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Pagelle Torino Milan 2-1

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Un film già visto mille volte.
Questa è la definizione più calzante dello spettacolo andato in onda questa sera allo Stadio Olimpico di Torino.
Se volete mi iscrivo anch’io al partito del tiro a segno con la faccia di Giampaolo al centro del bersaglio, del resto la miseria di un solo gol su azione in 5 partite e lo sciagurato cambio Leao/Bonaventura nel momento cruciale dell’incontro sono valide motivazioni a sostegno della pubblica accusa.
Ma temo ahimé che l’analisi debba essere un filo più approfondita, perché il Milan ha perso come molte altre volte sul piano del carattere, una squadra femmina priva del minimo sindacale di cinismo per uccidere la partita quando ne era in ampio controllo, incapace di reagire al terrificante 1-2 di Belotti fino al confuso assalto finale, capace di finire l’incontro con un espulso e sei ammoniti senza aver commesso un vero fallo da uomini (per inciso, stendiamo il classico velo pietoso sull’arbitraggio di Guida in campo e di Orsato al Var, il fallo ignorato con cui Rincon stende il turco all’inizio dell’azione che porta al gol del pareggio è clamoroso).
Pensare che per almeno un’ora la squadra era stata in controllo pressoché totale della partita, messa bene in campo con il ritorno al rassicurante 4-3-3 vivacizzato dai guizzi di Leao sulla sinistra e dalle verticalizzazioni di Bennacer in cabina di regia, il Toro in grave difficoltà dava l’impressione di un pugile sull’orlo del KO tecnico, il problema è che il pugno decisivo non è stato sferrato.
La buonanima di Fulvio Bernardini sosteneva che quando hai un portiere che para e un centravanti che segna sei a metà dell’opera, stasera purtroppo Gigio è stato un fattore per il Torino e Piatek una sciagura ambulante in via di kalinicizzazione, unite tutto questo alla consueta mancanza di nerbo (il cosiddetto veleno che quel poveraccio di Gattuso cercava disperatamente di instillare) e giungerete con facilità al risultato finale.
Ora diventa davvero fondamentale portare a casa 6 punti nelle prossime due partite con Fiorentina e Genoa prima della sosta per provare a rimettere la barca in linea di galleggiamento, non so voi ma io della stucchevole ricerca del traghettatore taumaturgo ne farei volentieri a meno.

Donnarumma: 4,5 Partitaccia di Gigio, che prima sfarfalleggia in uscita nelle fasi finali del primo tempo e poi si fa piegare le mani sul pareggio di Belotti (e anche la respinta sul gol del 2-1 non è sembrata impeccabile), purtroppo la serata storta può capitare anche ai migliori
Calabria: 6 Partita nel complesso dignitosa, Aina non è un cliente facile ma tutto sommato lo contiene senza particolari problemi, vero che il gol del pareggio nasce dalla sua fascia di competenza ma visto che lui si stava proponendo in fase di spinta dovevano essere altri a dare copertura in maniera più incisiva
Musacchio: 5 Un punto in più per il grande salvataggio su Zaza, due in meno per la titubanza con cui si frappone a Belotti sul gol del pareggio, che nel secondo tempo lo mette ripetutamente in difficoltà sul piano strettamente fisico
Romagnoli: 6 Quasi perfetto fino alla meta del secondo tempo, da un suo contropiede condotto con plastica eleganza nasce una grande palla gol divorata dal polacco, dal pareggio in poi finisce in sofferenza con il resto della difesa
Theo Hernandez: 5,5 Tanta corsa e tanta buona volontà ma anche tanta confusione, ma vivaddio preferisco uno che corre in avanti ad uno che fa le piroette all’indietro
Kessie: 5 L’essenza di questo giocatore indecifrabile è tutta nell’occasione finale, pregevole in fase di costruzione e abominevole in fase di finalizzazione
Bennacer: 6,5 (il migliore) Centrocampista a tutto tondo capace di unire dinamismo e geometrie, senso della posizione e verticalizzazioni fulminanti, gli manca ancora un pizzico di personalità per tentare la conclusione da fuori (un paio di occasioni le avrebbe) e un po’ di cattiveria agonistica nelle fasi cruciali della partita (colpevole l’esitazione che consente al Gallo la rovesciata vincente), ma vale la pena insistere su di lui perché il talento c’è ed il tempo è dalla sua parte
Calhanoglu: 5,5 Corsa e sacrificio non gli fanno difetto, ma sembra sempre mancare di quel quid atto a definirlo un giocatore completo
Suso: 4,5 Una delle classiche partite in cui porta tanta legna nel camino dei suoi detrattori, lento involuto e prevedibile fino alla noia
Leao: 6,5  Si procura il rigore che sblocca la partita e mette pepe e vivacità in tutta la fase offensiva, come ricompensa Giampaolo pensa bene di sostituirlo anziché spostarlo al centro dell’attacco, dove a mio parere andrebbe messo al più presto
Bonaventura: SV Mi limito a salutarne il ritorno in campo dopo il lungo infortunio, cosa penso della sostituzione lo scrivo sotto
Piatek: 4 Un voto in più per la freddezza con cui trasforma il rigore, per il resto la sua partita è un repertorio di orrori equamente distribuiti in tutti i novanta minuti, al netto di alcune pallacce svirgolate da far accapponare la pelle i due gol che si divora di piede e soprattutto di testa grideranno vendetta per settimane, e per favore non mi si venga più a raccontare che non gli arrivano palloni giocabili

Giampaolo: 4,5 Dimostra pragmatismo nel mettere in soffitta il modulo prediletto per adottarne uno più consono alle caratteristiche degli uomini a disposizione, e come ho detto sopra non gli si può buttare la croce addosso se viene palesemente tradito dal suo portiere e dal suo centravanti; francamente però il cambio Bennacer/Rebic e ancor più quello Leao/Bonaventura appaiono del tutto incomprensibili e privi di ogni logica, credo che anche un bambino sarebbe stato in grado di comprendere che questa non era la partita più adatta per far rientrare un giocatore fuori da un anno (a maggior ragione, nel momento cruciale dell’incontro)

 

Max

 

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