che il programma prevede anche un duello Wawrinka-Monfils, non pensi di trovarsi già nella seconda settimana del torneo quando si affrontano le leggende nei tornei veterani. A 39 anni lo svizzero e a 38 il francese è ancora torneo vero. E magari lo spettacolo sarà pure migliore di quello offerto da tanti giovanotti che …giocano tutti uguale.

Dulcis in fundo…che cosa mi aspetto da Sinner-Berrettini? Spero in una bella partita, innanzitutto. Vorrebbe dire che Matteo è all’altezza dei suoi giorni migliori. Sono curioso di scoprire la tattica di Jannik. Punterà a mettere dentro un’alta percentuale di prime palle o a cercare subito punti vincenti. Ieri il suo coach Simone Vagnozzi non ha voluto, ovviamente, rivelarlo: non c’è dubbio che Sinner sia avvantaggiato da giocare più a lungo più punti possibili, perché quanto più lunghi saranno gli scambi tanto potrà approfittare della sua maggior agilità. Vero anche che in passato il punto più debole di Berrettini era la risposta. E ormai adesso Jannik serve come uno dei migliori. Ma se deciderà di cercare ace e servizi vincenti piuttosto che tante prime palle per cominciare gli scambi non lo so.

Più durerà il match, e non solo gli scambi, più dovrebbe avvantaggiarsene Jannik. Che, più di Berrettini, sarebbe in grado di rimontare anche una falsa partenza. Sia per ragioni fisiche che per ragioni mentali.

 La solidità di Jannik sembra a prova di bomba. In tutto l’anno ha perso 3 sole partite, due con Alcaraz (Indian Wells e Parigi), una con Tsitsipas (Montecarlo), su 42 match, e personalmente ritengo che in tutte e tre quelle sconfitte ci siano stati fattori “esterni” al valore di Sinner che hanno pesantemente contribuito a determinarle.

Insomma, nel tennis non si sa mai, posso certamente sbagliarmi, ma credo che Sinner vincerà. E, senza aver nulla contro Berrettini – ci mancherebbe! – credo che il passaggio del secondo turno per Sinner garantirebbe maggiori chances per la realizzazione del sogno di un primo storico successo italiano a Wimbledon, piuttosto che il raggiungimento del terzo turno per Berrettini. Certamente a conclusione di un ragionamento un po’ arzigogolato come questo mio Sinner direbbe: “Stasera vediamo”.  Il “poi vediamo” è una delle frasi più caratterizzanti, e reiterate, del nostro Sinner contemporaneo. Il rosso della Val Pusteria ha fatto straordinari progressi sul campo da tennis. E’ un ragazzo straordinario anche fuori dal campo. Salvo quando… potrebbe raccontare qualche episodio, pronunciare qualche frase davvero imprevedibile, interessante, curiosa. Con gli amici – garantiscono – è spiritoso, dice battute, ride e fa ridere. Con noi no. Evidentemente preferisce trattenersi. Chissà, mi vien da pensare, forse non si fida. Noi giornalisti suscitiamo spesso diffidenza negli interlocutori. E la colpa deve essere nostra.

L’altra sera dopo la terza sua risposta priva di verve e di spunti che meritassero di essere minimamente riportati, diversi colleghi si sono arresi all’ineluttabile e hanno rinunciato a porre altre domande.

Con gente come Ivanisevic, Roddick, Safin, ma anche con personaggi…meno personaggi di quelli, si sarebbe andati avanti all’infinito. Forse, chissà, era proprio quello che Jannik desiderava. E cioè che rassegnati tutti noi mollassimo al più presto la presa.

Vabbè, tutto non si può avere. Molto meglio avere un grande campione che vince sul campo, e che alla fine del match vittorioso, ringrazia con grande educazione e almeno un paio di volte il pubblico per averlo sostenuto raccogliendo applausi e ovazioni, piuttosto che uno straordinario simpaticone che regali a noi giornalisti titoli a profusione sui nostri giornali, ma poi perda più spesso di quanto vinca. Ce ne fossero di Sinner…

Concludo però, anche perché non si parli solo di Sinner, che a me ha fatto gran piacere anche veder vincere Flavio Cobolli al termine di una bella battaglia con l’australiano di origini giap Hijikata. Flavio non sa chi sarà il suo prossimo avversario: il cileno Tabilo aveva vinto 62 il primo set con l’inglese Evans, ma i due si trovano ancora sul 3 pari nel secondo set. Chiunque vinca non sarà imbattibile per il nostro che ha fatto grandi progressi anche sull’erba. Quando ieri si è presentato a rete ha quasi sempre fatto il punto. Dovrebbe farlo più spesso. Il coraggio non gli manca, la tecnica neppure.

Post scriptum: travolto da troppi incontri e conferenze stampa, più interviste – spero abbiate apprezzato che di tutte le interviste “azzurre”abbiate ricevuto ampi reportage –  video instagram, youtube e quant’altro, mi sono colpevolmente dimenticato di dedicare trenta secondi per giocare all’UbiContest. Apprezzerei molto che lo faceste voi. Se riusciremo a fare numeri importanti di partecipanti abbiamo già in ponte un accordo con alcune aziende per mettere in palio premi interessanti, biglietti per i tornei, racchette, altro. Stiamo compiendo un grosso sforzo tecnologico, predisponendo una app. Quindi voi…giocate, giocate, giocate!

TESTE DI SERIE ELIMINATE

Secondo turno

Uomini
Rublev 6 (Comesana)
Korda 20 (perricard)

Donne
Vondrousova 6 (Maneiro)

Primo turno
Uomini

Baez 18 (Nakashima)
Jarry 19 (Shapovalov)
Mannarino 22 (Monfils)
Navone 31 (Sonego)

Donne
Zheng 8 (Sun)
Andreeva 24 (Fruhirtova)
Cirstea 29 (Kartal)
Sabalenka 3 ritirata (spalla)
Azarenka 16 ritirata (spalla)

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