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Sci di fondo, la Coppa del Mondo ha ancora senso? Klæbo vince il quadruplo delle gare di Amundsen, ma non la classifica generale!

Gentile management Fis dello sci di fondo, possiamo porle una domanda? Qual è lo scopo della Coppa del Mondo? Non intesa come massimo circuito della disciplina, bensì quale ragion d’essere della Sfera di cristallo conferita nel mese di marzo a chi raccoglie più punti nella classifica generale.

Chi scrive da’ per scontato che il trofeo dovrebbe premiare il migliore nell’arco di un intero inverno, concetto condiviso da molti appassionati. Però evidentemente l’autore di questa letterina, che vuole farsi portavoce dei dubbi di tanti aficionados degli sci stretti, sbaglia. O meglio è ingenuamente rimasto ancorato a concetti sorpassati.

Perché, senza voler usare troppi giri di parole, qui si inizia ad avere l’impressione che la Coppa del Mondo sia diventata un mero soprammobile da conferire a qualcuno, senza badare troppo a chi sia. Magari non al primo che passa, ma neppure al primo per merito.

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Senza voler nulla togliere ad Harald Østberg Amundsen, il cui 2023-24 è stato di alto profilo, c’è qualche persona nel pieno delle proprie facoltà mentali che ritenga Johannes Høsflot Klæbo il fondista più forte dell’orbe terracqueo? Per distacco, peraltro.

Insomma, Amundsen avrà anche disputato un inverno di rilievo (4 vittorie e 11 podi su 34 eventi sono bilancio ragguardevole), ma Klæbo ha vinto 16 gare. Il quadruplo! Peraltro in ogni format, in ogni tecnica e su qualsiasi distanza. Dunque com’è possibile che la Sfera di cristallo gli sia sfuggita?

Ah già, c’è quel “piccolo particolare” legato al sistema di punteggio recentemente introdotto. Se due sedicesimi posti valgono quanto un’affermazione, chiaramente un raffreddore nel momento sbagliato dell’inverno va a sconvolgere qualsiasi valore meritocratico.

Proprio per questo, cortese management Fis dello sci di fondo, a noi spettatori interessati viene il dubbio che conferire una Coppa del Mondo non abbia più molto senso. O forse non ha senso il modo in cui vengono conferiti i punti?

Diciamo che Klæbo se la ride, di Sfere di cristallo ne ha già quattro nel suo salotto. Mancare la quinta gli consente di procrastinare la riorganizzazione delle mensole per almeno un altro anno. Può anche permettersi di non prendersela, il suo strapotere è tale da consentirgli di sorvolare certe dinamiche.

Quindi, affabile management Fis dello sci di fondo, porti un po’di pazienza se le abbiamo posto il quesito di cui sopra. Anche noi dovremmo imparare da JHK, evitando di porci quesiti esistenziali, ma prendendola con filosofia. Quella di un ambito dove arrivare due volte sedicesimi è equiparato a una vittoria. Non capiamo, ma ci adeguiamo… Non potendo fare altro.

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