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Tiro a segno: dentro il record del mondo di Danilo Dennis Sollazzo

L’ultimo 10.8 fa esplodere il pubblico presente all’interno della Final Hall di Ningbo e fa sciogliere la tensione dal corpo e dal volto di Danilo Dennis Sollazzo che alza le braccia al cielo commosso: l’azzurro è tornato a vincere in Coppa del Mondo facendo segnare il record del mondo di finale del contest individuale maschile di carabina ad aria compressa dai 10m, con un totale di 255.0 punti netti.

In Cina, nella patria del due volte campione olimpico Sheng Liao (individuale e nella Mixed Team a Parigi 2024), contro lo stesso Sheng Liao nel testa a testa finale, a cui ha strappato anche il primato globale per il miglior score sui 24 colpi dell’ultimo atto, prima fissato a 254.5 (CdM di Monaco di Baviera, nel 2024).

Qualcosa di straordinario ma non eccezionale – per certi versi – perché la qualità, la costanza e il perfezionismo intrinseco dell’azzurro sono da sempre le basi di un tiratore che dal 2022 in poi, lui classe 2002, si è messo sulla mappa planetaria della disciplina in maniera fissa; quando a 20 anni ancora da compiere seppe mettersi al collo un pesantissimo argento iridato che significò anche quota di partecipazione olimpica per Parigi 2024.

Oggi però c’è da raccontare un meraviglioso presente. Sollazzo fa capire subito di essere in una forma importante in questa trasferta asiatica. Martedì 9 settembre infatti, nella gara mista a squadre fa coppia con l’astro nascente al femminile Carlotta Salafia (anche lei da tenere d’occhio nelle prossime stagioni), trascinando il duo sino alla semifinale per il bronzo (631.6 il complessivo combinato, lui fa segnare un personale di 317.4, quarto miglior score individuale delle qualifiche), dove gli azzurri surclassano nettamente la Croazia salendo sul terzo gradino del podio.

Poi arriva il suo momento: quello della gara maschile di carabina ad aria compressa dai 10m. Il lombardo si garantisce la finale con il secondo punteggio complessivo a quota 633.5, idealmente alle spalle proprio di Sheng Liao, che prova a mandare un messaggio a tutti facendo segnare sul tabellone addirittura un 637.1 di altissimo lignaggio.

Ma in finale si sa: si riparte tutti da zero, con attori come il solido ungherese Istvan Peni, il “fastidioso” svedese Victor Lindgren (argento olimpico in carica) e il sempre temibile coreano Park Hajun da tenere sotto stretta osservazione.

Sollazzo però è entrato da subito nella sua bolla. I primi cinque colpi di traducono in un complessivo 53.1, fatto di due 10.7, altrettanti 10.6 e un 10.5. La testa della gara è sua fin da subito, con gli altri che provano a inseguirlo scambiandosi le posizioni.

Non c’è respiro: altro giro e altri cinque tiri. Un 10.6, due 10.7 e due 10.5: totale 106.1. Non traspaiono emozioni, la rosata è stretta e pressoché perfetta, mentre inizia il valzer delle eliminazioni.

Si va avanti, il tredicesimo colpo coincide con un 10.3 che però viene compensato da un 10.5 e nella serie successiva da un doppio 10.8.

Dal diciassettesimo al ventesimo colpo, Sollazzo incanta: prima un perfetto 10.9 che fa sussultare il pubblico di Ningbo, fra cui anche la squadra italiana seduta sulle tribune, poi un 10.6 che fa capire il setting mentale di “un atleta in missione”. Pausa e ripartenza: 10.5 e 10.8.

Nel frattempo Sheng Liao si è sbarazzato del resto della concorrenza cercando di erodere terreno al leader della gara. Il tabellone dei punteggi dice: 212.5 a 211.8 per l’azzurro a quattro colpi dalla fine.

Nuovo restart. Park Hajun fissa il terzo posto a 231.9, nel mentre Danilo ha superato uno scoglio: il 10.2 del ventunesimo sparo è il punto “più basso” della sua finale. Lo fa sbuffare, quasi sudare freddo, ma non disunire, perché il cammino riprende con un 10.8 da maestro.

Volata finale: Sollazzo 233.5 – Sheng 232.6. C’è quasi un punto a separare i due. Il cinese ci prova anticipando lo sparo, ma l’italiano risponde allo stesso livello: 10.7 per entrambi. Ultimo colpo, non c’è gara l’asiatico scende a 10.2, Sollazzo incrementa ancora salendo a 10.8. Quel colpo che vale la vittoria e il record del mondo, con anche il tributo del suo più incredibile avversario sportivo.

E’ un’affermazione incredibile non solo per il valore in senso stretto, ma perché – in uno sport come il tiro a segno dove spesso gli equilibri mutano molto in fretta – questa gara potrebbe aiutare l’azzurro a prendere ancor più consapevolezza del suo incredibile valore, in un quadriennio di gare che, messa definitivamente Parigi 2024 alle spalle (gara chiusa al 5° posto da un insoddisfatto Sollazzo) culminerà nelle Olimpiadi di Los Angeles 2028.

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