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Gaspari, inizia a Igls la volata olimpica. «Ho provato la pista di Pechino, mi piace»

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Gaspari, inizia a Igls la volata olimpica. «Ho provato la pista di Pechino, mi piace»

Prende il via da Igls la ricorsa olimpica di Mattia Gaspari. La Coppa del mondo di skeleton inizierà venerdì dalla località vicino ad Innsbruck e l’ampezzano delle Fiamme Azzurre è pronto. Con lui, sul budello austriaco, ci saranno altre tre azzurri, tutte e tre piemontesi: Amedeo Bagnis, Valentina Margaglio (con la quale Mattia ha vinto il bronzo nella gara a squadre ai Mondiali di Altenberg nel 2020) e Alessia Crippa.

A Innsbruck si svolgerà anche la seconda prova di Coppa, il 26 novembre, mentre gli altri appuntamenti sono previsti ad Altenberg (Germania), Winterberg (Germania), ancora ad Altenberg, poi Sigulda (Lettonia), di nuovo Winterberg prima di chiudere il circuito a metà gennaio a Sankt Moritz (Svizzera). Poi sarà Olimpiade.

Per ufficializzare le selezioni nazionali per Pechino ci sarà tempo fino alla terza settimana di gennaio. «Si comincia con due gare a Igls, pista che non mi è troppo favorevole, perché conta molto la spinta», esordisce l’atleta di Cortina. «Queste due tappe austriache mi serviranno comunque per riprendere confidenza con l’atmosfera di gara e per migliorare il setup del mezzo. Dopo i due appuntamenti austriaci ci sarà Altenberg, pista più tecnica, e lì qualcosa di meglio dovrei far vedere».

È stagione olimpica questa.

«Sta iniziando decisamente meglio rispetto all’ultima, quella di quattro anni fa. Nell’ottobre del 2017 ero alle prese con l’infortunio al tendine d’Achille, problema che mi ha fatto non solo saltare i Giochi di Pyeongchang, ma anche la stagione 2018-2019».

E che ti ha “frenato” anche in quelle successivi. Ora come stai?

«La preparazione è andata bene, non ho avuto intoppi. Era importante riuscire ad allenarmi senza fastidi e credo di esserci riuscito abbastanza».

Già, l’allenamento dei mesi scorsi. Avete girato mezzo mondo negli ultimi mesi.

«Siamo stati via da casa un bel po’, in effetti. A partire dalla seconda metà di settembre siamo stati una settimana in Russia, a Sochi, poi une ventina di giorni a Pechino, quindi tre giorni a Innsbruck, poi una settimana a Winterberg e una ad Altenberg. Ora siamo qui a Igls e prima di un mese non torneremo a casa. È un bel tour de force ma siamo nella stagione olimpica e ci sta».

Come hai trovato la pista olimpica?

«Le tre settimane in Cina sono state un bel banco di prova; la pista l’abbiamo provata e riprovata, facendo oltre quaranta discese. È una pista molto lunga, un chilometro e 600 metri. Mi piace. È un tracciato dalla velocità media alta, se fai un errore lo paghi molto di più rispetto ad altre piste. Per fare bene occorrerà fare quattro manche costanti».

Hai lavorato molto anche per il setup del mezzo?

«Già lo scorso anno ci ho lavorato molto. Diciamo che la stagione passata mi è servita per preparare questa anche dal punto di vista dei materiali. Ho messo insieme un bel po’di prove e di dati».

Diamo uno sguardo allo skeleton italiano. Ci pare essere un movimento in crescita.

«Senza dubbio lo è. È un movimento che sta rinascendo e crescendo. Basti pensare che quest’anno sono state fatte le selezioni per andare in Coppa Europa, cosa che non succedeva da tempo».

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