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Un bravissimo Jacopo Berrettini sfiora la vittoria al Challenger di Francavilla-

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Jacopo Berrettini - Francavilla 2024 (foto ufficio stampa Challenger Francavilla)

Nella finale del Challenger 75 di Francavilla al Mare (terra battuta) si affrontano davanti a spalti gremiti Titouan Droguet (n.146 ATP) e l’azzurro Jacopo Berrettini.

Il francese ha ovviamente tutte le intenzioni di far valere gli oltre 600 posti di differenza in classifica, anche se è ben consapevole di come la posizione di Berrettini sia falsa per difetto. E tra l’altro il tennista romano è reduce da una settimana di grandi, e in parte sorprendenti risultati, con quattro vittorie tutte ottenute al terzo set. L’unico dubbio è che gli sia rimasta nel serbatoio benzina sufficiente per l’ultimo scatto. Comunque sia nel terzo game ottiene subito un break che spaventa l’avversario che da questo momento in poi avrà un atteggiamento un po’ remissivo, inteso unicamente a reagire alle iniziative di Jacopo. Peccato che nel gioco successivo l’azzurro restituisca immediatamente il maltolto. Un altro sussulto si ha nel settimo gioco quando Jacopo ha una palla break che potrebbe dare una svolta all’incontro, ma non riesce a sfruttarla e da lì in poi per il francese è tutta discesa, con il break nell’ottavo game che mette il suggello al primo set. A questo punto per l’azzurro si prospetta l’ennesimo tentativo di recupero di questa settimana tanto entusiasmante quanto faticosa, ma il break in apertura di parziale sembra dirci che sarà molto ma molto difficile. Ma forse a Berrettini mancano le energie, non certo la voglia e l’applicazione, come conferma l’immediato contro-break con Droguet che sparacchia fuori un diritto mentre Berrettini è scivolato a terra e attende inerme gli eventi. E’ un contro-break che rimette in asse una partita in cui le idee migliori continuano ad essere quelle di Berrettini, anche se purtroppo non sempre l’esecuzione è all’altezza. Come ad esempio sul 5-4 quando, in risposta, ha un set point che spreca mettendo lungo un diritto interlocutorio. Nel game successivo schiva di poco l’inevitabile nemesi e riesce a portare il set al tie-break. Un tie-break che inizia bene ma finisce malissimo con un filotto di gratuiti che lo condannano alla sconfitta col punteggio di 6-3 7-6(4) in quasi due ore di gioco. Per Droguet è la prima vittoria a livello Challenger dopo tre finali perse (due consecutive nel luglio dello scorso anno e una nel marzo 2024 in Ungheria) che gli consegna anche il nuovo best ranking alla posizione n.131 ATP. Grande balzo di Berrettini che sale al n.531 a conferma di come la strada imboccata quest’anno sia quella giusta. Del resto dopo un 2023 tormentato dagli infortuni era già arrivato un segnale importante con la semifinale al Challenger di Barletta il mese scorso.

Si giocava anche in Repubblica Ceca al Challenger 75 di Praga (terra battuta) dove  il nostro Giovanni Fonio si è fermato nei quarti contro Jiri Vesely (n.295) al termine di una bella battaglia che ha visto il ceco prevalere 2-6 6-1 6-4. Il 30enne nativo di Pribram ci ha poi preso gusto raggiungendo la finale contro il belga Gauthier Onclin (n.282 ATP). Poi, ormai che era arrivato fin lì, perché fermarsi? Così riusciva a prevalere al tie-break del terzo set 6-2 3-6 7-6(3), portando a casa il suo nono titolo Challenger, cui bisogna aggiungere i due ATP 250 di Auckland (2015) e Pune (2020). Con questo risultato l’ex n.1 del mondo juniores e n.35 ATP (2015) risale alla posizione 233. Non sarà granché ma dimostra se non altro che il tennista boemo non si rassegna ad una parabola discendente che ai più sembra irreversibile.

Al Challenger 75 di Wuxi (Cina, cemento), città di oltre 6 milioni di abitanti non lontana da Shanghai, si sono scontrati per il titolo il padrone di casa Yunchaokete Bu (n.239 e quarta testa di serie) e il bielorusso Egor Gerasimov, ora n.321 ma con un bel passato (n.65 nel 2020) che ci fa sempre esitare prima di darlo per sfavorito. Spettatori numerosi ma non quanto meriterebbe l’imponente campo centrale del ‘Wuxi International Tennis Centre’ inaugurato appena lo scorso gennaio. L’abbiamo tenuta lunga coi preliminari perché in realtà il match è durato ben poco e si è concluso con la netta vittoria di Bu col punteggio di 6-4 6-1. Per lui è il secondo titolo in carriera, dopo la vittoria dello scorso anno a Seoul. Con questo risultato il 22enne cinese dovrebbe risalire alla posizione n.182, a una ventina di posizioni dal suo best.

In Austria, al Challenger 100 di Mauthausen (terra battuta) dove non c’erano italiani in tabellone, la finale ha visto opposti lo slovacco Jozek Kovalik (n.160 e sesta testa di serie) e il francese Lucas Pouille. Ha vinto quest’ultimo in una finale a senso unico che è finita con un doppio 6-3 in un’ora e sedici minuti di partita. Il nativo di Grande-Synthe (Dipartimento del Nord) si è giusto concesso un piccolo brivido quando nel secondo set, servendo sul 5-3, si è ritrovato sotto 0-40. Ma era il gatto che giocava col topolino, così le tre palle break venivano facilmente annullate, esattamente come una quarta che aveva lasciato intravvedere a Kovalik la possibilità di uno scenario un po’ diverso. Per il 30enne Lucas, che nel 2018 fece una fugace apparizione in top 10 (dopo una vittoria in un ATP 500 e tre in ATP 250), è appena il secondo successo Challenger, un habitat con cui non ha particolare familiarità.

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