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WTA Bad Homburg: la voglia di Shnaider trionfa su Vekic. Primo titolo su erba e top 30

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D. Shnaider b. D. Vekic 6-3 2-6 6-3

Sempre più Diana Shnaider. La giovane russa, classe 2004, qualche mese dopo il primo titolo della carriera trova in quel del Bad Homburg Open il primo titolo su erba, alla prima finale sulla superficie, alla quale dimostra di essere ben avvezza. E lo dimostra con i fatti, dopo aver condotto una finale mirabile e fermamente in controllo contro una giocatrice esperta come Donna Vekic, vincitrice in passato sui prati di Nottingham, ormai 7 anni fa. Vittoria che vuol dire tanto anche in termini di ranking per Shnaider, la quale da lunedì sarà n.30 al mondo, con pochi punti da difendere e la stagione sul cemento tutta in divenire.

Primo set: Vekic spreca l’impossibile, Shnaider ringrazia e capitalizza

La prima a mettere la freccia, aiutata anche dalla garanzia di una migliore resa al servizio (80% di punti con la prima) é Shnaider. La mancina russa fa male da fondo e trova più incisività di Vekic, che spesso non sostiene il ritmo impostole e soffre commettendo errori come nel quarto game, dove smarrisce il servizio per la prima volta nel match. Bravissima poi la russa ad annullare due concrete occasioni nel settimo gioco, probabilmente decisive, a una croata aggressiva in risposta ma troppo fumosa al momento di stringere. Il servizio e il dritto mancino di Diana protagonisti assoluti della prima parte di partita.

E saranno poi fatali a Vekic in un nono game da psicodramma. La croata si isserà ad avere addirittura sette palle break, la maggior parte delle quali depositerà in rete o fuori. Sulle altre avrà invece pochissime colpe, con tanti meriti di una Shnaider che si fa annullare tre set point ma trova la solidità, dopo un quarto d’ora, di alzare la voce quando il punto scotta. E, con un servizio micidiale, la vera arma bianca finora, porta a casa il primo parziale.

Secondo set: Vekic prende il largo, cala Shnaider. Si va al terzo

Vekic sembra aver assorbito la lezione del primo set, aprendo il set con un break alla prima chance utile. Ancora una volta aggredisce la risposta, trovando però una Shnaider meno reattiva e leggermente più contratta. Tradotto: errori che accendono il verde per un rapido 3-0 della n.49 al mondo. Un vantaggio che risulterà pesante fino alla fine, con la russa che non troverà mai nel corso del set le giuste contromisure. Vekic ha però il merito di salire negli scambi e muoverla il più possibile, così da non tenere un ritmo fisso e accelerare quando lo decide lei, riuscendo in tal modo a trovare un comodo, fondamentale doppio break nell’ottavo game, che porta l’incontro al terzo.

Terzo set: la russa ne ha di più. Primo titolo su erba per Shnaider

La pressione inizia a farsi sentire, e nessuna delle due sembra avere coraggio di osare più di tanto. Dopo però aver subito per prima un break, colpevole di qualche errore di troppo, Vekic prova ad alzare i toni in risposta. Soprattutto sul rovescio, dove ha più manualità e capacità di incidere, la croata mette in difficoltà Shnaider spesso mandandola anche fuori tempo e capitalizzando un immediato contro-break (poi confermato) con una bella smorzata.

Di nuovo sarà però a lei a subire il break dello svantaggio. Nonostante i tentativi di variare ritmo e palle corte Shnaider dimostra una potenza da fondo difficilmente replicabile dalla croata, più leggera e con meno fiducia. Ingredienti fondamentali per cucinare un importante tentativo di fuga verso il 5-3, che si cementerà in un nono game manifesto della partita di Vekic. Croce e delizia, grandi punti alternati ad errori banali, come il dritto in rete che consegna il titolo alla sua avversaria. 29 giugno 2024: una data che potrà dire, e dare, tanto al tennis femminile di domani.

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