Sci di fondo
Aggiungere notizie
Notizie

D’Agostin al Fraschini con il suo “First Love”: «Rileggo l’emozione di una medaglia d’oro»

0 11
D’Agostin al Fraschini con il suo “First Love”: «Rileggo l’emozione di una medaglia d’oro»

Piega le ginocchia, stringe i pugni, il corpo in tensione. Destra, sinistra. Il movimento ritmico dello sci di fondo. Ma Marco D’Agostin non è su una pista innevata tra i boschi. E’ su un palcoscenico. Sabato sera porterà al teatro Fraschini il suo First Love, una rilettura intima, nostalgica della più celebre gara di Stefania Belmondo, Oro alle Olimpiadi di Salt Lake City nel 2002.

D’Agostin, premio Ubu nel 2018 come miglior performer under 35, apre la rassegna Have No Fear che la fondazione teatro Fraschini porta a Pavia, dal 4 al 19 settembre, con alcuni dei nomi più importanti delle arti performative internazionali: Romeo Castellucci, Alessandro Sciarroni e l’emergente Marco D’Agostin, 34 anni, trevigiano di Valdobbiadene, artista attivo nel panorama europeo nel campo della danza e della performance.

D’Agostin, tutti hanno un primo amore. Qual’è stato il suo?

«Stefania Belmondo e lo sci che anch’io ho praticato dai 5 ai 17 anni. Il mio spettacolo è un racconto privato, nostalgico, che si sovrappone e si mescola alla narrazione dell’evento sportivo agonistico. Quella gara di una domenica pomeriggio io ce l’ho impressa nella memoria, l’avevo anche registrata su una videocassetta. E affiorano, come una matrioska, tutti i ricordi collegati».

Memoria, ricordi, un tema sul quale lavora spesso.

«Sono un accumulatore seriale, sin da piccolo, di oggetti e sopratutto di immagini. Le cose fatte da bambini poi sono ammantate da un che di nostalgico. Le memoria poi a volte ce le restituisce filtrate. Però il gesto rimane impresso nel corpo. E anche nella danza c’è un lavoro che ha fatto riemergere quel gesto sugli sci. Da bambino salivo le scale di casa replicandolo. E ora lo uso per fare altro, slegato dall’esperienza sportiva».

Ma ci mette tutta l’energia comunque.

«Mi sono cucito addosso una coreografia impegnativa. C’è agonismo anche nel modo di stare sul palcoscenico. Lo spettacolo ha la vita di una farfalla, ha senso se prevede un esaurimento della forza. Mi interessa che i corpi si sgretolino davanti agli occhi degli spettatori».

Ecco, gli spettatori. Lei ha molto successo all’estero. In Italia siamo pronti a un linguaggio nuovo?

«Purtroppo i teatri stabili faticano ad aprirsi, a volte le istituzini non dialogano fra loro e c’è poca curiosità, serpeggia un generale sospetto nei confronti del nuovo. Ma affinchè i linguaggi della scena sperimentino altre strade bisogna anche rischiare».

Sta dicendo che il Fraschini ha avuto coraggio?

«Certamente. Un titolo straniero, una grafica non accomodante, dimostra che non c’è timore ma un giusto rischio. Una città di provincia che decide di fare una stagione chiara, senza concessione al commercio, dovrebbe essere d’esempio per molti in Italia. Il pubblico è pronto a diversi gradi di alfabetizzazione, è importante far circolare i pensieri e il teatro resta il luogo in cui accadono cose belle. Doveva essere una stagione più compiuta ma, dopo l’anno che abbiamo vissuto, è già una buona ripartenza».

Загрузка...

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Read on Sportsweek.org:

Altri sport

Sponsored