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WTA Rabat: Cocciaretto si guadagna i quarti, dove può raggiungerla Rosatello. Derby certo agli ottavi Trevisan-Bronzetti-

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Martina Trevisan - Madrid 2024 (X @federtennis)

[7] E. Cocciaretto b. Z. Bai 6-4 6-2

La testa di serie numero 7 del WTA 250 di Rabat, Elisabetta Cocciaretto stacca il pass per i quarti di finale del torneo marocchino vincendo per 6-4 6-2 in quasi un’ora e mezza di gara contro la cinese Zhuoxuan Bai. Al terzultimo round dell’evento, la tennista marchigiana attende colei che la spunterà nel primissimo ottavo della metà alta del tabellone: la sfida tra le due “Camille”, la torinese Rosatello e la russa Kamilla Rakhimova.

Dopo una prima frazione decisamente equilibrata, la rottura della regola del servizio nel nono game del match ha spianato la strada alla maggiore esperienza azzurra: la ventiduenne asiatica, difatti, ha vinto sinora in carriera solamente 5 partite – compreso il successo al 1°T con l’americana Kayla Day – a livello di circuito principale, è salita al massimo al n. 83 mondiale (attualmente è n.°99 WTA) e prima di Rabat aveva perso le ultime quattro partite disputate, con sole 6 vittorie a fronte di 14 sconfitte nel 2024 considerati tutti i livelli. Inoltre, la giovane cinese vanta un record contro Top 80 di 0-9 (mettendo dentro il computo anche il KO odierno).

Un successo che dà molto morale all’azzurra, al contrario, soprattutto poiché anche Betta era reduce da un periodo di risultati non proprio convincenti: è la prima volta infatti che vince due match consecutivi in uno stesso evento come minimo di categoria ‘250’ dal titolo a Losanna nel luglio scorso. Per Cocciaretto si tratta dell’ottava affermazione su 12 apparizioni complessive negli ottavi di eventi del Tour maggiore, il terzo accorciando la matrice d’analisi esclusivamente a quelli sul rosso – altrettanti sono anche quelli persi sulla terra.

Primo Set: zero sussulti fino al nono game, poi sull’ultimo scatto fa tutta la differenza del mondo la maggiore esperienza di Coccia

Grandissimo equilibrio e pochissime emozioni nella prima parte dell’incontro, le battute gestiscono senza patemi i rispettivi turni di servizio dimostrando controllo mentale e idee tattiche chiare. Nei primi otto games del match, per quattro volte chi serve porta a casa il gioco a 15 e in altrettante occasioni a 30: tuttavia le risposte anche nei casi in cui riescono a racimolare un paio di quindici in un round di ribattuta, non si trovano mai nella condizione di mettere pressione al servizio avversario poiché quando finalmente prendono ritmo il game è già abbondantemente indirizzato dall’esito dei primi 2/3 cruciali punti del turno in questione, sempre favorevole a colei che usufruisce del fondamentale d’inizio gioco.

Entrambe le protagoniste in campo sono in grado di tenere con agio i loro servizi, non tanto per merito diretto delle loro battute – anche considerata la struttura fisica sia di Cocciaretto sia di Bai – nonostante ambedue concludano il set con ottime percentuali, quanto più per un’eccezionale solidità dimostrata nella tenuta dello scambio da fondo ed in particolare nella consistenza sulle diagonali. La giovane cinese sta reggendo finora benissimo contro una rivale sicuramente molto più abituata di lei a vivere certi palcoscenici visto il maggiore vissuto nel circuito WTA, anzi sinora i pochissimi acuti in spinta alla ricerca dell’accelerazione lungolinea vincente sono pervenuti quasi esclusivamente dal lato di campo asiatico.

Elisabetta però come detto ha dalla sua l’esperienza, per quanto si parli pur sempre di una classe 2001, e come fisiologicamente accade in tali contesti di sviluppo gara, con le dinamiche ammirate fino a questo frangente, nel momento della verità viene fuori la diversa confidenza nel ritrovarsi a giocare in situazioni di punteggio del genere con lo stress che ne deriva. E così, sul 4-4 ecco la zampata della marchigiana che firma il break decisivo – nonché l’unico di tutto il set – nel nono game dopo essersi involata sullo 0-40 prima di trasformare la terza palla break dell’intera partita.

In battuta per raccogliere quanto seminato nel game precedente, la n.° 52 del mondo è semplicemente perfetta: vince il primo gioco della frazione a zero e incassa il parziale per 6-4 in 39 minuti.

Secondo Set: Cocciaretto è fiume in piena, piccola sospensione per un taglietto al ginocchio destro prima di guadagnarsi i quarti al quarto match point

Il film della ripresa agonistica nella sfida Italia-Cina, beh è un copione già visto e rivisto. Ad un primo set estremamente livellato, decisosi grazie ad un cambio di passo finale, chi si ritrova a perderlo – per di più in questo caso c’è anche l’aggravante dell’opposto chilometraggio nel Tour, che ha il suo peso non banale – inevitabilmente quando si ricomincia smarrisce misure dei colpi e focus psicologico. Di contro, colei che è uscita vittoriosa dalla prima manche acquisisce ancora più forza, convinzione e fiducia nei suoi mezzi da una frazione portata a casa sul filo di lana. Così, dunque, si spiega il 2-0 e 40-40 in risposta tutto a favore di Cocciaretto per aprire le danze nel secondo set.

Betta appare pure liberatasi totalmente da blocchi strategici e di concentrazione esecutiva, iniziando a giocare più libera e deliziando il pubblico marocchino con alcune smorzate veramente ben congeniate. Proprio nel momento di maggiore folgore tennistico per l’azzurra, a soli due punti dal doppio break, ci si deve fermare perché la ventunenne anconetana si è fatta un piccolo taglio all’altezza del ginocchio destro e bisogna fermare l’esigua emorragia: per cui, MTO e fisio in campo per medicare la ferita. Dopo il trattamento, si può quindi riprendere con l’italiana ora fasciata su tutte e due le ginocchia, visto che si era presentata in campo con una fasciatura su quello sinistro e adesso “vanta” un cerotto su quello destro.

Questo episodio è l’unico degno di nota dell’intera seconda frazione, difatti nonostante l’imprevisto la “nostra” non è stata minimamente intaccata nel suo dominio e contestualmente la ventiduenne Zhuoxuan non è invece riuscita a capitalizzare l’occasione di pausa per provare a ricaricarsi in cerca di nuova linfa di autostima.

In verità, prima del verdetto finale c’è un ultimissimo evento di cui dare nota: sul 5-2 e servizio per sigillare il passaggio del turno, nel primo punto del game avviene una discussione tra l’azzurra e il giudice di sedia che destabilizza un pochettino Elisabetta, ciononostante per ben tre volte si procura un match point senza però riuscire a convertirlo. Finalmente il quarto è quello buono, con il passante incrociato di dritto che va a segno.

M. Trevisan N. Hibino 7-5 4-6 6-3 (a cura di Michele Larosa)

Torna alla vittoria Martina Trevisan dopo una striscia di quattro sconfitte consecutive fra Rouen, Madrid, Roma e il Challenger di Parma. La trentenne fiorentina ha battuta in poco più di un’ora e mezza la giapponese Nao Hibino, numero 96 del ranking, al primo turno del Grand Prix SAR La Princesse Lalla Meryem di Rabat.

Un match combattuto punto su punto a partire dal primo set, dove dopo l’iniziale vantaggio di Trevisan e il rientro della giapponese sul 2-2 si sono susseguiti ben 8 break di fila. Una costante del primo parziale sono stati gli errori in battuta, con 3 doppi falli commessi da Trevisan e 4 da Hibino. Ma proprio sul più bello la toscana riesce a tenere il servizio e a vincere il set per 7-5.

Nel secondo set Hibino parte forte, conquista subito il break ma arriva la reazione dell’azzurra che con due break consecutivi si porta in vantaggio. Tuttavia il servizio di Trevisan continua a fare i capricci, con altri 5 doppi falli l’italiana scialacqua il vantaggio accumulato e favorisce il rientro della giapponese che vince il set per 6-4.

Ma come spesso ha dimostrato, Martina Trevisan sa farsi valere nei momenti più duri. Durante il terzo parziale conquista un break sul 2-2 con una smorzata coraggiosa e annulla due palle break nel game successivo bloccando il tentativo di recupero di Hibino. Infine al nono gioco trovo un ultimo e decisivo break vincendo il set e la partita, conquistando la possibilità di disputare, agli ottavi di finale, un derby tutto italiano contro Lucia Bronzetti.

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