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ATP Madrid, Zverev dopo la sconfitta con Cerundolo: “Non capisco perché non riesco a giocare come voglio”-

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Quattro vittorie e tre sconfitte. È questo il magro bilancio con cui Sasha Zverev ha chiuso il primo mese della stagione sulla terra europea, decisamente avara di soddisfazioni per lui fin qui. Come un anno fa il tedesco è stato eliminato agli ottavi del Mutua Madrid Open, ma l’anno scorso la sconfitta – seppur molto pesante – arrivò per mano di Alcaraz, poi campione. Questa volta, invece, è stato Cerundolo a estrometterlo dal torneo: non un signor nessuno, ma nemmeno il giocatore da cui ci si aspetta che Sasha possa perdere in due set lineari, con zero palle break ottenute se si esclude il game inaugurale. Non sorprende allora che il tedesco appaia piuttosto deluso nel post-partita in cui Pellegrino dell’Anno ha raccolto per Ubitennis le sue dichiarazioni alla stampa straniera: “Non ho fatto una buona partita – ha detto il numero 5 del mondo – lui invece ha giocato bene e ha fatto le cose che doveva fare. È molto deludente perché pensavo di avere chance di vincere il torneo”.

Il focus si sposta allora su Roma, dove Zverev trionfò nel 2017: “Sarà interessante perché sento che i miei colpi ci sono, ma per qualche motivo non riesco a vincere con continuità e a giocare al livello su cui vorrei in alcune situazioni di partita”. Insomma, un test importante in cui Sasha sarà chiamato a dare una svolta alla sua stagione sulla terra per evitare di arrivare al Roland Garros (e più tardi alle Olimpiadi) con troppi tarli in testa.

Al tedesco sono state poi rivolte alcune domande di “politica” del tennis visto il suo nuovo ruolo di membro del Player Council. A proposito della questione “Premium Tour”, Zverev ha affermato di saperne davvero poco. A suo avviso, infatti, le discussioni sono state fin qui piuttosto “vaghe e non dettagliate”. Più concreto, invece, il discorso su una possibile riforma del calendario ATP: “La mia priorità che è anche quella del Player Council è di capire come rendere la stagione leggermente più corta in modo da avere una off-season più lunga rispetto alle quattro settimane attuali. Ne ho parlato anche con Alex De Minaur e molto semplicemente quattro settimane non sono abbastanza per un’atleta per recuperare e per essere pronti. Non c’è tempo per fare un lavoro prettamente fisico, bisogna andare di fretta. L’obiettivo principale al momento è ottenere una off-season di 6-7 settimane in cui possiamo prenderci cura dei nostri corpi”.

Infine, Sasha ha detto la sua sull’ormai consolidato (e in via di diffusione) format dei Masters 1000 lunghi 12 giorni: “La questione è semplice. Così è molto meglio per i giocatori tra le 50esima e la 100esima posizione nel ranking perché hanno la possibilità di giocare questi tornei importanti, ma è molto peggio per i top ten o comunque per chi può arrivare in fondo. In questo modo si rimane molto più tempo in giro sul tour e i giorni di riposo tra due partite non sono davvero giornate di riposo ma semplicemente di recupero”. In poche parole, la coperta è corta.

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