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Scanagatta a Radio Sportiva: “Roland Garros? Sinner muore dalla voglia di giocare ma…”-

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Il direttore Ubaldo Scanagatta è intervenuto questo pomeriggio a Radio Sportiva in vista del Roland Garros. Torneo parigino a cui da quanto emerge nelle ultime ora dovrebbe partecipare anche Jannik Sinner: “Io sono diventato ottimista una settimana fa quando hanno fatto venire dall’Australia, 25 ore di volo, il suo allenatore Darren Cahill . Possibile lo facciano venire fino a Torino per non andare a Parigi? Mi sembrava un po’ strano”. Ha dichiarato Ubaldo su una partecipazione però che sarà in bilico fino all’ultimo: “Lui secondo me muore dalla voglia di giocare, quindi spinge sicuramente; i medici come sempre sono prudenti e quindi è fra due fuochi. Le preoccupazioni sono normali, al Roland Garros, tre set su cinque, sette partite sulla terra rossa, si fatica di più. Però penso anche che lui avendo vinto l’Austalian Open, ed essendoci una situazione in cui ci sono tantissimi giocatori fuori forma o fuori condizione… Non credo che lui voglia fare il Grande Slam, però decidere a priori di non giocare a Parigi e di rinunciare al Grande Slam con tutti questi giocatori in condizioni incerte…”. Non c’è però solo il Grande Slam in ballo, ma anche il primo posto nel ranking: “Anche questa è una spinta psicologica importante per lui. Certo bisogna pensare che dopo ci sarebbe a breve Wimbledon, dove invece l’anno scorso Sinner ha fatto semifinale: Questi sono problemi con cui tutti gli atleti si devono confrontare, pensate a Tamberi quando dopo essersi allenato per 3 anni non potè saltare alle Olimpiadi”.

Il direttore ha infine commentato il torneo di Roma, deludente a causa della prematura uscita di quasi tutti i big: “Sono mancati tutti gli italiani: c’era Berrettini su cui puntavamo come possibile protagonista, c’era Musetti che è sempre fra i primi 30 giocatori del mondo, è uno che con Djokovic proprio a Parigi ha vinto i primi due set e poi ha perso ritirandosi al 5, ed è uno che l’anno scorso ha battuto Djokovic a Montecarlo. Gli italiani sono scomparsi tutti presto, per la prima volta dal 2016 tutti sono usciti prima degli ottavi di finale. Poi non solo Djokovic ha deluso, c’è stato Nadal che tutti ancora sperano torni ai livelli di un tempo. Roma ha portato in semifinale 3 giocatori su 4 che non erano fra i primi 15 del mondo, quindi certo non è stato sotto il profilo tecnico un torneo di prima grandezza”.

Michele Larosa

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