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Surf park al Caprilli: il progetto in Comune. Piscina con le onde nel prato dell’anello

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Surf park al Caprilli: il progetto in Comune. Piscina con le onde nel prato dell’anello

LIVORNO. Chi lo promuove ritiene che sia l’unica strada per rilanciare l’anello ardenzino.Chi è perplesso teme che con questa operazione si possano cancellare 122 anni di storia del galoppo. Chi governa la città dice che questo è un primo passo, che ci sarà una gara di evidenza pubblica, e che le due storie possono tranquillamente convivere.Le due storie, per capirci, sono il surf ed i cavalli. Il surf c’entra perché da alcuni giorni è ufficialmente sul tavolo degli uffici comunali la proposta progettuale, firmata da un pool di architetti guidati dal livornese Paolo Monti, per realizzare un parco del surf all’interno dei 180.000mq del Federico Caprilli.

Non è una roba nuova perché se ne parlava già a fine mandato di Nogarin. Però è qualcosa che ora è più concreta, tanto che è al vaglio dell’amministrazione con l’architetta Camilla Cerrina Feroni, a capo del Settore Urbanistica e Programmi complessi del Comune, che afferma che è già stata avviata l’istruttoria per l’assoggettabilità a Vas, la valutazione ambientale strategica. Lo ha detto chiaramente nell’ultima commissione urbanistica rispondendo ad una domanda del consigliere Pd Enrico Bianchi.

A ribadire l’interesse che c’è per questa area.Il progetto prevede la realizzazione, nel verde del prato, di una grande piscina con le onde che ricostruisce l’atmosfera marina garantendo per gli amanti e gli appassionati di questa disciplina di avere sempre l’onda giusta da cavalcare. Accanto al vero e proprio parco-onde sarà realizzata - nelle intenzioni dei proponenti - una bio-piscina, di dimensioni molto più contenute, un’area attrezzata come stabilimento balneare, bar ristorante, foresteria, scuola surf.

La proposta di riqualificazione, per la verità, guarda più lontano, nella direzione di quella Cittadella dello Sport promossa dal Movimento 5 Stelle - operazione gigantesca da 160 milioni - dentro la quale avrebbe dovuto starci anche l’Armando Picchi.

Oggi le cose sono cambiate, ma l’idea di valorizzare l’ippodromo aprendolo anche ad altre discipline, è stata recuperata. La proposta degli architetti allarga infatti il campo alla realizzazione di tre campi da calcio (a 11, a 8 e a 5), un campo in sabbia, l’allestimento di una foresteria per una scuola calcio e la realizzazione della pista. Si tratta di un secondo step. L’opera è realizzabile attraverso il project-financing con il privato che si accolla l’onere dell’investimento come i ricavi. Dunque non c’è esborso di soldi pubblici. Ma dall’amministrazione comunale ci si affretta a precisare che questa è una proposta che potrà anche essere definitiva e portata avanti da questo pool di tecnici d’intesa che un gruppo imprenditoriale, ma che l’istruttoria dovrà seguire un preciso iter che si chiuderà con il passaggio in consiglio comunale.

Ma soprattutto - spiega l’assessora all’Urbanistica Silvia Viviani - dovremo predisporre una gara di evidenza pubblica.Serviranno varianti urbanistiche?E’ ancora presto per dirlo, ha risposto in commissione ancora Cerrina. Ma sulla possibilità di modificazioni urbanistiche il sindaco Luca Salvetti è stato categorico: «Non ci saranno nuovi volumi».

Dunque, non si costruirà qualcosa in più, dal momento che la demolizione di una parte dei box delle scuderie (attualmente vuote), prevista dalla proposta progettuale in esame, prevede ricostruzione con le stesse metrature. Resta da capire che spazio avranno i cavalli nella riqualificazione del Caprilli. Le gare sono contemplate. Ma senza scuderie e coi box ridotti come garantire riunioni e ridare linfa ad un mondo, quello dell’ippica, travolto dalla crisi? Ancora Salvetti assicura che il Caprilli, chiuso definitivamente nel 2016, dovrà essere un ippodromo dove corrono i cavalli.

«Avevo lavorato per riportare alcune corse in inverno nell’impianto», dice il sindaco. «Poi c’è stato il covid e si è fermato tutto. Ma confermo la nostra volontà di voler riportare quanto prima le corse al galoppo al Caprilli». Sembra che in questi giorni Salvetti debba incontrare imprenditori del settore per valutare come e quando fare rivivere l’unico vero grande ippodromo sul mare in Europa. --

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