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Flavia Pennetta: “Sinner trascina, Fognini ha aperto la strada”

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Flavia Pennetta è presente a Londra in qualità di talent per Sky Sport, pronta a commentare le centotrentasettesima edizione di Wimbledon. Nell’occasione, la campionessa Slam allo US Open del 2015 ha rilasciato un’interessantissima intervista a Piero Guerrini di Tuttosport, che riportiamo di seguito nelle sue parti salienti.

D: Quali emozioni si provano a Wimbledon, lei che le ha vissute?

Flavia Pennetta: “Wimbledon è la tradizione. È l’unico torneo che non ha cambiato nulla. Hanno fatto migliorie nella facility, la copertura del centrale. Però il torneo è rimasto fedele a se stesso. Le regole sono quelle non si transige. Se entri con qualcosa colorato, ti mandano in spogliatoio. Sono veramente strutturati e maniacali come con la gestione dei campi“.

D: Sinner da n. 1 è favorito? II sorteggio non lo ha aiutato.

Flavia Pennetta: “Jannik ha un tabellone tosto, quello di Djokovic è più agevole, ma bisogna vedere come sta. Ho seguito qualche scambio in questi giorni e comunque dalla parte del dritto non l’ho visto bene. E so bene che la fretta non fa mai bene. Ma Djokovic vive più di scommesse oramai, per andare avanti deve fare scommesse che motivino, altrimenti è più difficile trovare la voglia di continuare“.

D: Un commento sui tabelloni?

Flavia Pennetta: “Nel femminiile mi pare che Trevisan sia quella che è capitata peggio. E quest’anno fatica, non è mai facile confermarsi. Non conosco l’avversaria di Sara Errani, la Noskova. Al primo turno le altre hanno più chances di avanzare. Nel maschile Arnaldi ha Tiafoe, fastidioso, anche Fucsovics per Berrettini non è facile. Nemmeno per Fabio è semplice con Koepfer“.

D: Jasmine Paolini è un esempio per tutte

Flavia Pennetta: “Jasmine è cresciuta tantissimo, credo si sia convinta, abbia maturato la consapevolezza di poter stare lì, fare grandi cose. E le avversare iniziano a rispettarla, non è da sottovalutare. Credo poi che giocando il doppio con Errani si siano aiutate entrambe tantissimo. Sara per ritornare, avere un po’ di energia, un po’ di leggerezza. E Jasmine è cresciuta parlando con Sara che è molto tattica, molto mentale, avendo dovuto sopperire sempre tantissimo alle sue qualità tecniche con quelli che chiamo i giochetti. Sara è una che ti prende un po’ per i fondelli. Sull’erba Jasmine è un po’ meno comoda, ma è in fiducia e lo ha dimostrato a Eastbourne“.

D: Parlava di rispetto dagli awersari. Con Sinner tanti entrano in campo in difficoltà.

Flavia Pennetta: “Sicuramente molti entrano in campo 3-0 sotto, sanno che per batterlo devono giocare al 110%. Jannik anche nelle giornate no fa scelte giuste. È sempre stato così, poi da fine dell’anno scorso ha maturato ulteriori certezze. Credo che Jannik non entri in campo mai sottovalutando l’avversario. È molto strutturato e ordinato, anche in confronto a un Alcaraz. Lo spagnolo oggi ha ancora più soluzioni di gioco, però va più in confusione, del resto sono due ragazzi. Possono duellare in cima al mondo per dieci anni. Vedere Sinner ti trascina, inevitabilmente, fa sì che gli altri ci credano sempre di più. A noi un po’ successe quando finalmente entrai nella top ten. Si era rotto un muro, e non credo sia stato un caso che l’anno dopo Francesca (Schiavone, ndr) abbia vinto il Roland Garros. Da lì in poi abbiamo ottenuto risultati di qualità di cui nessuno ci avrebbe accreditato. E credo che per i ragazzi la strada sia stata aperta da Fabio quando vinto Montecarlo. Quando uno lo vedi e lo vive, comincia a dare di più, a credere sia possibile“.

D: A proposito di Fognini, non molla.

Flavia Pennetta: «È la voglia di divertirsi e il suo essere competitivo, io non avrei mai pensato che lui facesse determinate scelte per continuare. Ora il suo unico problema è la continuità, tempi di recupero, con il tempo
ci si infortuna di più
. lo cerco di sostenerlo il più possibile, a un certo punto però dovrò dirgli basta. Lui ha già un suo piano post agonismo, tra golf e carriera sportive alternative. E sul tennis ha la visione, coglie il talento tra ragazzini di 15-16 anni. Ha aperto questa agenzia durante il Covid e non ha sbagliato un colpo: Arnaldi, Cobolli, Gigante, una ragazzina di 13 anni che gioca molto bene
“.

D: I suoi figli giocheranno a tennis?

Flavia Pennetta: “Io dico di sì, Fabio no. L’ho chiesto a Flaminia: ‘vuoi giocare a tennis?’ E lei mi ha risposto pam-pam. Allora Fabio ha detto che seguirà gli altri due“.

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