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Tsn Castiglione: la patria di carabine, pistole e successi mondiali

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Tsn Castiglione: la patria di carabine, pistole e successi mondiali

CASTIGLIONE. Soggezione: è lo stato d’animo che incute chi sa sparare bene con carabine o pistole ad aria compressa, perché non si sa mai... Battute a parte, non ti puoi sentire diversamente quando scopri che a Castiglione venne istituita una sezione di tiro al bersaglio nell’anno di grazia 1862, secondo del Regno d’Italia, e che questa disciplina non era ancora sport quando fu l’elemento fondante della nascita, tre anni prima, dei Cacciatori delle Alpi che erano il corpo costituito da Giuseppe Garibaldi per combattere l’esercito austriaco nella seconda guerra d’indipendenza.

Il battesimo del gruppo

L’Italia si fa, gli italiani non muoiono (col permesso di D’Azeglio) e a Castiglione, che già aveva visto la nascita della Croce Rossa, viene costituita il 5 ottobre 1883 la società nazionale di tiro a segno nel poligono che nel 1975 verrà ristrutturato. Pistola e carabina nelle loro variazioni tecniche costituiscono il fulcro del lavoro svolto negli anni dai vari dirigenti.

Il precursore

Guido Bisi è il padre dell’attuale presidente Italo, nel 1930 diviene presidente della società e l’anno successivo organizza una gara provinciale che anche la Gazzetta si incarica di seguire con la giusta attenzione. Il tiro a segno nazionale è prerogativa della famiglia Bisi anche dopo la conclusione del conflitto mondiale, quando Italo che è nato nel 1941 inizia a seguire con entusiasmo e impegno l’attività sociale.

L’allodi “mancato”

Italo torna dal servizio militare nel 1964, con il poligono alle prese con pastoie burocratiche tali da impedirne fino al 1975 la rinascita del tiro a segno da queste parti. Italo si dedica all’altra passione sportiva, il calcio. Il Castiglione è in Seconda categoria e lui ne è il factotum: «Facevo anche il mercato, se così si può chiamare - spiega - mi chiamavano l’Allodi di Castiglione, la passione per il calcio mi fu alimentata anche da un compagno di quinta elementare, Graziano Allari (presidente del Suzzara in C negli anni 90, ndr). Vincemmo due campionati di fila e perdemmo lo spareggio per la D col Sant’Angelo Lodigiano a Ponte San Pietro. Uscimmo a testa alta ma dopo pochi mesi lasciai il calcio per tornare al tiro a segno. Grazie al Comune ottenemmo dal Ministero della Difesa la permuta del terreno e ripristinammo la funzionalità del poligono nel breve spazio di pochi mesi, che ci permisero di dare nuova vita a una disciplina che la mia famiglia pratica da almeno tre generazioni».

La rinascita

Il 1975 è l’anno della ricostruzione del poligono, il consiglio del tiro a segno Castiglione gestisce in maniera perfetta e oculata le risorse a disposizione e prima del 2015 riuscirà a impiegare oltre 450.000 euro per le necessarie migliorie all’impianto senza mandare mai in crisi le casse societarie. «La posizione per il bench rest - dice Bisi, illustrando le caratteristiche della specialità che si svolge sparando da seduti - con bersaglio a 50 metri ci costò circa 120.000 euro. Gli altri 330.000 vennero investiti per un intervento strutturale simile a quello a Bagnolo Mella. Realizzammo un fossato per i tiri a 25 metri, grazie al quale ciascun tiratore poteva sparare senza intralciare gli altri».

Le gare nazionali

Castiglione è dal 2017 centro tecnico per lo svolgimento delle gare federali in ambito nazionale, un obiettivo fortemente voluto da Bisi: «Posso dire che si è trattato di un’enorme soddisfazione per il risalto che il nostro Centro ha acquisito in ambito regionale, siamo stati giudicati la terza migliore realtà a livello lombardo dopo Milano e Brescia. Quest’anno avevamo in cantiere ben quattro gare a carattere nazionale: il 7 e 8 marco, il 14 e il 15 avremmo dovuto ospitare la seconda gara dedicata alle armi ad aria compressa a 10 metri, alla quale dovevano partecipare più di 410 atleti. Sabato e domenica avrebbe dovuto svolgersi il torneo di Bench rest a 50 metri per le calibro 22; il 30 e 31 maggio ci sarebbe stato il “Br Production”, gara di carabina con tipi di armi molto particolari riservata alle specialità Pr Sporter, Pr Op, I Trainer, ST e OT. Infine, a conferma del prestigio che Castiglione ha saputo guadagnarsi negli anni, le gare per Bench rest sui 25 metri, con armi calibro 22 e ad aria compressa. Tutti eventi che avrebbero avuto un grande risalto tecnico. Ma purtroppo temo che per quest’anno ci siano ben poche speranze di disputare qualche gara. Proprio in questi giorni l’Unione italiana tiro a segno, la nostra Federazione, ha disposto lo stop fino al 30 giugno di tutte le gare in programma».

I successi come un balsamo

Non c’è solo la gestione dell’attività a portare in alto la bandiera del Tiro a segno Castiglione, c’è anche una notevole serie di risultati: «Negli anni l’Uits ha mostrato attenzione alla nostra società. Grazie al nostro campione cremonese Giampietro Mazzolari lo scorso anno abbiamo trionfato ai mondiali di Pretoria in Sudafrica - sottolinea Bisi, nominato Cavaliere al merito come il padre Guido - abbiamo vinto cinque medaglie: due d’oro, due di bronzo e una d’argento. Al nostro attivo ci sono anche due titoli italiani a squadre alle gare che si sono svolte nello scorso mese di ottobre a Verona. I successi ci danno forza e sono la prova di come lavoriamo qui. Tengo a ricordare anche che il tiro a segno Castiglione è stato insignito di una medaglia d’oro al merito sportivo dalla Federazione e di una medaglia d’argento per i risultati conseguiti in ambito giovanile con la carabina standard».

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