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Tennis, Jannik Sinner e la politica dei piccoli passi. Qualche variazione nel gioco e accorgimenti al servizio

Da Sofia a Sofia, si è chiuso un cerchio lungo un anno per Jannik Sinner. Il ventenne di Sesto Pusteria ha messo in bacheca il quarto torneo della sua ancora breve carriera, sconfiggendo in maniera abbastanza agevole il francese Gael Monfils. Due successi diversi, che fanno parte di un lungo percorso: undici mesi fa il mondo tennistico si accorgeva definitivamente dell’azzurro, mentre ieri ci si è resi conto che sta aggiungendo al proprio gioco ulteriori ‘pezzi del puzzle’.

Sinner, dall’alto dei suoi vent’anni compiuti lo scorso agosto, sta lentamente cambiando pelle sotto il profilo tecnico. Un qualcosa voluto, ricercato dallo stesso giocatore d’accordo con il suo allenatore Riccardo Piatti, che ha sempre considerato l’altoatesino come un gran lavoratore e non un predestinato. Del resto, il tennis funziona in questo modo: se il tuo avversario trova il modo per poter arginare i tuoi colpi migliori, o hai delle alternative o la sconfitta è pressoché certa. E Jannik si sta creando queste alternative.

Se a fine 2020 il gioco dell’azzurro era basato quasi esclusivamente sulle accelerazioni mortifere di cui è capace da fondocampo, spingendo a tutta sin dall’inizio dello scambio per trovare lo spiraglio giusto. Ora l’azzurro imposta lo scambio in maniera più elaborata, leggendo meglio il modo in cui sfiancare l’avversario: sembra avere più consapevolezza di quando far viaggiare la pallina alla massima velocità e di quando poter rallentare lo scambio con colpi in back, cercando qualche volta anche la palla corta per prendersi il punto.

Negli ultimi mesi il cambiamento più evidente riguarda il servizio: nel corso dell’estate ha cambiato il movimento, passando al ‘foot back serve‘, con i due piedi che rimangono distanti al momento dell’alzata di palla. Una decisione arrivata all’inizio dell’estate, che sta portando anche qualche frutto in più soprattutto con la seconda, apparsa un po’ più solida rispetto a qualche mese fa.

Un ampliamento delle proprie capacità tecniche che sta arrivando con il duro lavoro, giorno dopo giorno e passo dopo passo, ma che sicuramente non è ancora terminato. Tante volte Riccardo Piatti ha parlato del ragazzo di Sesto Pusteria come un ‘progetto a lungo termine’. Che al momento è tra i primi 15 del mondo e si sta giocando un posto alle Finals di Torino. Ad oggi i risultati danno ragione a Jannik Sinner e alla politica di miglioramento intrapresa, e tutto lascia presagire che il ragazzo ha voglia di compiere questi passi in avanti. Piccoli o grandi, l’importante è che siano importanti e convincenti.

Foto: LaPresse

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