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Tennis, Nick Kyrgios: “Mi sento bene, ho lavorato tanto sul mio atteggiamento in campo”

Continua l’ottimo momento di Nick Kyrgios. Dopo la finale raggiunta a Wimbledon, il trionfo all’ATP 500 di Washington e il quarto di finale agguantato a Montreal con annessa vittoria contro il numero 1 al mondo Daniil Medvedev nel secondo turno, l’australiano ha trovato il successo all’esordio nel Masters 1000 di Cincinnati e ora sfiderà lo statunitense Taylor Fritz per giocarsi un posto agli ottavi di finale. 

Mi sento bene, soprattutto per quanto riguarda la fiducia in me stesso quando sono in campo – ha affermato Kyrgios riguardo al suo stato di forma (fonte: Ubitennis) -. Mi sembra di colpire la palla abbastanza bene. Sto arrivando alla fine del mio viaggio. Mi sento come se fosse quasi finita. Dopo questo torneo, giocherò lo US Open e poi tornerò a casa. In fondo è questo quello che penso. Ho dato tutto ogni giorno sul campo di allenamento e durante i match. Sento che la benzina nel serbatoio sta per finire e devo solo andare avanti, devo andare avanti. Mancano solo due tornei”. 

Il nativo di Canberra ha poi posto l’attenzione sul suo carattere: Credo di essere stato un tennista emotivo per tutta la mia carriera. Da quando ho preso in mano una racchetta, mia madre mi guardava fare i capricci e piangere in campo ed essere emotivo quando perdevo. Penso che sia, in un certo senso, solo dimostrare che mi importa del risultato. Penso che sia importante. A un ragazzo dovrebbe importare del risultato, e non ho mai davvero accettato di perdere, senza prendermela con me stesso dopo la partita o durante la partita. Mi sono sempre preoccupato così tanto dei risultati”. 

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Kyrgios ha concluso parlando dei sui miglioramenti sotto l’aspetto comportamentale in campo: “Adesso raramente mi vedrete lanciare la mia racchetta. Di tanto in tanto capita qualche sfogo, ma non più con la stessa frequenza di prima. Sento che è qualcosa su cui ho lavorato, ovviamente in campo, perché fuori dal campo sono molto rilassato. Non ho mai scatti di rabbiaIn campo c’è voluto molto lavoro per arrivare a questo punto. Si può chiaramente dire che sono un ragazzo che ha lavorato su alcune cose, ha la sua personalità, ma a volte si muove su una filo sottile. Sono orgoglioso di questo, di poter giocare una partita come oggi. Ci sono stati un paio di scatti di rabbia qua e là, ma è una specie di mindset”. 

Foto: LaPresse

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