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ATP Roma: Zverev ritorno al futuro, trionfa sette anni dopo. Il cuore di Jarry non basta-

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Da Roma, il nostro inviato

[3] A. Zverev b. [21] N. Jarry 6-4 7-5

E finì il gigante biondo con le braccia al cielo di Roma, un cielo azzurro striato di grigio a salutare gli Internazionali d’Italia 2024. Alexander Zverev, per la prima volta in quasi 3 anni (Cincinnati 2021) ha vinto un 1000, il sesto della sua carriera e secondo qui a Roma. Una vittoria mai davvero in discussione, con soli 5 punti persi al servizio nell’arco dell’incontro, vissuto con un dominio incontrastato quando è stato lui a servire, con un tocco di pathos in più nei game di Nicolas Jarry, che ha provato a dare tutto nonostante mezzi decisamente inferiori. L’affermazione restituisce la miglior versione di Sasha al circuito, che per la prima volta dal settembre 2022 ritornerà in top 4, sfrattando Medvedev dalla quarta posizione. Segnali importanti anche in vista del Roland Garros, lo Slam dove ha storicamente sempre fatto meglio.

Primo set: Zverev lima meglio i dettagli e va in vantaggio

Sette game in 24 minuti descrivono un inizio molto rapido. Pochi scambi lunghi, un solo game ai vantaggi e nessuna palla break. La fanno da padrone i servizi, basti pensare al solo punto perso da Zverev in 4 turni di battuta. Nel palleggio certamente gode di maggiori possibilità, ma si adatta bene Jarry in tal senso provando più spesso soluzioni definitive per togliere tempo e non far entrare in ritmo il tedesco, mortifero quando riesce a trovare gli appoggi. Le prime chance saranno in effetti ad appannaggio della tds n.3 ma, come spesso accaduto nell’arco del torneo, Nico ingrana una marcia in più sulle palle break e prima sfruttando il servizio, poi con una martellata da fondo, riesce a tenere l’equilibrio per quanto appaia chiaro che non appena cala un po’ la prima va in affanno. E in effetti, complice uno Zverev che prova ad anticipare con il dritto e piazza un paio di pesanti cambi lungolinea, arriva il primo break reso in essere da un dritto largo del cileno. Molto pesante però, visto che arriva nel decimo game e consegna il primo set al n.5 al mondo, che è 47-4 nei 1000 su terra dopo aver vinto il primo.

Secondo set: la classe ferma il cuore. Zverev di nuovo campione

Prosegue la prestazione stupefacente al servizio di Zverev, praticamente ingiocabile. Concede invece qualcosa in più il n.24 ATP, che con il fondamentale ausilio della battuta annullerà però due delicatissime palle break per rimanere nella scia di un tedesco che quasi sempre si mostra superiore anche in risposta. L’impressione che si percepisce, nonostante la presenza di tifosi cileni che ogni tanto provano ad incitarlo, è che Jarry debba spingersi ai propri limiti anche solo per non essere sommerso e vincere qualche punto in più, vittima di una versione raramente così solida del tedesco. Che non riuscirà però a sfruttare i primi tre match point, certo a causa della versione ingiocabile del cileno che subentra su ogni punto caldo. Una qualità da non sottovalutare, frutto di cuore e testa, ma che alla fine non basta. Non ci sarà due senza tre…ma la quarta volta è quella buona. Con uno scatto di forza, di voglia, di liberazione dopo tutto quello che è successo, Zverev se lo va a prendere a rete andando in progressione con il dritto. E torna ad esultare a Roma, dopo 7 anni. A Parigi, ora sì sono tutti avvisati.

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