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Sci di fondo, per Therese Johaug impegno “part-time” in Coppa del Mondo. Il mirino è puntato sulla 50 km dei Mondiali

Mancano 80 giorni all’inizio della Coppa del Mondo di sci di fondo. Siamo nel periodo di raccordo fra la preparazione estiva e i carichi autunnali, una fase cruciale per costruire la condizione atletica necessaria a eccellere durante l’inverno. Chi sta lavorando anche più duramente di altre è Therese Johaug, decisasi a tornare in azione dopo aver annunciato il ritiro nel marzo 2022.

La trentaseienne scandinava, per la verità, non aveva mai escluso la possibilità di un comeback, soprattutto di fronte alla prospettiva di disputare in casa i Mondiali 2025, destinati a svolgersi a Trondheim. Così, dopo tante remore, la fuoriclasse nordica ha sciolto qualsiasi riserva e gettato il cuore oltre l’ostacolo – forse più psicologico che biologico – rappresentato dalla pausa agonistica e dallo scenario di rimettersi in gioco.

Johaug ha però immediatamente dato prova di lucidità, pianificando accuratamente il proprio inverno. La scorsa settimana, in un’intervista alla nazionalpopolare testata VG, ha prospettato un impegno part-time. Therese ha sostenuto di voler partecipare solamente a due tappe di Coppa del Mondo, quella di Ruka e quella di Lillehammer. Per il resto, si concentrerà su competizioni non inserite nel massimo circuito, quali prove di carattere nazionale.

Sci di fondo: Therese Johaug annuncia ufficialmente il ritorno all’attività agonistica

D’altronde, perché dovrebbe sottoporsi a fatiche e viaggi inutili? I Mondiali, come detto, sono in Norvegia. Sono quelli l’obiettivo principale, dunque non è necessario girovagare per l’Europa, soprattutto se si è abituati a competere “da soli”, tale è la propria superiorità.

In ottica iridata, la norvegese ha spiegato di avere il mirino puntato sulla 50 km del 9 marzo 2025, ma non esclude di prendere parte anche ad altre gare. Al riguardo, il programma non aiuta, perché la staffetta femminile si disputerà solo due giorni prima. Vi sarebbe un minimo riposo e scarsa possibilità di recupero per chi è un prodigio della natura, ma è pur sempre più vicina ai quarant’anni che ai trenta.

Potrebbe quindi essere più stimolante prendere parte allo Skiathlon del 2 marzo e/o alla 10 km a tecnica classica del 4 marzo. A lei le decisioni del caso, nella consapevolezza che saranno le migliori in assoluto. Poi chissà, magari il suo impegno in Coppa del Mondo potrebbe essere ampliato. Magari una “prova generale” a Falun a metà febbraio, piuttosto che una presenza a Holmenkollen dopo i Mondiali.

Si vedrà se le nevi di Oslo saranno il palcoscenico di un secondo commiato, stavolta definitivo, oppure se l’impegno di Johaug proseguirà ulteriormente, in maniera tale da essere della partita anche nel 2026, ai Giochi Olimpici di Milano-Cortina.

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