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Roland Garros, Djokovic: “I miei obiettivi sono gli stessi ma devo abbassare le aspettative”-

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Un sorridente Novak Djokovic si presenta in sala stampa per la sua conferenza pre-torneo, e già alla prima domanda ci tiene a non essere banale: ” Come mi sento mentalmente per questo torneo? Ho basse aspettative e grandi speranze“. Di seguito il resto delle risposte del serbo, in attesa del suo esordio mercoledì contro la wild card di casa Pierre-Hugues Herbert.

Sulle sue basse aspettative per questo Slam

NOVAK DJOKOVIC: È difficile parlarne. È molto soggettivo (sorride). Sai, mi sento quasi in imbarazzo nel dire quali sono le mie aspettative. Tutto tranne che un titolo per me non è soddisfacente, è sempre stato così. Potrebbe sembrare arrogante a molte persone, ma penso di avere una carriera che lo supporta. In un certo senso, riuscire a giocare ancora a questi livelli così alti, uno dei motivi principali è cercare di scrivere più Storia possibile di questo sport e vincere i titoli più importanti. E Parigi è sicuramente uno di questi.
Ecco perché le mie speranze e i miei obiettivi sono sempre gli stessi, ma devo abbassare le aspettative. Quando dico questo intendo: non pensare troppo in anticipo in termini di torneo e chi potrei affrontare nei turni successivi, ma davvero affrontarlo giorno per giorno, passo dopo passo, e costruire il mio gioco. Perché in questo attualmente sto avendo difficolta, non giocare a un livello costantemente buono. Ovviamente ne ho bisogno per avere qualche possibilità di arrivare alla finale.

Sulla sua attuale condizione mentale e fisica

NOVAK DJOKOVIC: Penso di sapere di cosa sono capace, e in particolare negli Slam normalmente gioco il mio miglior tennis, almeno punto sempre a giocare il miglior tennis, e sono stato in grado di farlo per gran parte della mia carriera, quindi questo è l’obiettivo.
È da un po’ che dico che sulla terra voglio raggiungere il picco qui a Parigi, al Roland Garros. L’anno scorso ho avuto un anno fantastico, e in particolare qui al Roland Garros, e spero di poter disputare un grande torneo.

I cinque mesi che ho avuto finora durante l’anno che non sono stati grandiosi in termini di tennis. Ecco perché ho un approccio focalizzato sul quotidiano cercando di costruire la giusta forma e trovare il giusto slancio in modo da poter avere maggiori possibilità di arrivare più lontano nel torneo. […]

Ho sempre guardato avanti, alla prossima sfida, e cosa devo fare per essere migliore di quanto non lo ero la settimana precedente.
Questo è il tipo di mentalità che continuo a coltivare e ad avere. È una cosa che probabilmente non si fermerà finché non smetterò di giocare a tennis professionistico. Questo è l’unico modo che conosco per comportarmi da tennista professionista e per competere ai massimi livelli.
So quali sono le mie qualità. So di cosa sono capace. L’ho sperimentato 24 volte nella mia carriera, e con molte altre finali e semifinali.
Quindi so esattamente cosa devo fare nell’ambiente Slam o nelle competizioni del Grande Slam, per così dire. È un tipo di torneo completamente diverso e si respira un’atmosfera nel torneo diversa rispetto a qualsiasi altro torneo che abbiamo in calendario.

Sul concetto di resilienza, con esempi concreti della sua carriera

NOVAK DJOKOVIC: La resilienza è sicuramente sempre molto necessaria nella vita in generale, per chiunque. La vita ti lancia diverse sfide.
Nel mio caso, come tennista, devi imparare ad abituarti più alle sconfitte che alle vittorie. Se hai una stagione o due o tre o quattro, nella tua carriera in cui la tua percentuale di vittoria nei tornei a cui partecipi è superiore al 50%, deviritenerti fortunato. Poiché nella maggior parte dei tornei a cui giochi, in termini di percentuale hai meno del 50% di vittorie in un anno. Quindi questo è ciò che devi accettare e a cui devi adattarti, la sensazione di fallire o perdere la maggior parte delle volte.

A questo punto della mia carriera ho avuto un solo infortunio grave – per fortuna non ne ho avuto troppi di infortuni – ma ho iniziato nel 2016 e l’ho portato avanti fino al ’17, dove mi sono preso sei mesi di pausa. All’inizio del ’18 ho subito un intervento chirurgico al gomito. Ciò ha modificato la biomeccanica del mio servizio, la mia tecnica, ho dovuto riadattare completamente il mio gioco e sono sceso in classifica, fuori dai primi 20. Ho dovuto in qualche modo ricominciare da capo. Ho avuto molte di queste situazioni particolari nella mia carriera in cui dovevo trovare un nuovo inizio (fresh start), per così dire, e ci sono riuscito. In alcuni casi prima e in altri un po’ dopo, ma sono riuscito a trovare il gioco giusto, la mentalità giusta.

Sul match Nadal-Zverev

NOVAK DJOKOVIC: Se non avrò niente di meglio da fare in quel momento, lo guarderò sicuramente. Non lo so. Giocheranno in sessione diurna, questo mi renderà le cose un po’ più difficile, perché ho degli impegni (obligations) durante la giornata, ma cercherò di vedere il più possibile di quella partita. Penso che tutti vorranno vedere cosa accadrà (sorride).

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