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ATP Miami, Dimitrov: “Mi sento fortunato ad aver giocato nella stessa era dei Big 4”-

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Grigor Dimitrov - Miami 2024 (foto Miami Ooen)

Non si ferma la rinascita di Grigor Dimitrov: il bulgaro, dopo Alcaraz, batte anche Zverev e si qualifica per la finale di Miami 2024, centrando nell’occasione anche il ritorno nella Top 10 del ranking ATP. Ecco come il classe 1991 ha parlato del suo momento nella conferenza stampa tenuta dopo la semifinale vinta contro il tedesco.

D: Quella volée di riflesso vincente è stata il momento chiave della partita?

Dimitrov: “Non mi ricordo molto bene quel colpo… Ho visto che la palla sta arrivando e ho solo pensato di provare a metterla al di là della rete. Mi attendevo un lungolinea, poi c’è stata la deviazione del nastro. Voglio rivedere il replay, sicuramente sono riuscito a fare un’ottima partita da quel momento. Negli ultimi tre game poi ho giocato d’autorità, ho fatto serve and volley, sono venuto a rete tre volte. Sapevo che, al netto di quel punto, avrei dovuto alzare il livello per vincere quella gara”.

D: Nel secondo turno eri sotto 5-2 nel tiebreak del secondo set contro Tabilo. E’ stata la sliding door del tuo torneo?

Dimitrov: “In campo penso di avere sempre una chance fin quando non è finita. Dopo quel match mi sono reso conto che avrei dovuto fare meglio. Le condizioni qui cambiano molto all’interno dello stesso giorno. Tabilo aveva giocato un gran match, forse uno dei suoi migliori, ho visto anche le statistiche. Da quel momento ho costruito un buon torneo. Da lì in poi in ogni partita mi sono sentito sempre meglio con il meteo, le palle, i campi. Ovviamente dopo ogni vittoria cresce l’entusiasmo e l’adrenalina sale, così eccoci in finale”.

D: Sei tornato in Top 10, come ti senti? E’ difficile mettere questa cosa da parte e pensare alla finale?

Dimitrov: “Diciamo che la cosa più importante per me è avere continuità, e vincere partite consecutive contro grandi giocatori. Se lo fai, la classifica è una conseguenza. Per riuscirci ci sono un sacco di cose che devi fare. Sono fondamentali la disciplina, il lavoro duro, la dedizione, la capacità di adattarsi alle varie situazioni. Questo è quel che sta succedendo negli ultimi mesi. Ci sono stati match che ho perso e mi ha dato fastidio che sia successo, ma ho sempre continuato a lavorare. La disciplina mi ha fatto raggiungere questo traguardo, niente di più. E sono contento di stare bene: ogni mattina in cui mi sveglio e non ho un dolore che mi impedisce di allenarmi al 100% per me è un successo”.

D: Il tuo gioco è molto dinamico e fai tante finezze vere e proprie, cosa ti passa per la mente quando ci riesci?

Dimitrov: “So di avere tante armi nel bagaglio, il tema è usarle al momento giusto. Per esempio, contro Zverev sono stato bravo a farlo nel terzo set. Lo slice di rovescio è stato importante e l’ho alternato con l’aggressività col dritto e alcune discese a rete. Quando riesco a fare la cosa giusta al momento giusto, allora posso comandare il gioco”.

D: Oggi hai avuto una tifosa speciale, Serena Williams. Com’è averla nel tuo box?

Dimitrov: “Lei è meravigliosa. Ci teniamo in contatto, ci sentiamo quasi tutti i giorni. Averla nel mio corner mi rende umile. Era qui quando ho avuto la mia prima vittoria contro un top 10. C’è una bella amicizia. Penso che la vera vita cominci dopo il tennis, ed è bello che siamo riusciti a costruire un’amicizia così importante. Avere la possibilità di fare affidamento su una persona così, di scambiare idee con lei, aiuta molto”.

D: Ti senti sfortunato ad aver avuto una carriera nella stessa era dei Big 4?

Dimitrov: “L’opposto. Mi sento molto fortunato. Non averli avuti avrebbe reso il mio viaggio più triste. Chiaro che non avrei mai voluto affrontarli durante un torneo, però è bello aver potuto misurarsi contro di loro, e alla fine posso anche dire di averli battuti tutti almeno una volta. Il fatto di essermi misurato contro giocatori così mi ha spinto a migliorarmi. Sono stati giocatori tutti diversi tra loro, ma tutti hanno qualità eccellenti. In un certo senso sono stati i pionieri del tennis moderno. Novak gioca ancora, anche Andy, però penso che sarà sempre più raro assistere a scontri tra di loro”.

D: Quale è la tua relazione col tuo coach, Delgado?

Dimitrov: “Ci siamo seduti un anno e mezzo fa e abbiamo iniziato a parlarne. Volevamo inserire un’altra persona nel team, per coprire tutte le settimane dell’anno, ma anche per avere un duo dinamico con Vallverdu. E’ molto importante che loro siano ben connessi. Sicuramente Jamie è uno che lavora duro, si aspetta tanto da me ma è anche gentile con me nei momenti più difficili. Mi mantiene umile e consapevole della mia situazione. Quando ho cattive giornate è sempre lì che mi fa notare gli aspetti positivi. Questo mi fa ripartire con più fiducia il giorno dopo. Penso che stiamo lavorando bene e ci stiamo divertendo. Continueremo così”.

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