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Biathlon, Andrea Zattoni: “Dobbiamo restare umili e consapevoli del lavoro svolto, concentrazione e determinazione le chiavi per tutta la stagione”

OA Sport ha avuto il piacere di intervistare Andrea Zattoni. Classe 1987, con alle spalle una carriera da atleta nello sci di fondo nelle Fiamme Gialle, Gruppo Sportivo nel quale ha già ricoperto i ruoli di tecnico dei materiali ed allenatore, sempre nel fondo, è passato al biathlon dalla stagione 2018-2019, accompagnando Andreas Zingerle alla guida della Nazionale “Elite”, composta dai quattro atleti più rappresentativi del movimento azzurro. Il tecnico fiemmese ha fatto il punto sulla preparazione degli azzurri in vista della stagione agonistica che si aprirà domani ad Östersund, e che porterà ai Mondiali di Anterselva.

Com’è trascorsa la preparazione estiva per gli atleti elite? Su quali lavori avete preferito concentrarvi?
“La preparazione della nostra squadra è andata bene, abbiamo svolto nove raduni, di cui gli ultimi tre hanno previsto anche delle sedute di allenamento con gli sci a Ramsau, Oberhof e Sjusjoen. I ragazzi hanno inoltre svolto, oltre a delle kermesse internazionali, le gare dei Campionati Italiani e Tedeschi durante il raduno congiunto di Val Martello e Ruhpolding nelle prime due settimane di settembre. Come l’anno scorso, abbiamo improntato il lavoro prima sulla quantità e sul tiro di base per poi dedicarci all’intensità e ai lavori combinati nei mesi successivi. A differenza della stagione scorsa, quest’anno siamo riusciti ad iniziare la preparazione ed i collegiali con un leggero anticipo”.

La condizione in Norvegia mostrata da Dorothea Wierer, Lisa Vittozzi e Thomas Bormolini è rassicurante, mentre su Lukas Hofer cosa puoi dirci per i suoi problemi alla schiena?
“Come in quasi tutti i processi di costruzione, anche al di fuori dell’allenamento, abbiamo attraversato degli alti e bassi. Thomas, Dorothea e Lisa hanno avuto i primi riscontri internazionali già un paio di settimane fa e possiamo ritenerci soddisfatti della condizione in cui vertono i ragazzi. Per quanto riguarda Lukas, la preparazione è andata bene. Abbiamo lavorato molto, concentrandoci su alcuni elementi particolari come ad esempio la spinta degli arti superiori. Verso metà ottobre Lukas è incappato in questo problema alla schiena che gli ha impedito di svolgere qualche allenamento. Tuttavia, grazie anche alla sua tenacia, non abbiamo perso molto lavoro e grazie al nostro staff di medici e fisioterapisti sembrerebbe che siamo riusciti a trovare la soluzione per sbrogliare la matassa. Abbiamo avuto dei segnali confortanti durante gli ultimi allenamenti ed ora solo i prossimi appuntamenti potranno dirci se il problema si sia definitivamente risolto”.

L’obiettivo principale per questa stagione sono i Mondiali di Anterselva, ma la Nazionale azzurra è abituata a partire al massimo in Coppa del Mondo, è possibile ripetere i risultati della passata stagione, con un occhio alla classifica generale e l’altro ai Mondiali in casa?
“L’esperienza dell’anno scorso dimostra che tutto è possibile, ma bisogna restare umili e consapevoli di ciò che si è fatto in preparazione e di ciò che si vuole ottenere. Continuare a lavorare ed approcciarsi ad ogni appuntamento in salute, con concentrazione e determinazione penso possano essere le chiavi delle prestazioni dei nostri ragazzi”.

La scorsa stagione è stata un trionfo su tutti i fronti, con la Sfera di Cristallo per Dorothea, il secondo posto di Lisa e le cinque medaglie conquistate ai Mondiali. Non male per essere da solo un anno tecnico della Nazionale del biathlon, alla quale hai portato valore aggiunto…
“Lo scorso anno per me è stata una stagione incredibile che mai avrei immaginato al mio primo anno nel massimo circuito del biathlon. I risultati ottenuti sono sicuramente frutto del lavoro, della passione e dei sacrifici che i ragazzi dimostrano in ogni allenamento. Tuttavia ritengo che i successi ottenuti siano, anche e soprattutto, il risultato di un sistema costruito e portato avanti in Italia da alcuni anni. Penso che ogni tecnico che ha lavorato con questi ragazzi possa ritenersi “complice” di questi successi”.

Lisa Vittozzi è l’atleta che ha più impressionato durante l’estate e la sua crescita, costante anno per anno, l’ha portata tra le grandi. Con le forti motivazioni che possiede, ha ulteriori margini di miglioramento?
“Mi preme subito ricordare che Lisa non ha ancora compiuto 25 anni, è già nel Gotha del biathlon da qualche stagione ed è quindi particolarmente in anticipo rispetto a quello che dicono gli studi sui periodi di maturazione degli atleti per raggiungere i massimi livelli in uno sport. Lei è l’ulteriore dimostrazione che la determinazione e il lavoro, uniti al talento possono portare molto in alto! Considerando quindi la sua giovane età e la sua continua voglia di migliorare penso che potrà regalarsi e regalarci molte altre soddisfazioni in questo sport”.

Conoscendo bene Doro, anche in questa stagione sarà l’atleta da battere? Credi che si possa assistere ad un’altra sfida interna con Lisa oppure pensi sia aperta anche ad altre outsider?
“Il biathlon è uno sport molto complesso e l’unione di due prestazioni distinte e così diverse, come il tiro e lo sci di fondo, può far sì che le carte in tavola cambino molto e spesso. Spero che le nostre ragazze possano essere di nuovo ai massimi vertici per potersi giocare qualcosa di importante. Dorothea dopo un inizio di stagione un po’ più complicato degli altri anni per i molti impegni mediatici ed appuntamenti con gli sponsor, si è allineata al piano di allenamento previsto ed ha dimostrato ancora molta voglia di competere e primeggiare. Inoltre immagino che le avversarie della scorsa stagione non siano rimaste con le mani in mano durante l’estate e saranno anch’esse ben agguerrite”.

I ragazzi hanno saputo confermare e sorprendere nella passata stagione: Lukas Hofer, grazie alla sua esplosività, si è mantenuto ad altissimi livelli durante tutto l’arco della stagione e si è confermato uno degli atleti di punta del circuito. All’opposto Dominik Windisch, reduce da un’ annata poco positiva in Coppa, ha trovato la zampata ai Mondiali con un oro storico nella mass start, facendo valere le proprie doti di atleta resistente e lavoratore instancabile. La loro mentalità poi immagino faccia la differenza, in che modo hai improntato la loro preparazione in vista della prossima stagione?
“Sicuramente la mentalità e l’approccio che questi ragazzi hanno nei confronti dell’allenamento è uno dei fondamentali per raggiungere risultati di alto livello. Come detto prima, abbiamo lavorato molto sulla base ad inizio stagione ed abbiamo cercato di individualizzare alcune sedute soprattutto durante gli allenamenti a casa, in modo che i ragazzi riescano a lavorare in gruppo ed a stimolarsi durante i raduni, e sviluppare quelle abilità e qualità da migliorare in maniera individuale”.

L’Italia è reduce da 20 podi consecutivi in tappe di Coppa del Mondo, possiamo considerarci una delle Nazionali di punta del massimo circuito IBU oppure rispetto alle Nazionali tradizionalmente al vertice abbiamo ancora un gap da colmare?
“I risultati hanno dimostrato che la Nazionale italiana, seppur con numeri ridotti rispetto ad altre Nazionali più grandi, può stare al top con questi atleti. Loro lavorano per questo praticamente 365 giorni all’ anno e spero tanto che riescano a raccogliere i frutti del loro lavoro”.

Quale azzurro invece pensi possa essere la sorpresa di questa stagione?
“Sono sempre stato abituato a tenere i sogni nel cassetto ed a svelarli solo nel momento in cui si sono realizzati. Quindi spero che tutti gli appassionati di biathlon possano assistere a più sorprese durante la stagione”.

 

nicolo.persico@oasport.it

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Foto: archivio privato Andrea Zattoni

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