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WTA Roma: Zheng sconfigge Osaka, ai quarti anche Keys dopo la protesta ambientalista. Ostapenko che fatica-

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Qinwen Zheng - WTA Roma 2024 - (X @wta)

[7] Q. Zheng b. N. Osaka 6-2 6-4

Qinwen Zheng si qualifica ai quarti di finale del torneo di Roma per il secondo anno consecutivo dopo aver sconfitto l’ex numero 1 del mondo Naomi Osaka con il punteggio di 6-2 6-4 in un’ora e 24 minuti di gioco. Zheng (campionessa in carica del torneo di Palermo) nel corso della settimana romana sembra aver ritrovato una condizione e un ritmo di tennis che le mancava da Melbourne: la numero 7 del mondo ha strappato il match con un parziale di sette game consecutivi a cavallo tra i due set (da 1-2 a 6-2 2-0) controllando poi senza problemi il break di vantaggio nel corso del finale di partita.

Osaka non ha potuto contrastare la superiorità di un’avversaria, che, nonostante una percentuale di prime palle in campo piuttosto scadente (48%) ha concesso le briciole al servizio: 78% di punti vinti con la prima, 60% con la seconda, una sola sbavatura alla battuta ma a freddo, nel primo turno della partita.

L’ex numero uno del mondo può in ogni caso ritenersi soddisfatta della sua parentesi italiana: dal prossimo lunedì rientrerà tra le top 40 della WTA Race e il livello del suo tennis sta crescendo a vita d’occhio. Zheng nei quarti di finale affronterà la vincente della sfida più attesa della giornata, quella tra Coco Gauff e Paula Badosa.

[18] M. Keys b. [28] S. Cirstea 6-2 6-1

La finalista del 2016, Madison Keys (29 anni), si qualifica per la seconda volta in carriera ai quarti di finale del torneo di Roma dopo aver dominato Sorana Cirstea (34 anni, numero 32 della classifica mondiale) in un’ora esatta di gioco con il punteggio di 6-2 6-1. Una partita senza storia, che ha vissuto l’unico momento di tensione sul 6-2 3-1, quando un paio di attivisti di Ultima Generazione (un movimento ambientalista) hanno invaso il campo Pietrangeli lanciando dei coriandoli nei pressi della rete mentre altri manifestanti si sono “incollati” alle tribune dell’ex Pallacorda: gli attivisti non hanno opposto resistenza all’intervento delle forze dell’ordine ma la partita è stata sospesa, riprendendo dopo circa un’ora di interruzione. 

Keys, che non ha mai perso il servizio nell’arco di tutto il match, al rientro in campo non ha tremato, portando a termine il lavoro con freddezza, in piena trance agonistica: la tennista americana si era presentata a Madrid con tre sole vittorie stagionali ma la semifinale della Caja Magica le ha restituito fiducia e certezze. Nei quarti di finale affronterà la vincente dell’incontro tra Swiatek e Kerber.

[9] J. Ostapenko b. [Q] R. Sramkova 4-6 6-4 7-6(3) (Paolo Pinto)

Jelena Ostapenko vince una battaglia sportiva di quasi tre ore con Rebecca Sramkova e supera gli ottavi di finale. Punteggio finale di 4-6 6-4 7-6(3) in 2 ore e 47 minuti. Gara ricca di break, non chiusa nel momento opportuno dalla n. 120 del mondo e caratterizzata da un folle tie-break al terzo set dove ci sono stati solo due punti tenuti dalla giocatrice al servizio, entrambi ottenuti da Ostapenko. La n. 10 del mondo vince malgrado una bassa percentuale di prime palle messe in campo, 57%. Jelena ha perso il primo set malgrado fosse andata a servire per il 4-1, ritrovandosi sotto di un parziale, 6-4. Nel secondo set è Sramkova a non concretizzare il vantaggio di un break ottenuto nel terzo game. Ostapenko ha girato la partita chiudendo il set 6-4 con break nel decimo gioco. Succede di tutto nel terzo set: la slovacca va a servire per il primo set ma s’incarta e poi è tutto folle quello che accade nel tie-break decisivo. Per Ostapenko ci sarà da sfidare ai quarti di Roma la vincente del match tra Svitolina e Sabalenka.

[3] C. Gauff b. P. Badosa 5- 6-4 6-1 (Manuel Ventriglia)

Primo set: Badosa più fresca, Gauff si lascia sorprendere

Dai sedicesimi di finale di Madrid, agli ottavi di finale di Roma. Paula Badosa e Coco Gauff si ritrovano una di fronte all’altra a due settimana di distanza dalla sfida su terra spagnola che ha visto la padrona di casa infliggere una sonora lezione alla stella americana. Il canovaggio del match è completamente diverso con un confronto molto più equilibrato, basti pensare che al primo cambio campo i turni di servizio non scricchiolano e non ci sono state occasioni di break. Al ritorno in campo è la compagna di Stefanos Tsitsipas la prima a cambiare marcia, sul 3-3 in risposta la palla dell’iberica viaggia veloce e sul 15-30 si guadagna due palle break con un dritto su cui la statunitense non può arrivare. Basta la prima occasione per strappare in un momento cruciale, tutto lascerebbe pensare che il primo set sia indirizzato. Sul 5-4 e servizio Paula si distrae e lascia spazio a Coco di rientrare, alla quale servono 4 palle per riprendersi la battuta. Lo stesso numero di opportunità che servono alla numero 126 al mondo per riappropriarsi del set, alla quarta palla gioco concessa la classe 2004 manca di un nulla il campo con il rovescio e spedisce per la seconda volta la rivale a servire per il parziale. Questa volta la mano non trema e con un servizio robusto e vincente scrive 7-5 per il proprio vantaggio.

Secondo set: Gauff sale di livello, Badosa fallosa nel momento clou

Quel che è certo è che il livello di gioco di Badosa sia in netta ripresa rispetto al periodo in cui la spagnola è stata falcidiata dagli infortuni, e che la sua versione migliore se la possa giocare anche con le prime del ranking WTA. Il match sale ancora di più di intensità e il secondo e il terzo game sono una vera e propria battaglia dove rispettivamente Paula deve annullare due palle break mentre Gauff deve difendere il servizio in una sola occasione ma costretta ad avere la meglio solo al termine di 15 punti. Contrariamente al precedente set, questa volta è la giocatrice della Florida ad effettuare per prima il sorpasso e si innalza sul 3-1. E’ la scintilla che fa partire la reazione della tennista spagnola, che da vita ad una girandola di break e contro break che porta l’entusiasmante set al 4-4 on serve. Quando l’andamento del parziale sembra essersi assestato, ecco la sbavatura della giocatrice cresciuta in Catalogna che costretta a fronteggiare tre palle break chiude nel peggiore dei modi: doppio fallo e la statunitense firma il 6-4, pareggiando il computo dei set.

Terzo set: Badosa parte avanti, poi è un monologo di Gauff

Il primo game è una lotta senza quartiere con tanti colpi dove Paula tiene a bada le sfuriate di Gauff e con un rovescio lungolinea si procaccia due palle break. Scambio estenuante e Coco manda in rete il dritto, concedendo l’1-0 in apertura. La reazione della statunitense è veemente e la partita continui su ritmi altissimi, ma sulle tre palle break concesse Badosa trova delle soluzioni di pregevole fattura per neutralizzarle. Musica diversa sulla quarta chance, altro sanguinoso doppio fallo che concede un’altra opportunità alla numero 3 del mondo: scambio che va a rete, demi-volée non risolutiva dell’iberica e la giocatrice di Delray Beach la trafigge con un rovescio a campo aperto, è 1-1. Per gli standard di inizio set infuocato, finalmente un turno comodo per chi è al servizio, dove l’americana tiene la battuta senza patemi. Piccolo spoiler, farà suoi anche i restanti giochi del decisivo parziale. Il servizio continua a tradire la spagnola, altro doppio fallo e due palle break che possono essere decisive. Annullata la prima, Paula si arrende al termine di uno scambio con traiettorie altissime deciso da una bordata di rovescio di Gauff che rompe gli indugi e vola sul 3-1 e servizio dopo un inizio appannaggio dell’avversaria. La numero 126 al mondo non riesce più a trovare le armi per mettere in difficoltà la rivale come nel primo set e i game iniziano a scivolare via velocemente. La catalana è sulla graticola perchè sotto 0-30, l’americana si esibisce in una difesa straordinaria trasformata in un passante di dritto che pesca il jolly e regala altre tre palle break. Dritto in rete di Badosa ed è 5-1. E’ il momento della resa perché la classe 2004 non si concede distrazioni e il dritto della spagnola è l’ultima istantanea di un match lottato ma dove la differenza di energie fisiche è stato l’ago della bilancia per far sopravanzare Gauff.

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