Sci di fondo: segnali di risveglio dal femminile con Monsorno e Cassol
Lo sci di fondo internazionale sta per attraversare un (breve) momento di pausa. Una settimana di stop, che va a precedere una versione tutta particolare del Tour de Ski. Mai si era infatti vista un’edizione tutta italiana dell’evento che caratterizza il periodo che va tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio. Chiaramente questo si può vedere sotto una molteplicità di luci, ma questo è il fatto compiuto.
Nel frattempo, a Davos di segnali ne sono arrivati diversi, soprattutto sul fronte italiano. E questa volta un po’ di scena se la prende il settore femminile, che qualche segnale riesce a farlo emergere. Dopo aver gareggiato bene in Fesa Cup, Federica Cassol ha disputato la quarta e quinta gara di Coppa del Mondo in questo fine settimana. Sono arrivati un 9° posto nella team sprint (con Nadine Laurent) e un 15° nella sprint vera e propria. Una rondine non fa primavera, certo, ma rispetto a quanto visto negli ultimi anni questo ha già di che lasciar sperare un po’ di più.
Ma nella sprint qualcun’altra è riuscita ad avvicinare la finale, chiudendo col miglior tempo tra le escluse dalla stessa. Nicole Monsorno, che con Cassol condivide l’anno di nascita (2000), ha per la seconda volta in carriera raggiunto una top ten in Coppa del Mondo. E lo ha fatto giocandosela con le migliori, dimostrando un reale miglioramento rispetto alla scorsa stagione. Considerato lo stato del fondo femminile, trovare almeno nelle sprint una figura in grado, se non di primeggiare, almeno di arrivare con costanza nella metà alta della classifica delle 30 male non sarebbe.
Quanto agli uomini, come detto, settimana cupa. Anche e soprattutto perché, al di là di risultati che non hanno visto il tricolore chissà in che luce, stavolta Federico Pellegrino non è riuscito a ritrovare la magia che spesso lo caratterizza a Davos. Un quarto di finale con il passaggio sfuggito per pochi centesimi, ed ecco che un fine settimana si trasforma notevolmente nella sua chiave personale. E, in quella azzurra generale, mette a nudo il fatto che ad oggi l’unica speranza è attendere eventuali nomi nuovi (che stanno emergendo, ma che devono trovare conferma non tanto nelle prossime gare, quanto nelle prossime due stagioni).