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Wimbledon, Cobolli: “Non mi sento ancora sicuro a rete. Però so di doverci andare più spesso”

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Primo match nel tabellone principale di Wimbledon, prima vittoria per Flavio Cobolli. Il tennista azzurro ha gestito con autorevolezza l’insidioso australiano Rinky Hijikata in quattro set, mostrando un tennis su erba che più il tempo passa più la sua efficacia aumenta. Consapevole dei miglioramenti sui prati e, in generale, dei progressi fatti da inizio anno, Flavio si è presentato in conferenza stampa soddisfatto della sua prestazione. Qui sotto le sue dichiarazioni.

Luca Baldissera, Ubitennis: Come sta andando questa stagione su erba? Servizio e risposta vanno e stai anche giocando piuttosto basso con il corpo muovendoti bene.

Cobolli: “Sicuramente posso giocare bene su tutte le superfici. All’inizio, sinceramente non mi sentivo però di poter giocare bene su erba perché non ci avevo mai messo piede e non pensavo di poter sconfiggere tennisti che magari posso battere in altre superfici. D’altro canto, però, l’emozione che riesco a contrastare meno è il disagio, dato che quando lo sento in campo non sono capace di rendere al meglio. Sono stato un po’ sfortunato nei primi tornei con i sorteggi (a Stoccarda sconfitta con Struff, ad Halle con Hurkacz, ndr), però comunque sono stato capace di fare partita pure con loro”.

“Poi, nei momenti importanti, si sono viste le differenze dei due diversi livelli su erba, però giocarsela nei set e arrivare anche vicino a portarsene a casa uno mi ha aiutato molto. Specialmente nei giorni successivi alle sconfitte. In questi giorni mi sono anche reso conto di essere migliorato in alcuni aspetti che fino a qualche settimana fa peccavano. Credo che giocare su questa superficie mi possa aiutare molto, anche se spero di giocare meno tornei possibili su erba durante l’anno. Infine, però, ho comunque giocato bene questo match, quindi sono contento”.

D: Considerando la stagione, qual è la cosa che hai migliorato di più dall’inizio dell’anno?

Cobolli: “I colpi sono sempre venuti un po’ da soli, non ho mai avuto troppi problemi sotto questo punto di vista. Sono sempre stato un giocatore che tira fuori le sue migliori qualità nei momenti salienti degli incontri. Il dritto viaggia molto, me lo dicono in tanti e spesso anche i miei avversari dopo che ho giocato con loro. Questo colpo mi aiuta molto nel mio tennis e cerco di utilizzarlo il più spesso possibile. Poi, credo di essere migliorato sotto molti aspetti in generale e si vede. Sto cercando di lavorare molto, spero si veda”.

Luca Baldissera, Ubitennis: Hai sempre avuto un bellissimo kick, specialmente da sinistra. Ti viene voglia di seguirlo a rete? Perché su erba quel colpo lì sembra fatto apposta per questo.

Cobolli: “Sni. Potrebbe essere, però io ancora non mi sento così sicuro a rete. Non percepisco di saper ancora chiudere tutte le volée che gioco. Ci vado il meno possibile a rete anche se so che dovrei andarci molto più spesso perché so che potrebbe aiutarmi”.

Luca Baldissera, Ubitennis: Ci pensi mai a optare per soluzioni più rapide di gioco senza star lì a scambiare tanto?

Cobolli: “Sicuramente a lungo termine potrebbe aiutare ragionare in questo modo, ma in questo momento sento che, quando sto bene fisicamente, in campo posso starci ore su ore dietro la palla”.

Luca Baldissera, Ubitennis: Cosa dice papà Stefano? Come funziona la comunicazione tra voi due?

Cobolli: “Anche lui mi parla spesso di questo aspetto di andarmi a prendere il punto a rete. È una cosa che a questo livello deve essere fatta”.

D: Quanto ci hai messo a digerire quella partita con Rune a Parigi?

Cobolli: “Praticamente quasi in tempo zero. Mi è sì dispiaciuto molto, ma non ha influito sui tornei che ho fatto successivamente. Sono uno che odia perdere, forse sono proprio uno di quelli che lo detesta maggiormente, però so anche resettare molto rapidamente. Io so di aver dato tutto in quella partita, quindi si pensa alla prossima”.

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