Nuoto sincronizzato, World Series Kazan 2019: l’Italia a caccia di conferme in Russia
Dalla Grecia con furore. L’Italia del nuoto sincronizzato torna nuovamente in scena a Kazan (Russia), dopo la tappa estremamente positiva nelle acque greche delle World Series 2019. L’appuntamento ellenico ha regalato ottimi riscontri alla compagine nostrana di Patrizia Giallombardo, impegnata nella preparazione in vista dei Mondiali 2019 in Corea del Sud.
Ad Alessandropoli, in occasione del secondo round, la squadra del Bel Paese ha conquistato un successo e tre terzi posti, degni di lode. I campioni del mondo e vicecampioni d’Europa Manila Flamini e Giorgio Minisini si sono imposti nella finale del duo mixed free con una prestazione brillante ricevendo 90.1000 punti (26.900, 36.000 e 27.200) davanti alla coppia giapponese Atsushi Abe-Yumi Adachi (87.5333), che invece ha vinto la finale del tecnico (85.4462) alla quale gli azzurri non hanno però preso parte. Terza nel libero la coppia russa Kristina Averina-Mikhail Vasilev (terza in 85.1000).
Ottime le risposte anche da parte delle doppiste Linda Cerruti e Costanza Ferro, terze agli Europei di Glasgow 2018 e seconde in Coppa Europa 2017 nel tech e free, hanno centrato due piazze d’onore: 88.6696 punti nel duo tecnico con una routine molto interessante, alle spalle delle eleganti ucraine Marta Fiedina e Anastasiya Savchuk (91.4462) e davanti alle canadesi Claudia Holzner e Simoneau (87.3405); 90.1000 punti nel duo libero con una prestazione molto convincente, dietro alle sorelle ucraine Maryna e Vladyslava Aleksiiva (92.8000) e prima delle canadesi Claudia Holzner e Jacqueline Simoneau (89.1667).
A completare il quadro una Cerruti in grande spolvero anche nel singolo. L’azzurra ha ottenuto il terzo secondo posto personale con una prova be eseguita che forse avrebbe meritato di più dei 90.1667 punti ricevuti; il successo è andato all’ucraina Marta Fiedina che è stata premiata con 92.7000 e il terzo gradino del podio ha sorriso alla canadese Jacqueline Simoneau che ha totalizzato 90.000.
In Russia, dunque, l’obiettivo è quello di ripetersi.
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Foto: Shutterstock