Pagelle Italia-Turchia 3-2 volley femminile: Sylla baluardo nella tempesta, Velasco deus ex machina, De Gennaro un mito
PAGELLE ITALIA-TURCHIA 3-2
Domenica 7 settembre
Paola Egonu, 7: come già accaduto ieri in semifinale, parte a rilento e viene sostituita nel secondo set da Antropova. Rientra nel terzo parziale e, piano piano, riesce a trovare una buona continuità in fase di cambio palla, anche se non è stata devastante come in altre circostanze (solo 21% di efficienza in attacco). Oggettivamente non è stata la Paola Egonu delle Olimpiadi in questo Mondiale, ma si è rivelata comunque determinante nell’economia complessiva e con alcune giocate da fuoriclasse, come l’ace del 26-24 nel terzo parziale. Chiude con 22 punti e 3 muri.
Alessia Orro, 9: conquista meritatamente il titolo di miglior giocatrice, nonché palleggiatrice, del Mondiale. Come avevamo detto nei giorni scorsi, è diventata una fuoriclasse totale. Smista il gioco con ordine, anche se a volte indugia troppo nel cercare le centrali, non in serata di grazia. Fondamentale in difesa, soprattutto nel quinto set, e come sempre incisiva in battuta.
Ekaterina Antropova, 8,5: avere in panchina un opposto di riserva del genere è un lusso di cui solo l’Italia può crogiolarsi. Si fa sempre trovare pronta, è una garanzia di affidabilità e attacca con un buon 38% di efficienza. Realizza 14 punti pesantissimi.
Miryam Sylla, 10: straordinaria, la leader carismatica e spirituale di questa Nazionale. È la roccia che la pioggia non può scalfire in alcun modo, il baluardo nella tempesta. Quando l’orda anatolica sembra travolgerci, eccola issarsi a paladina indomabile che vince ogni difficoltà. Mette a terra tanti palloni determinanti in momenti cruciali, quando la palla ‘scotta’. Trasuda una personalità sconfinata, il braccio è sempre ben saldo. Per lei 19 punti, con 4 muri, di cui quello della vittoria.
Anna Danesi, 7,5: ha gli occhi della tigre, da capitana coraggiosa. Parte bene in attacco, poi si inceppa. A muro fa tanta fatica nel leggere gli attacchi di Erdem e Vargas. Poi cambia marcia nel quinto set e comincia a ‘sporcare’ tutto con le mani a muro. Si toglie la soddisfazione di entrare nel sestetto ideale del torneo.
Stella Nervini, 6,5: anche oggi preziosa in seconda linea, ma in difficoltà in attacco. Eppure è suo il punto decisivo che regala alle azzurre il primo set. Viene sostituita da Giovannini. Nel complesso ha giocato un ottimo Mondiale, facendo il massimo per il suo livello attuale. Può ancora crescere molto.
Sarah Fahr, 6,5: l’infortunio subìto ieri l’ha chiaramente condizionata. Era ben lontana dal 100%, ma una finale iridata non si può saltare. In attacco fa una fatica inaudita, andando a segno solo una volta. Ma è decisiva a muro nel quinto set. Anche a mezzo servizio si è confermata una centrale imprescindibile e insostituibile.
Gaia Giovannini, 7: entra al posto di Nervini e lotta con tutto quello che ha. In difesa è generosa, in ricezione tiene, va a segno 4 volte in attacco e, soprattutto, è sua la serie in battuta che dà il via all’allungo decisivo dell’Italia nel tie-break.
Monica De Gennaro, 9: saluta la Nazionale con il trionfo che chiude il cerchio di una carriera leggendaria. Anche in questo Mondiale ha fatto la differenza, rappresentando la vera arma segreta di questa squadra. Baluardo insostituibile della seconda linea, sale in cattedra nel quinto set e da quel momento il devastante attacco anatolico viene finalmente annacquato. Possiamo definirla, con Paola Cardullo, il miglior libero della storia? A voi la risposta.
Carlotta Cambi, 6: impiegata con il ‘doppio cambio’, come sempre garantisce concretezza, esperienza e solidità.
Eleonora Fersino, 7: altra genialata di Velasco. Entra per Sylla nel quinto set per la seconda linea. La difesa stratosferica su Vargas consente all’Italia il sorpasso sul 7-6. Il punto decisivo?
Julio Velasco, 10 e lode: deus ex machina, guru indiscusso, il Messia che ha portato la gloria imperitura. Ha vinto 2 Mondiali con gli uomini e 1 con le donne, oltre all’oro olimpico. Con oggi diventa indiscutibilmente il più grande allenatore di tutti i tempi dello sport italiano tout court.