Tiro a segno, Europei a fuoco 2022: Italia, in crescita le pistole. Male invece le carabine

Dopo gli Europei a fuoco 2022 di tiro a segno, e verso i Mondiali de Il Cairo, del prossimo mese di ottobre, l’Italia e tutte le altre potenze della disciplina si sono guardate dentro per un primo bilancio verso la volata di fine anno.

A Wroclaw, in Polonia, per la spedizione azzurra sono andate tutt’altro che bene: nessuna medaglia continentale, nelle gare dai 25 e dai 50m, e nessuna carta olimpica verso Parigi 2024, ma come sempre in questi casi non si può fare di tutta l’erba un fascio. Ecco di seguito gli opportuni distinguo.

Il comparto delle pistole, nella gara femminile di sportiva e in quella maschile di automatica, ha fatto vedere comunque di essere in crescita issando Maria Varricchio al quarto posto assoluto del concorso riservato alle donne (miglior risultato in carriera per la campana), a un passo dal podio e dal pass a Cinque Cerchi, e Massimo Spinella in ottava piazza nel contest dedicato agli uomini, dove Riccardo Mazzetti – non brillantissimo – ha chiuso 16esimo.

Molto deludente invece è stato il reparto carabine. Nessuno dei sei rappresentati italiani in gara, 3 donne e 3 uomini, è riuscito a passare il taglio iniziale delle pre-qualificazioni esaurendo così il tentativo tricolore di provare a vincere una medaglia o prendersi un pass praticamente da subito. Una notevole e, per certi versi inaspettata, battuta d’arresto, soprattutto quando in squadra hai elementi del calibro di Sofia Ceccarello.

Ma ora non è tempo di stare a piangere sul latte versato, bensì di ripartire verso l’evento iridato. Una chance, seppur più complicata dal fatto che vi saranno in gara molti più tiratori, per certi versi più ampia di fare meglio, anche perché le carte in palio verso Parigi 2024 saranno 4 per ogni singolo concorso individuale.

C’è bisogno di una scossa, di un segnale che aiuti a chiudere bene il 2022 e che faccia da apripista verso il 2023.

Foto: UITS